Caro presidente Coscia, cari dirigenti, ci spiegate con chiarezza quale sarà il futuro della nostra Camera di Commercio? Firmato: le rappresentanze sindacali.
Sono ancora circa 65, i dipendenti della Camera di Commercio di Alessandria: ente peraltro con i conti assolutamente in ordine (si rilegga l’intervista con il segretario generale Roberto Livraghi, che già lo scorso anno tracciava il quadro normativo ‘in divenire’) e anche fornito di una discreta ‘dote’ che lo rendono, probabilmente, partner ‘appetibile’, nell’ottica dei prossimi accorpamenti di legge.
Ma con chi, chiedono le rappresentanze sindacali, allarmate dal silenzio conseguente ad una serie di incontri che pare siano avvenuti nei giorni scorsi.
L’accorpamento ci sarà (lo dicono i numeri, lo impone la legge), ma non è assolutamente chiaro in quale direzione, in che tempi, e a quali condizioni. Ciò che più preoccupa i lavoratori è un possibile trasferimento (in particolare in terra novarese: raggiungere Novara con i mezzi pubblici è assai più complicato che andare non solo ad Asti, ma anche a Torino), per cui attaverso la voce ufficiale delle rappresentanze sindacali si chiedono “notizie in merito e in particolare circa il recente incontro avvenuto fra i vertici e le Giunte delle due Camere: cosa è emerso, è stato sottoscritto qualche accordo? E’ previsto qualche intervento in merito nelle prossime Giunte e Consiglio?”.
Non solo: i sindacati spezzano anche un po’ più di una lancia a favore di un dialogo/possibile accordo con Asti, e argomentano la loro posizione.
Laconica ma chiara la replica di Roberto Livraghi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Alessandria: “Un intervento improprio, che non intendiamo commentare. Una sola considerazione: in tutti questi mesi la giunta ha lavorato (e continua a farlo) per intessere e mantenere contatti costruttivi con tutte le realtà territoriali a noi vicine, da Asti a Vercelli-Biella fino a Novara. Il dialogo è aperto con tutti, e ha dato risultati proficui: però siamo tutti in attesa di conoscere i contenuti dell’ormai famoso decreto applicativo della legge 124. Altro non c’è da dire”.
Di seguito, il testo completo della comunicazione diffusa giovedì dai sindacati.
Al Presidente della Camera di Commercio di Alessandria,
Gian Paolo Coscia
Al Consiglio della Camera di Commercio di Alessandria
Alla Giunta della Camera di Commercio di Alessandria
Al Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio di Alessandria
p.c. al Segretario Generale della Camera di Commercio di Alessandria,
Roberto Livraghi
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p.c. al Presidente della Giunta Regione Piemonte,
Sergio Chiamparino
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p.c. al Presidente della Camera di Commercio di Asti,
Erminio Goria
p.c. al Consiglio della Camera di Commercio di Asti
p.c. alla Giunta della Camera di Commercio di Asti
p.c. al Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio di Asti
p.c. al Segretario Generale della Camera di Commercio di Asti,
Roberta Panzeri
p.c. RSU Camera di Commercio di Asti
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agli organi di stampa
Oggetto: richiesta di informazioni circa il possibile accorpamento con la Camera di Commercio di Novara – l’ipotesi Camera di Commercio Alessandria-Asti
Egregio Signor Presidente della Camera di Commercio, Ill.mo Consiglio, Ill.ma Giunta, Ill.mo Collegio dei Revisori,
con questa lettera le Organizzazioni Sindacali formulano una precisa richiesta, che chiede di non essere ignorata per le motivazioni che andiamo a spiegare.
Dando seguito alle legittime preoccupazioni di molti dipendenti della Camera di Commercio circa il possibile accorpamento con la Camera di Commercio di Novara – che nel medio-lungo periodo è probabile determini spostamenti di personale – chiediamo notizie in merito e in particolare circa il recente incontro avvenuto fra i vertici e le Giunte delle due Camere: cosa è emerso, è stato sottoscritto qualche accordo?
E’ previsto qualche intervento in merito nelle prossime Giunte e Consiglio?
I dipendenti della Camera di Commercio sono il motore dell’Ente e sono l’elemento più coinvolto nel medio-lungo periodo nel processo di riforma del sistema camerale.
Gradiremmo una risposta scritta alla nostra richiesta.
Grazie molte e cordiali saluti.
RSU CCIAA Alessandria
L’AUSPICATO ACCORPAMENTO CON LA CAMERA DI COMMERCIO DI ASTI
Consapevoli delle difficoltà di avviare un processo di accorpamento con la Camera di Commercio di Asti, ci permettiamo in ogni caso di elencare una serie di motivazioni a favore della costituzione della Camera di Commercio di Alessandria-Asti:
Asti è la Camera di Commercio a noi più vicina geograficamente e la vicinanza è soprattutto storico-economica
Si valorizzerebbero le attività intraprese negli anni: solo per fare un esempio, tutti gli investimenti fatti per il settore del vino nei decenni (il Concorso Enologico provinciale “Premio Marengo DOC”). Accorparsi con Asti significherebbe unire le forze (Douja D’Or) e valorizzare tutti gli investimenti fatti negli anni
l’omogeneità produttiva dei due territori è segnata e garantita dalla produzione vinicola. Per esempio, le Giunte camerali di Brindisi e Taranto hanno avviato il processo di accorpamento in ragione delle affinità presenti storicamente nel tessuto economico, associativo e sociale dei due territori
Le imprese e i cittadini non capirebbero un altro accorpamento, per esempio con Novara. Ne deriverebbe confusione per la nostra utenza. Imprese e cittadini si troverebbero immersi in un nuovo mondo istituzionale dove tutto (proprio tutto) funziona e funzionerà su base Alessandria-Asti e la Camera di Commercio no. Che significa?
I dipendenti camerali sopporterebbero minori spese di trasferta nel momento in cui si tratterà di muovere il personale fra i due enti: ipotesi probabile a fronte dei continui pensionamenti e dell’impossibilità di sostituzioni. Andare a lavorare in un’altra Camera vuol dire uno stipendio più basso: cerchiamo di contenere questa riduzione
Anche ad Expo 2015 Alessandria e Asti – e soprattutto le Camere di Commercio di Alessandria e Asti – erano insieme, con il progetto “MonferratoExpo2015”, Protocollo d’Intesa rinnovato a marzo 2016
Solo un accorpamento con la Camera di Asti rispetterebbe i principi di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, che impongono di scegliere fra le alternative possibili quella che produce il massimo dei risultati con il minor impiego di mezzi, a tutto vantaggio di un ottimale utilizzo del diritto annuale pagato dalle imprese
Un diverso accorpamento non valorizzerebbe il Monferrato, oggetto negli anni di ingenti investimenti di carattere promozionale: Palazzo Monferrato, per fare solo un esempio. Il Monferrato è Alessandria e Asti, per questo è nato il progetto “MonferratoExpo2015” per l’Expo 2015
Un diverso accorpamento sarebbe in contrasto con il disegno di legge regionale di riordino delle province, che vede Alessandria e Asti insieme
Un diverso accorpamento sarebbe non in linea con gli interventi governativi e delle altri soggetti territoriali: il Ministero dell’Interno ha accorpato Prefetture e Questure di Alessandria e Asti, per non parlare dei Vigili del Fuoco, delle Agenzie Territoriali per la Casa, delle ASL, degli Uffici Scolastici, etc.
Un diverso accorpamento non avrebbe fondamento storico, economico, produttivo e politico
Un diverso accorpamento causerebbe maggiori costi all’ente, e quindi minori risorse per il supporto e i servizi alle imprese
Un diverso accorpamento comporterebbe maggiori costi di trasferta per le auto blu, causa il chilometraggio maggiore
Un diverso accorpamento sarebbe una mosca bianca in un quadro regionale che vede ogni realtà pubblica accorpata in Alessandria e Asti
Da ultimo, sarebbe un’enorme occasione persa di valorizzare finalmente due territori che erano già un tutt’uno, e che potrebbero costituire invece una potente forza nell’interesse delle imprese, dei cittadini e dei dipendenti dell’ente.
Signor Presidente, Ill.mo Consiglio, Ill.ma Giunta, Ill.mo Collegio dei Revisori, una decisione di accorpamento deve scaturire da un percorso, e il percorso che la Camera di Commercio di Alessandria ha fatto negli anni, con ingenti investimenti (v. per tutti i progetti sul Monferrato e il Concorso Enologico), porta verso Asti.
Chiediamo pertanto di non fare accorpamenti con nessuna altra Camera di Commercio che non sia la Camera di Commercio di Asti. In caso contrario, chiediamo di attendere il previsto e normato intervento del Governo, così come disposto dall’articolo 10 della legge n. 124/2015.
Il Governo, in base a quanto descritto e alla normativa regionale, accorperà senz’altro le Camere di Commercio di Alessandria e Asti, così uniformandosi alle intenzioni regionali del Piemonte e al complesso del quadro di accorpamenti sopra descritto.
Grazie molte e cordiali saluti.
RSU CCIAA Alessandria