“3° trofeo terre del Giarolo” si intitola la manifestazione: una prova nazionale per cani da seguita su cinghiale. Tradotto significa che in quei giorni i cinghiali tranquillamente nascosti nel folto della macchia, saranno stanati da mute di cani aizzati dai loro proprietari-cacciatori. Oltre al terrore indotto nei confronti dei cinghiali, non bisogna dimenticare il notevole e grave disturbo apportato a tutte le specie di animali selvatici. Ciò significa che neppure in periodo di caccia chiusa gli animali possono godere della natura che li ospita, ancor più grave in primavera quando molte specie sono impegnate nella costruzione delle tane e dei nidi che da qui a poco ospiteranno i nuovi nati.
Questo evento è un macabro richiamo all’apertura del periodo di caccia, in cui centinaia di milioni di animali selvatici, appartenenti a 59 diverse specie sono uccisi da un esercito di circa 650.000 cacciatori. Un esercito che può violare le proprietà private senza essere perseguito. Un esercito sempre più anziano e che si riduce di anno in anno.
In una realtà dove uccidere è un divertente passatempo, e il cane nient’altro che uno strumento, a Montegioco le vittime stavolta saranno i cinghiali, animali introdotti furbescamente e fraudolentemente nel nostro Paese dai cacciatori al solo scopo di diventare bersagli dei loro fucili.
Ulteriore grave elemento risulta il patrocinio che il comune di Montegioco pare avere accordato alla macabra manifestazione. Un patrocinio evidenziato dalla presenza dello stemma municipale sul materiale che pubblicizza l’iniziativa e che la dice lunga sulla sensibilità dell’amministrazione e sulla chiara scelta di campo a favore dei cacciatori. Una categoria minoritaria che rappresenta meno dell’1% dei cittadini ma che, evidentemente, l’amministrazione comunale di Montegioco tiene in grande considerazione, infischiandosene della sensibilità di quell’80% di cittadini che da anni chiedono l’abolizione della caccia. Chiediamo perciò al Comune il ritiro del patrocinio e un chiaro gesto di dissociazione da un evento tanto inutile per i suoi cittadini, quanto crudele nei confronti degli animali.
Si associano a quanto sopra anche le associazioni di Alessandria: LEAL, LAC e AGIREORA.
LAV Lega Anti Vivisezione – Provincia di Alessandria