A scuola di solidarietà: gli studenti della Carducci aiutano un villaggio in Zambia

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“Quando abbiamo parlato ai nostri alunni di una amica che aveva bisogno di aiuto per portare avanti un progetto molto ambizioso, i nostri allievi, con innocenza, ci hanno risposto: ‘Ha bisogno proprio di noi? E cosa possiamo fare?’” raccontano Anna Venturelli e Simonetta Robotti, insegnanti nella scuola Primaria “Carducci” di Alessandria.

Le maestre hanno risposto così ai loro alunni: “Tanto, possiamo fare tanto, per riuscire a far costruire un pozzo e una cisterna in un piccolo villaggio dello Zambia, così da poterlo rendere autonomo almeno nelle esigenze primarie: la coltivazione di orti, l’allevamento di animali, la ristrutturazione di un orfanotrofio e qualche piccola abitazione. Eh sì, si parte proprio da qui. Avere acqua a disposizione, è con l’acqua che la vita può continuare!”.

Così ai bambini è venuta l’idea di allestire una bancarella nel corridoio della  scuola per vendere piccoli oggetti fatti da loro, giocattoli e libri usati, ma ancora in buono stato.

Ma come coinvolgere tutti gli studenti della scuola primaria G. Carducci?

Immediatamente è partita una campagna pubblicitaria in tutte le classi, con tanto di cartelloni studiati per catturare l’attenzione con un unico messaggio: “Il tuo  piccolo aiuto può fare grandi cose”.

Ed è stato proprio così: giorno dopo giorno, monetina dopo monetina, la classe VD ha raccolto ben 700 euro in sole tre settimane fra l’entusiasmo sempre più grande dei bambini che, ognuno col proprio ruolo (cassiere, venditore, controllore, revisore dei conti, servizio d’ordine…) non credevano ai loro occhi.

“Ringraziata poi tutta la scuola con caramelle, l’intera cifra è stata recapitata a Licia, la persona responsabile del progetto, la quale è venuta successivamente a ringraziarci e a spiegarci di persona ciò che avrebbe fatto esattamente con i soldi” concludono Anna e Simonetta. “Piccole cose, piccoli gesti, importanti per chi li riceve ma anche per chi li fa, perché noi insegnanti crediamo che, attraverso queste esperienze passino e rimangano nel cuore di ogni bambino piccoli semi di solidarietà, di attenzione, di apertura verso realtà molto diverse dalla nostra”.