Prodotti chimici nelle risaie? No, grazie [Il gusto del territorio]

Risaiadi Eleonora Scafaro

 

Un protocollo d’intesa per limitare e ridurre l’uso di prodotti chimici nelle risaie.

Il documento è stato firmato martedì 14 giugno a Torino, dagli assessori all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Piemonte, Autorità di Bacino del Fiume Po, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte, Ente Nazionale Risi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e Valle d’Aosta, Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Piemonte, Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte, Confagricoltura Piemonte e da Agrofarma- Federchimica.

Da anni, infatti, l’utilizzo di prodotti fitosanitari nelle aree risicole del Piemonte è notevolmente aumentato e, con i livelli crescenti di meccanizzazione, ha portato agli accorpamenti degli appezzamenti, la scomparsa o riduzione del sistema siepe – filari, il ricorso a ruspe con sistema laser per il livellamento delle superfici, la distribuzione di fertilizzanti e diserbanti, con significative modifiche della gestione dell’acqua irrigua e differenti calendari di sommersione.

Questo processo ha comportato, inoltre, una diminuzione della qualità Chimicodel prodotto, mettendo a rischio anche l’ecosistema della risaia stessa.
Come le ha definite Giuseppe Bogliani, professore del Dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente all’Università degli Studi di Pavia, le risaie diventano delle ‘trappole ecologiche’ perché “l’assenza di siepi, alberi e canali tra i campi coltivati sottrae spazi naturali e habitat a piante fiori, arbusti, alberi, insetti come farfalle e api, rane, raganelle, pesci, uccelli, inclusi gli uccelli migratori, e piccoli mammiferi (lepri, porcospini)”.

L’uso di sostanze chimiche, infine, inquina l’acqua e il suolo con effetti negativi su piante e animali selvatici.
Promuovere, perciò, un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari nelle aree a vocazione risicola del Piemonte, coinvolgendo in modo sinergico operatori economici, amministrazioni pubbliche, istituti di ricerca, esperti in materia, per aumentare la consapevolezza della necessità di adottare modalità gestionali sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico è uno degli obiettivi principali del Protocollo d’intesa firmato a Torino.

Totano-moroMa non solo, è a vantaggio della nostra salute e a tutte le biodiversità presenti nelle risaie.

Fondamentale, a questo punto, è anche fare un ‘processo di sensibilizzazione’ affinché si favorisca la diffusione e la conoscenza dei dati sulla qualità dell’ambiente, della gestione delle risorse idriche e delle buone pratiche agricole da adottare.
Il Protocollo è quindi anche in linea con gli studi dell’Università di Pavia che aveva individuato nella natura una potenziale soluzione al problema dei prodotti fitosanitari.

“Basterebbero piccoli interventi e modifiche alle attuali tecniche di coltivazione per preservare le biodiversità e coltivare il riso in equilibrio con i cicli della natura”.
Piccoli ma importanti accorgimenti come, per esempio, permettere la crescita di vegetazione spontanea lungo le sponde delle risaie per tutta la stagione vegetativa e la sommersione di una parte delle stoppie del riso fino a fine inverno, creerebbe un ambiente di importante interesse naturalistico.
“Infine, poiché l’uso delle livellatrici laser e la pratica delle asciutte sembrano essere indispensabili nella risicoltura moderna, per la sopravvivenza degli organismi acquatici durante i periodi di asciutta una soluzione potrebbe consistere nella formazione di riserve d’acqua in forma di canali, disposti sul campo nel modo più opportuno per non intralciare i movimenti dei mezzi agricoli. Durante le asciutte, i pesci, i girini, le larve degli insetti e gli altri invertebrati acquatici troverebbero rifugio nelle riserve d’acqua e, successivamente alla nuova sommersione, tutti questi organismi potrebbero tornare ad occupare l’intera superficie della risaia, fungendo da antagonisti alle zanzare”.

Insomma, non usare prodotti chimici dà benefici notevoli all’uomo e alla natura. E la diminuzione delle zanzare renderebbe tutti meno nervosi!