di Pier Luigi Cavalchini
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Complimenti alla Basilicata (e, se capiterà, alle altre Regioni oltre il 50%). Con la nuova normativa appena proposta dal Governo Renzi (che prevede un QUORUM valido col 50% dei votanti alle ultime elezioni) il referendum sarebbe stato perfettamente valido. Questi milioni di persone di votanti hanno – con logica e razionalità – manifestato la preoccupazione per i ritardi nell’attuazione piena del Piano Energetico Nazionale, per la perdita di posti di lavoro avuti nel settore energetico negli ultimi due anni (circa ottantamila occupati) e per il condizionamento delle politiche economiche da parte delle grandi aziende petrolifere mondiali. E’ arcinoto, infatti, che delle ventuno piattaforme in ballo (a partire dalla modifica voluta dal Governo Renzi il 28 dicembre 2015) più della metà sono straniere con inglesi, russi e francesi che – in queste ore – stanno ringraziando per i favori avuti. Perchè si sposterà alle calende greche – così come da loro richiesto – il lavoro di dismissione delle piattaforme e di sistemazione dei fondi (circa il 22% di costo su tutte le entrate globali di esercizio, dati BP) e perchè si potranno tranquillamente continuare le prospezioni di idoneità con i botti provocati dagli “airgun”, vietati – invece – in altre aree del mondo.
Una campagna referendaria inquinata da due pronunciamenti delle massime autorità dello Stato (Presidente Renzi e ex Presidente Napolitano) con inviti, mai sentiti prima, al “non voto” e all’astensionismo al limite del disprezzo per le posizioni altrui (“quesito risibile, inutile e dispendioso”, “presenza di sedicenti esperti che hanno solo fatto confusione” ecc.).
Più di quindici milioni di persone hanno dato un segnale forte che, comunque, avrà peso. Con la nuova legge avrebbero vinto e ciò basta ai proponenti.
Attendendo, a questo punto con ancor più interesse e passione, il prossimo referendum, voluto dal Governo, su uno dei possibili percorsi di riforma dello Stato Italiano.