E’ bello parlare con Simone Lumina, noto commerciante del centro cittadino, sia di persona che virtualmente su Facebook e affini.
La sua simpatia, unita a una schiettezza non comune, trasformano le solite quattro chiacchiere in qualcosa di più. In questo caso, in una bella e pungente intervista.
Caro Simone, partiamo dalla provocazione pubblicata su CorriereAL qualche giorno fa: Lumina presidente Ascom. Se te lo chiedessero tu lo faresti?
Essendo impossibile per svariati motivi, rispondo che da almeno 15 anni con il mio operato sul campo mi sono messo a disposizione di chiunque fosse stato interessato alle mie competenze nel settore.
Quindi in qualche modo lo stai già facendo.
Credo di essermi impegnato moltissimo in questi anni. Spesso ho stufato voi giornalisti con le mie iniziative e le proteste che ho portato avanti in prima persona. Non ho mai cercato né chiesto incarichi, e quando mi sono stati offerti erano talmente “condizionati” che li ho rifiutati. Certo, a volte vedo voi giornalisti un po’ imbarazzati quando in contesti pubblici o conferenze stampa, di fianco a onorevoli, senatori e presidenti spuntava anche Lumina… Lumina chi? Guarda, 15 anni di impegno, lodi, attestati di stima, assieme a un carattere poco incline a compromessi, hanno fatto di me una presenza comoda in sede di lotta, ma scomoda ai posti di comando. Sono felice e sereno lo stesso.
Un martire, insomma… Senti, perché secondo te Boano si è dimesso?
Non saprei. Diciamo che comunque apprezzo il gesto. Sono convinto che in ogni ambito il ricambio al “potere” sia necessario.
Qualcuno dice che lo ha fatto per avere le mani libere e candidarsi a sindaco di Alessandria. Ti sembra una ricostruzione plausibile?
Non credo possa essere interessato in prima persona. Al limite, libero dall’incarico, potrebbe appoggiare apertamente qualcuno, cosa che invece sarebbe sconveniente nel ruolo di presidente dell’Ascom.
Ok, però queste dimissioni non se le aspettava nessuno… Un fulmine a ciel sereno, diciamo. Che spiegazione ti dai, al di là del “ricambio” al potere?
Giuro, non saprei. In ogni caso, se fosse per iniziare a tirare la volata a qualcuno non ci sarebbe niente di male o di scorretto. Non dimentichiamo che i movimenti per le prossime elezioni comunali sono iniziati da tempo.
Ho capito, sei diventato democristiano… Cambiamo argomento, ma non troppo. Alla fine, per le affissioni in vetrina quanto hai dovuto sborsare all’Ica?
Ecco, Ica è il tipico esempio di battaglia fatta per la categoria. La mia sanzione era di 70 euro, poi tutto si è risolto con il pagamento della tariffa normale, ossia 10-11 euro. Solo che in quei giorni mi sembrò offensivo il metodo utilizzato. Inoltre, quando qualcuno iniziò a parlare di leggi e di evasione della tassa decisi di informarmi nei minimi dettagli su leggi e precedenti. Credo che solo scatenando quell’inferno si sia potuto ottenere qualcosa. Infatti il nuovo regolamento comporterà per molti il non pagamento della maggiorazione del 150%, oggi a carico di quasi tutti i contribuenti, perché l’intera città ora è inserita in zona a tariffazione speciale.
Molto rumore per nulla, allora?
Molto rumore per nulla non direi. C’è chi ha sborsato anche migliaia di euro, e in ogni caso sanzionare scritte come “tavola calda” o le lavagnette per i menù è un’estremizzazione interpretativa di una legge ritenuta all’unanimità cervellotica.
Vuoi darci qualche idea per migliorare la situazione del commercio alessandrino?
Visto che non sarò presidente dell’Ascom, vorrei regalare spunti a chi avrà in mano le redini. Con una premessa: a parlare di “leggi non applicate negli anni” e di “regali ai commercianti” ci vuole proprio un bel coraggio.
A te la parola…
Se le eccellenze di una volta le abbiamo perse, creiamone di nuove, utili e reali. Alcuni esempi: Alessandria prima città per numero di colonnine per ricarica veicoli elettrici; bus ecologici in centro; obbligo per le nuove strutture di essere autosufficienti al 50% con fonti di energia rinnovabile. E ancora: una nuova normativa che preveda sgravi fiscali ed esenzione dagli studi di settore per chi apre negozi di servizio in paesi con pochi abitanti. E poi… non mi fermo più!
Sei un fiume in piena. Ma allora, che presidente Ascom vorresti?
Vorrei un presidente che dica alla politica “Basta prenderci in giro sui centri commerciali!”. Ogni volta lo stesso scaricabarile: è stata la giunta precedente, non possiamo fare nulla, e via così, dimenticandosi di dire che negli ultimi 20 anni la città è stata amministrata da Lega-Sinistra-Destra-Sinistra. Ognuno ha dato l’ok per qualcosa, e il successore ha avallato. Basta prenderci in giro.
La colpa è della politica, insomma.
La colpa è della politica scellerata che ha fatto scomparire le vere eccellenze del territorio. Oggi siamo invasi da fast food e da… street food! Troppe manifestazioni portano operatori esterni in città, la concorrenza in estate è insopportabile. Personalmente coinvolgerei prima di tutto i ristoratori locali, lasciando il giusto spazio di una o due edizioni, per esempio di street food, dedicate agli “esterni”.
Bene. Detto questo, tu chi voterai alle prossime elezioni comunali? Movimento 5 stelle?
A oggi non ho proprio nessuna preferenza. Aspetto di vedere i candidati e le squadre che formeranno. Non ho più alcun interesse per definizioni obsolete come “destra” o “sinistra”, e anche chiamarsi “movimento” non basta. Voglio nomi e idee, e da lì deciderò. E poi, scusami: perché chiedi a Lumina? Lumina chi? Sono e sarò sempre e solo, orgogliosamente, uno dei tanti.
In quanto a coraggio nell’esprimere le proprie idee, tu sei uno dei pochi. Non ti sembra che alla fine della fiera tutti si lamentano, ma pochi propongono qualcosa?
Certo, esprimere le proprie idee spaventa molti, si temono critiche, si teme il potere, si teme tutto. Non mi sono mai nascosto e ho sempre espresso le mie idee con educazione e garbo. Magari con toni decisi, ma senza mai mancare di rispetto a qualcuno.
Lo faresti l’assessore al commercio con il prossimo sindaco?
La mia disponibilità c’è da sempre, ed è l’unico ruolo che accetterei. Perché è vero che la competenza diretta da sola non basta, ma aiuta tantissimo. Assessore “Lumina chi?” (ride di gusto).
Si fa il nome di Vittorio Ferrari, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento, come nuovo presidente Ascom. Tu che ne pensi?
Vittorio Ferrari è un’ottima persona. Se sarà lui, spero che diventi un po’ più “guerriero” e meno diplomatico, un po’ più in prima linea e meno nelle retrovie. Ma ti confermo che gode di tutta la mia stima.
Fammi un altro nome, dai. Qualcuno che sceglieresti tu direttamente.
Io ce l’ho da sempre un nome, ma è della concorrenza… Quindi lasciamo Ferrari come presidente Ascom, e per l’assessorato al commercio, fossi io a decidere, sceglierei senza dubbio Giovanni Berrone (di Confesercenti, ndr).
Chiudiamo con un giochino facile facile… tra Rita Rossa e Marica Barrera, chi butteresti giù dalla torre? E perché?
Maledetto… (sorride). Ci devo pensare un po’.
Pensa, pensa pure. Allora, hai deciso?
Facciamo che le porto al bar per un aperitivo e mi faccio spiegare a sei occhi che cosa hanno fatto per il settore, perché proprio non l’ho capito. Troppo cruenta la torre, preferisco la cordialità.
Eh no, così non vale!
Allora le butto giù tutte e due, e poi per farle riprendere le porto al bar…
Andrea Antonuccio