“Ma è possibile che, se uno rientra ai primi del mese da 15 giorni di ferie, o di trasferta, non abbia più modo di sottoscrivere l’abbonamento fino al mese successivo, e debba pagare un pedaggio giornaliero di 6 euro, anziché i 35 mensili?”. Potrà sembrare un problema da poco, ma alcuni pendolari che utilizzano con costanza l’opzione abbonamento treno Fs e abbonamento Metropark sono su tutte le furie, tanto da contattarci per sfogarsi: e ‘il cuore’ della questione è il parcheggio a pagamento gestito appunto da Metropark (società del gruppo FS che gestisce 75 parcheggi per lo più ‘ferroviari’ in tutta Italia, di cui 4 in Piemonte), collocato a fianco della stazione di Alessandria. “303 posti per il centro e la stazione più importante del basso Piemonte – informa il sito della società – che costituisce un punto di riferimento urbano per viaggiatori e frequentatori. L’ingresso si affaccia su piazza Eugenio Curiel”.
Lontani ormai i tempi in cui quel grande parcheggio era completamente gratuito, ma non è di questo che si lamentano i pendolari: “in realtà 35 euro al mese per parcheggiare comodamente dal lunedì al sabato (tariffa per chi contestualmente in possesso di abbonamento FS: in caso contrario la tariffa piena è 60 euro, 45 per i residenti, ndr) non sono una cifra impossibile: il punto però sono le modalità di sottoscrizione, per lo meno naif”. Ossia, sempre secondo la voce dei pendolari, “in passato si poteva tranquillamente sottoscrivere l’abbonamento in stazione, dal tabaccaio, in qualsiasi giorno del mese. Ora, per ragioni che non comprendiamo, e che certamente non ci agevolano, è possibile farlo solo durante gli ultimi 5 giorni del mese, da un addetto che si fa trovare in piedi, all’ingresso del parcheggio. Poi, dall’1 al 25 del mese, più nulla: puoi solo pagare il biglietto giornaliero. E francamente 6 euro al giorno, tutti i giorni della settimana, sono un salasso eccessivo”.
Uno dei pendolari, più battagliero degli altri, non si è dato per vinto: “Ho insistito ai numeri di cellulare che circolano tra noi pendolari, poi al numero verde di Metropark, 800650006, finché non mi hanno fornito un indirizzo e-mail per spiegare io mio caso: dal 25 al 31 di maggio ero all’estero per lavoro, come potevo sottoscrivere l’abbonamento sul piazzale? E perché dovrei ora aspettare un mese, senza lamentarmi? Niente di fatto però, passano i giorni e la risposta non arriva, la soluzione neppure. Noi pure, ‘tentati’ da una puntale verifica, dopo un po’ desistiamo: musichetta ed estenuante attesa al numero verde, mentre un altro paio di cellulari, in possesso dei pendolari che li ‘passano’ al cronista, suonano a vuoto.
A questo punto, che può fare il povero pendolare? Pagare e tacere, oppure appunto anche sfogarsi, ma comunque pagare. A meno che non voglia cambiare abitudini, e provare ad informarsi su come funziona l’abbonamento in fascia blu per i nuovi ‘stalli’ in viale della Repubblica: dal Teatro Comunale fino appunto all’incrocio con la stazione FS. La concorrenza, in fondo, è pur sempre l’anima del commercio. E del parcheggio.