È stato presentato al Convegno “Formazione universitaria e posti di lavoro: proiezioni spaziali e temporali”, tenutosi all’Università di Napoli “Federico II” il XVIII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani.
I laureati 2015 dell’Università del Piemonte Orientale coinvolti nel XVIII Profilo dei laureati sono 1.765. Si tratta di 1.190 di primo livello, 288 magistrali biennali e 280 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria.
L’età media alla laurea, pari a 26,7 anni per il complesso dei laureati, varia tra i 25,9 anni per i laureati di primo livello e i 29 anni per i magistrali biennali. Su tale risultato incide però anche il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati infatti si immatricolano subito dopo la conquista del titolo di scuola secondaria superiore. 57 laureati su cento terminano l’università in corso: in particolare, sono il 58% tra i triennali e il 68% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 100,1 su 110; in particolare, 98,3 per i laureati di primo livello e 106,1 per i magistrali biennali.
Il 77% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono l’81% tra i laureati di primo livello e il 72% tra i magistrali biennali (valore che cresce all’82% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio). Le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) riguardano il 6% dei laureati: il 5% per i triennali e il 9% per magistrali biennali (quota che sale al 12% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio). Il 62% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 62% tra i laureati di primo livello e il 68% tra i magistrali biennali.
L’87% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 77 laureati su cento considerano le aule adeguate, 46 ritengono le postazioni informatiche presenti in numero adeguato e 74 valutano positivamente i servizi di biblioteca. E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Confermerebbe la scelta del corso e dell’Ateneo il 69% dei laureati, mentre il 7% si riscriverebbe allo stesso Ateneo ma cambiando corso.
Per i laureati triennali, il tasso di occupazione (si considerano occupati anche quanti sono in formazione retribuita) è del 77%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 16%. Il 51% degli occupati può contare su un lavoro stabile, ossia contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). Il guadagno è in media di 1.235 euro mensili netti.
A un anno dal conseguimento del titolo di studio, il 79% dei laureati magistrali biennali del 2014, compresi coloro che sono in formazione retribuita, è occupato. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 15%. 54 occupati su cento possono contare su un lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo). Il guadagno è di 1.275 euro mensili netti e l’efficacia è pari al 42%.
A cinque anni, l’84% dei laureati magistrali biennali del 2010 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 10%. Gli occupati stabili sono il 74%. Le retribuzioni arrivano a 1.473 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 57 laureati su cento. Ma dove vanno a lavorare? Il 71% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 26% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (2%). L’ambito dei servizi assorbe il 79%, mentre l’industria accoglie il 18% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
Sul sito del Consorzio AlmaLaurea (www.almalaurea.it) è possibile visionare e scaricare tutti i dati contenuti nell’indagine.