Salviamo l’oasi “La Belle Verte”

Gentili signori e signore,

in  Italia esiste la Rete dei Santuari di Animali Liberi http://www.animaliliberi.org/site/ che accoglie animali salvati da allevamenti, macelli, laboratori di sperimentazione animale, situazione di sfruttamento di ogni sorta: qui gli animali vivono e muoiono felici, attorniati dall’amore sincero e incondizionato di chi li cura. I santuari e i rifugi per animali nel mondo sono tanti ma mai abbastanza per salvare tutte le vite che meriterebbero di essere salvate tuttavia funzionano bene, fanno progetti didattici, sono aperti alle visite del pubblico e insegnano una convivenza interspecifica tra esseri umani e non umani nel segno della pace e della nonviolenza. Questi sono i luoghi in cui gli animali si conoscono per come sono veramente e nulla hanno a che fare con mattatoi, fiere-mercato, esposizioni, corse, mistificatorie fattorie didattiche o altri simili appuntamenti che dovrebbero farci vergognare di come trattiamo gli animali. La provincia di Alessandria può ritenersi fortunata ad ospitarne uno in frazione Madonna della Villa, nel Comune di Carpeneto: è La Belle Verte che da qualche mese sta affrontando grossi problemi esposti da Mario Lunghi, responsabile e principale gestore del rifugio  http://www.animaliliberi.org/site/la-belle-verte-in-pericolo/ Col passar del tempo non si è trovata una soluzione e il Comune di Carpeneto ha deciso di non attendere una risposta dalla Sovraintendenza di Torino per una richiesta di sanatoria dovuta alla costruzione non autorizzata dei ripari per gli animali e ne chiede la demolizione; in caso contrario l’Oasi rischia la confisca di parte del terreno e dei ripari incriminati. http://www.veganzetta.org/un-rifugio-per-animali-salvati-e-in-pericolo/#

Il vulnus da sanare è quello del vincolo paesaggistico, dettame imposto dalla legge che i Comuni non devono ignorare: ubi maior, minor cessat… tuttavia bisognerebbe valutare che cosa sia stato costruito e con quale scopo. Smantellare le casette che i volontari con grande fatica hanno costruito per il ricovero degli animali, bloccare l’erogazione di acqua e luce, fondamentali per la sopravvivenza degli animali stessi, non costituisce la vittoria di uno (il Comune) ma la sconfitta di due (il Comune e l’Oasi).

Queste oasi per animali sono progetti da incoraggiare e sono un plus valore per ogni territorio, soprattutto quello alessandrino che non brilla certamente per simili iniziative. Prodigarsi per la salvezza degli animali sfruttati e maltrattati è un’azione da premiare, non da punire: le istituzioni dovrebbero sostenere l’associazionismo e il volontariato che opera in questa direzione.

Nei pochi mesi di insediamento a Carpeneto molte persone di ogni età, soprattutto infantile, hanno visitato l’Oasi. Cancellare questa realtà di contatto con gli animali sarebbe sicuramente causa di malcontento, di accese proteste e di danno all’immagine del Comune di Carpeneto. Non abbiamo bisogno di paesi da iscrivere nella lista nera dei posti da boicottare (cosa che potrebbe accadere a Carpeneto), anzi, bisogna incoraggiare il turismo naturalistico alessandrino.

Sostenendo il rifugio, il Comune dimostrerebbe quella apertura culturale nei confronti della natura animale e vegetale di cui c’è molto bisogno.

Invito il Comune di Carpeneto a riflettere sul provvedimento emesso e a ritirarlo per fare in modo che possa proseguire senza intoppi il duro lavoro che si sta portando avanti da tempo all’insegna del rispetto di esseri umani e non umani.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona