Giovedì 31 marzo a Palazzo Monferrato in Alessandria si è svolta l’Assemblea generale elettiva di Confagricoltura Alessandria. Nel corso del consesso, dopo la lettura e l’approvazione dei bilanci, si sono tenute le elezioni di tutte le cariche sociali per il triennio 2016-2018.
Gli oltre 200 delegati hanno confermato all’unanimità Luca Brondelli di Brondello quale Presidente, cui è seguito un fragoroso applauso da parte di tutta la platea. Il presidente Brondelli ha così dichiarato subito dopo le elezioni: “Ringrazio gli associati per avermi conferito questo secondo mandato. Cercherò di lavorare con lo spirito di sempre, impegnandomi non solo per noi oggi, ma anche per i nostri figli e per il loro futuro. Mettersi al servizio del sindacato agricolo per un periodo della propria vita è un modo per farla crescere e per crescere come persone. E se in Consiglio faremo squadra come nel precedente triennio sono sicuro che il nostro lavoro sarà meno difficile”.
I tre vice presidenti che lo affiancheranno sono Giuseppe Alferano, Stefano Pareti e Franco Priarone. Alferano e Priarone ricoprivano già nel precedente mandato questa carica, mentre Pareti era Presidente della Zona di Tortona. Anche per l’elezione dei Vice presidenti, dei Consiglieri, del Collegio Probiviri e del Collegio Sindacale l’Assemblea ha portato il suo plauso più sentito.
Il presidente Brondelli ha poi relazionato sulle principali questioni che al momento interessano il mondo agricolo. E’ seguita una piacevole iniziativa, la premiazione dei dipendenti in forza da 25 anni presso il Sindacato agricolo, denominata “Riconoscimento alla dedizione a Confagricoltura Alessandria” con la consegna delle targhe a 10 collaboratori da parte del direttore provinciale Valter Parodi, del presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello e del presidente nazionale Mario Guidi.
Si sono anche ringraziate con un omaggio per il servizio prestato tre collaboratrici recentemente pensionate. Sono poi intervenuti i presidenti degli Enti Collaterali di Confagricoltura Alessandria Maria Teresa Taverna per Confagricoltura Donna, Alessandro Calvi di Bergolo per l’ANGA e Rosanna Varese per Agriturist.
Dopo il tradizionale coffee break, ha preso il via la parte del consesso aperta al pubblico esterno con la tavola rotonda “Ultime novità in ambito di PSR e PAC”, cui hanno preso parte il presidente provinciale Luca Brondelli, il presidente nazionale Mario Guidi, il presidente regionale Gian Paolo Coscia e il direttore dell’assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte Gaudenzio De Paoli (essendo l’assessore Giorgio Ferrero impegnato in Consiglio regionale).
Brondelli ha esordito mettendo sul piatto i problemi del momento per gli agricoltori: “La nostra preoccupazione maggiore è riuscire ad utilizzare le risorse che ci arrivano da Bruxelles, che ammontano a circa un miliardo e novanta milioni. E’ evidente che i soldi ci sono. Sta a noi evitare di perderli. Siamo già in ritardo con la programmazione, per cui ci rimangono cinque dei sette anni previsti. Dobbiamo recuperare il tempo perduto. I tecnici di Confagricoltura ogni giorno cercano di fornire al meglio tutta l’assistenza agli associati, ma le difficoltà burocratiche e gli intoppi sono parecchi”.
Il direttore dell’assessorato regionale Gaudenzio De Paoli, dal canto suo, ha cercato di ammorbidire il discorso, portando ad esempio il fatto che parte dei soldi (circa 360 milioni) sono già stati impegnati e che entro dicembre metà della disponibilità dell’Ue sarà impiegata.
A premere l’acceleratore sulla sburocratizzazione ha pensato il presidente nazionale Mario Guidi: “Non è facile avere a che fare con le istituzioni. Se sbagliano non vengono riprese, mentre noi sì. Lo dico sempre agli agricoltori che incontro lungo tutta la penisola. Sembra che l’Italia sia nemica degli imprenditori. Ciò nonostante, se dovessi iniziare a lavorare domani, farei lo stesso l’agricoltore. Con maggiori difficoltà di quelle che ha incontrato mio padre, ma non cambierei mestiere”.
E ancora ha dichiarato rivolgendosi alla platea: “Apparentemente siamo il settore più trendy del momento, lo abbiamo notato anche con l’Expo. Visti dal mondo esterno come i rappresentanti della zappa, siamo in verità molto altro. Dobbiamo riuscire a superare questa visione arcaica e romantica, perché se facciamo capire chi siamo e come siamo possiamo far valere le nostre ragioni. Anche a livello europeo, non solo italiano. Confagricoltura sta cambiando la sua organizzazione per essere più consapevole di ciò che le sta attorno. Gli associati devono pretendere che la loro Associazione resti al loro fianco e porti innovazione”.