Per trent’anni Casale ha avuto un reparto Oncologia con un Primario e altri tre o quattro medici in servizio, e ora, di colpo, ci raccontate che non servono più. A Casale Monferrato NON SERVONO PIU’!!!
Come ammesso, i letti Oncologia non esisteranno più e saranno ricompresi nel “dipartimento area omogenea medica”, e quindi, di fatto, Casale perde in generale posti letto, e in particolare quelli di un reparto che era ed è l’unico che avrebbe dovuto mantenere la sua identità indipendente.
E poco importa se le moderne modalità di gestione della sanità dicono cose diverse, a Casale, purtroppo e nostro malgrado, i cittadini hanno bisogno di avere la certezza della disponibilità di un reparto come Oncologia, e non solo di un ambulatorio con dei letti in altri reparti!
Come si sentiranno, i pazienti oncologici, ricoverati insieme ad altri pazienti, con patologie molto diverse? Al di là degli aspetti clinici, anche solo dal punto di vista psicologico, questi pazienti necessitano di un ambiente diverso e come potrà essere garantito questo loro diritto se gli 8 letti, saranno scelti in base a quelli liberi al momento della necessità, quindi sparsi in diversi reparti, essendo medicina sempre pieno, e non in base alla patologia del paziente???
E poi, quale primario potrà accettare un incarico per gestire un reparto che, appunto, è trasformato in un ambulatorio con 8 letti ospitati a casa di altri? E quale dirigente di un dipartimento potrà accettare che un collega vada in casa sua a gestire 8 pazienti?
Il primario sarà probabilmente nominato, ma temiamo “a scavalco”, come per Ortopedia e altri reparti.
Il Presidio Sanità non fa opposizione: ci limitiamo purtroppo a riscontrare la realtà e a informare i cittadini con la verità, che solo il Sindaco e la sua Giunta non voglio vedere e accettare, per puro sodalismo di partito. Se non è possibile migliorare, è un nostro dovere provare difendere almeno quello che abbiamo, impedendo l’impoverimento di un reparto così simbolico per la città.
Come si può ancora negare che non cambierà nulla, che un presidio che fino a oggi era ben identificato in un reparto dell’ospedale, da domani sarà un ambulatorio, con letti dispersi in altri dipartimenti.
Le parole non bastano più, i fatti smentiscono le sue affermazioni, c’è bisogno di atti e di documenti ufficiali degli enti regionali per dimostrare che ci stiamo sbagliando. La città è stufa e non si merita questo! Così non va caro sindaco, non continui a prendere in giro i suoi cittadini!
Presidio Sanità Casale Monferrato