Si leggono spesso su giornali e siti internet ipotesi e progetti per l’utilizzo della Cittadella di Alessandria.
L’ultimo in ordine di tempo (di un architetto che non cito per non fare polemica diretta, non è mia intenzione) che propone di trasformare la fortezza in un “luogo vivo, con negozi e tecnologia”… “città futuristica”… ecc. ecc. In pratica la solita speculazione commerciale… altrimenti chi metterebbe i milioni di euro necessari ad un simile progetto? Ma quello che l’architetto dimentica è che non sta parlando di edifici adatti o adattabili all’uso abitativo… ma di una fortezza che nasce non per essere abitata ma difesa... e che comporta per chi ci risiede sacrifici non indifferenti.
Realizzare la “città futuristica”, o rimanendo con i piedi per terra renderla abitabile a norma di legge, comporterebbe uno stravolgimento totale dei fabbricati…senza tuttavia garantirne la soluzione di grossi problemi, vedi i muri enormi posti per resistere alle cannonate ma che creano parecchia umidità persistente in tutta la struttura.
Le idee sono sempre utili se rispettano un luogo che è, e rimane, un monumento. Sono costretto a ricordare continuamente che con i monumenti si può pensare a tante cose per utilizzarlo ma sempre nel rispetto assoluto della sua storia, i suoi pregi architettonici e soprattutto la Memoria. In Cittadella sono morti e hanno sofferto in tanti... Oltre ad essere sede militare, sono stati imprigionate, torturate, fucilate tante persone.. soldati di ogni esercito, patrioti, partigiani, civili.. tra i quali Andrea Vochieri, Giuseppe Garibaldi… e i tanti soldati borbonici dimenticati anche dalla storia ufficiale e lasciati a morire di stenti nei fossati, come animali in trappola e abbandonati.
Tutto questo nessuno può dimenticarlo, pensando a improbabili progetti speculativi. Poi ad Alessandria da decenni si pensa non a conservare il patrimonio architettonico ma a distruggerlo: vedi il ponte Cittadella, la ciminiera Borsalino, il palazzo cinquecentesco sede del carcere e oggi fallimentare parcheggio e tanti altre opere abbattute per mera speculazione edilizia.
Il passaggio di consegne dal Demanio al Ministero dei Beni Culturali sta a sottolineare l’imprescindibile valore della Cittadella e che ogni progetto lontano dall’ambito storico culturale non sarebbe neppure pensabile. Anche le meschinità, i piccoli profitti messi in campo da chi vede il più importante monumento alessandrino solo come opportunità personale, oggi devono fare i conti con un Ente che si spera non sia disponibile a fare mercato di un bene pubblico così rilevante.
La Cittadella ha un valore enorme non per l’edilizia abitativa ma come polo turistico di carattere internazionale. E i turisti vogliono vederla così senza stravolgimenti che la condizionino. Non ha certo bisogno di essere alterata per darle spettacolarità, basterebbe l’ordinaria manutenzione per esaltarla.
Pensare a centri commerciali, abitazioni e quant’altro in una città già piegata dalla crisi come Alessandria.. vuol dire farla pagare ulteriormente a chi ha già case da vendere o attività commerciali da portare avanti in città. La fortezza va senz’altro utilizzata e vissuta ma per attività coerenti, vedi un museo di storia militare che può diventare il grande d’Europa o del mondo, realizzando tutto quello che gira intorno al museo, visto lo spazio disponibile.
Pensando però soprattutto alle attività in città, se parliamo di ristoranti, negozi o quant’altro abbia beneficio da un sistema turistico cittadino. Un museo non vuol dire esaltare le armi ma ricordare la storia, le gesta del nostro passato e pure le pagine dolorose, per educare le nuove generazioni a considerare la guerra un’esperienza lontana, da evitare accuratamente.
*Consigliere Comunale di Alessandria