«Lui era una star, esigeva cachet da 7-8 mila euro a botta, il problema è che li voleva assolutamente in nero. Come ho detto davanti ai giudici era assillante fino all’indecenza»
Giuliano Soria, su Corrado Augias
Nel 2013 è stato condannato dal Tribunale di Torino a 14 anni e sei mesi di carcere. L’accusa ne aveva chiesti 12, per dire. E nel 2015 Giuliano Soria, il “cattivo” di questa storia, ha vuotato il (suo) sacco.
L’ex patron del premio Grinzane Cavour, passato in breve tempo dalle stelle alle stalle, ha fatto nomi, cognomi e cifre. Senza paura di essere querelato dai grossi calibri tirati in ballo.
Ricordiamo i nomi fatti da Soria ai giornali più o meno un anno fa. Diverse le categorie merceologiche: dai politici come Sergio Chiamparino e Mercedes Bresso nel centrosinistra, Francesco Giro e Giampiero Leo nel centrodestra, agli scrittori come Corrado Augias, Alain Elkann e Philip Roth. Per finire con gli attori come Michele Placido e Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli e Isabella Ferrari.
Tutte persone perbene, fino a prova contraria. Immagino che avranno querelato il Soria, che li ha accusati di aver percepito compensi stellari in nero, senza fattura o ricevuta. Dal mazzo estraggo un nome a caso, quello di Corrado Augias, che ha così risposto alle infamanti accuse: “È vero che le tre o quattro prestazioni – richiestemi da Soria – sono state pagate come rimborso spese a forfait e, una volta, sotto forma di premio letterario. Di tutte le somme guadagnate, con lui e con qualsiasi altro datore di lavoro, ho sempre dato conto al fisco”. Bene, la querela è già vinta.
Ma non dimentichiamoci, in questa torbida vicenda, di un altro innocente che brama giustizia. E’ l’attuale governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, all’epoca dei fatti ancora sindaco di Torino. Di lui Giuliano Soria così ha detto: “Ci siamo visti al caffè in piazza Vittorio. Era il 2006 e Chiamparino ha ricevuto contributi in nero per la sua campagna elettorale. Non una ma due volte, per un totale di 25mila euro. Ventimila euro la prima volta, 5mila la seconda”.
Di sicuro il Chiampa avrà querelato. Questa è una diffamazione insopportabile, non basta la smentita pur vigorosa del governatore, che così ha dichiarato: “Può darsi che Soria abbia partecipato a qualche cena di finanziamento, organizzata dall’assessore Alfieri o da qualcun altro, questo non posso escluderlo. Ma non ho mai avuto rapporti finanziari con lui”. Querela (e vittoria) sicura.
A questo punto, certo della onestà e della rispettabilità di tutti i personaggi coinvolti improvvidamente dall’ex patron del Grinzane, una domandina me la faccio ugualmente. Ma le querele, doverose per eliminare il pur minimo sospetto, sono state effettivamente sporte dalle parti offese? Oppure ha prevalso nei confronti di Soria una comprensibile e umana pietà?