Qual è davvero la situazione di Farm.Al, l’azienda che gestisce le farmacie ex comunali, di cui il comune di Alessandria ancora detiene una quota del 20%? Per cercare di scoprirlo il presidente della commissione Bilancio del comune di Alessandria Giovanni Barosini ha convocato, per venerdì mattina alle 9,30, un’apposita seduta, con audizione dell’avvocato Marco Gagliardi, membro dell’attuale cda di Farm.Al: “mi sarebbe piaciuto – precisa Barosini – poter audire direttamente il geometra Provera, titolare del gruppo privato che è azionista di maggioranza di Farm.Al. Ma va bene lo stesso: l’importante è che si faccia un po’ di chiarezza, contabile ma anche strategica e di prospettiva, su un’azienda che può e deve ancora essere una risorsa per la città, e che offre un servizio sociale insostituibile”. Facciamo, però, un piccolo passo indietro, e un riassunto delle puntate precedenti.
Di Farm.Al ci siamo occupati già in altre occasioni in passato: ad esempio quando l’avvocato Paola Debernardi, già membro del cda in rappresentanza di Palazzo Rosso, lanciò una serie di domande e punti interrogativi sul bilancio della società, in verità all’epoca rimasti senza risposta. La cessione della quota di maggioranza delle farmacie comunali alessandrini fu realizzata durante il mandato Fabbio, e Gianni Barosini non la mette in discussione: “all’epoca portò capitali freschi, circa 14,5 milioni di euro, nelle casse del comune, e non sono certo contrario ideologicamente all’ingresso dei privati all’interno di società che erogano servizi di pubblica utilità: il tema però oggi è farci spiegare qualcosa in più sull’andamento e sulla gestione degli ultimi anni, 2014 e 2015 in particolare, e capire se quel 20% di proprietà pubblica è adeguamente remunerato, e se il servizio delle ex farmacie comunali risponde alle reali necessità degli alessandrini”. Insomma, a Barosini interessa il tema del restante 20% in mano pubblica (“anzi, vorrei ricordare che la quota di maggioranza è stata data al privato in gestione per sessant’anni”), ma soprattutto capire cosa sta succedendo all’interno di Farm.Al, per spiegarlo ai cittadini di Alessandria.
Aggiunge Barosini: “di fronte alla ventilata ipotesi di cessione del rimanente 20%ancora in capo al Comune di Alessandria, ritengo che l’ amministrazione comunale debba continuare a svolgere il proprio ruolo nel capitale della società, continuando a tenere le farmacie comunali all’interno del sistema socio-sanitario locale”.
E riguardo ai bilanci: “Un primo dato in nostro possesso – sottolinea il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Rosso – parla di circa 22 mila euro di utile nel 2014, e di poco più di 64 mila euro nel 2015: insomma, di fatto Farm.Al chiude in pareggio, senza generare profitti significativi per il socio di minoranza, ossia il comune di Alessandria. E’ normale che sia così? Qual è la situazione sul fronte delle consulenze e delle spese di rappresentanza, ad esempio? Chiederemo all’avvocato Gagliardi di illustrarci con estrema trasparenza lo stato dell’arte, e le prospettive aziendali”.
Durante la gestione del Gruppo Provera (che ha acquisito, negli anno scorsi, le ex farmacie comunali di Novara, oltre ad essere presente in altri settori di mercato, dalle case di riposo, al mondo dei dispositivi di sicurezza per grandi alberghi, all’edilizia) Farm.Al è finita sotto i riflettori in diverse circostanze. “Indubbiamente l’apertura della farmacia 24/24 di Largo Catania ha rappresentato per Alessandria un elemento di grande novità – sottolinea Barosini -, mentre decisamente più discussa è stata la scelta di invertire la collocazione di farmacia e parafarmacia tra Pacto e Coop”. Oggi la farmacia Farm.Al si trova al centro commerciale Gli Archi-Coop, mentre alla Pacto è stata collocata la parafarmacia: privando però di una farmacia una zona nevralgica e strategica, nelle immediate vicinanze dei due ospedali cittadini: Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo.
“Poi c’è stata anche – conclude Barosini – l’ipotesi dello spostamento della farmacia di Piazza Mentana di fronte alla Stazione FS: alla fine non realizzatosi per una serie di ragioni, anche quelle certamente da chiarire nel dettaglio, così come, in qualità di soci di minoranza, vorremmo meglio approfondire la questione dei rapporti tra Farm.Al e associazione di categoria dei farmacisti”. Insomma, una sola commissione potrebbe non bastare: ma è pur sempre un inizio. Attendiamo sviluppi.
Ettore Grassano