C’è chi dice fossero un migliaio, chi addirittura il doppio. Certamente il tempo incerto, sabato pomeriggio non ha spaventato nè frenato ‘Il popolo dell’acqua’, che ha aderito con entusiasmo alla manifestazione indetta, ad Alessandria, dai Comitati di Base della Valle Bormida, Sezzadio Ambiente e dal Comitato ZenZel di Visone.
L’obiettivo, centrato, era portare nelle vie del capoluogo alessandrino, e sotto i palazzi della politica (Palazzo Rosso e Palazzo Ghilini, entrambi guidati da Rita Rossa) la voce e il malcontento dei comuni della Val Bormida (molti i sindaci presenti) che dicono no, forte e chiaro, all’ipotesi di discarica a Sezzadio (progetto del Gruppo Riccoboni) e di ampliamento dell’impianto dello stesso gruppo, a Predosa.
Non ci stanno, i cittadini di Acqui, Sezzadio, Strevi, Rivalta Bormida, Mortara, Castelspina, Cortemilia e altri numerosi comuni (24 in tutto i centri interessati). Soprattutto, non riescono a capire perchè mai, se sulla carta ‘siamo tutti contrari’ (o quasi), la procedura legislativa e autorizzativa sia tale, da non poter essere fermata. Il che, in effetti, a tanti cittadini sembra una barzelletta, o un modo di ‘cavarsi d’inpiccio’: perché se davvero dovessimo ammettere di vivere in un Paese in cui leggi e regolamenti sono un ‘corpo astratto’ più importante e talora in netta opposizione alla volontà dei più, forse allora significherebbe che qualcosa, nel meccanismo di convivenza civile, si è davvero interrotto.
Un punto a favore del Popolo dell’acqua, sabato ad Alessandria: in attesa delle prossime puntate.
Chiaro il commento di Paolo Mighetti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “La prima volta eravamo in 1000, la seconda in 2000. Penso che i numeri siano destinati ad aumentare fino a che la sicurezza delle nostre falde non sarà garantita. Oggi si sono materializzate ciò che i politici nelle stanze dei bottoni temono di più: la protesta e l’impopolarità. Rita Rossa ne dovrà tenere conto. Le prossime elezioni sono vicine e questa contestazione pesa come un macigno sul suo futuro nel panorama politico alessandrino. Questo continuo rimpallo monocolore tra Provincia, Regione e ATO deve finire. Nessuno riesce mai ad opporsi a questi progetti scellerati”.