Non siamo soliti occuparci della cronaca nera locale (peraltro sempre più ricca di episodi), ma la notizia ci ha davvero colpiti. La ‘decana’ dei giornalisti alessandrini, Emma Camagna, storica firma de La Stampa e di Telecity, il giorno di Pasqua è stata avvicinata in centro ad Alessandria, mentre stava rientrando in casa, da un uomo che le ha chiesto informazioni. Rientrata nel suo palazzo, sul pianerottolo la signora Camagna ha trovato un secondo balordo, che l’ha immobilizzata e costretta ad aprire la porta dell’appartamento.
I due (giovani, pare con accento dell’est Europa) hanno poi imbavagliato la giornalista, si sono impossessati di denaro e preziosi, e per fortuna se ne sono andati senza provocare altri danni alla persona.
Le indagini sono in corso, e tutte le piste vengono battute.
Venerdì scorso ci ha colpiti su facebook lo ‘sfogo’ di un’altra figura nota della vita cittadina, l’esponente spinettese del Partito Democratico Cristina Mazzoni, che scriveva “Sono sempre stata per l’integrazione e la tolleranza, contro il razzismo, e a favore della solidarietà, ma mi auguro che chi ha violato la mia privacy e si è appropriato indebitamente dei miei ricordi stia veramente molto male”. Il che ci fa supporre che anche in questo caso l’ipotesi più accreditata sia quella di delinquenti stranieri.
Anche noi, sia chiaro, siamo favorevoli all’integrazione, e all’arrivo di stranieri, se qualificati e necessari al tessuto locale. Ma ci pare evidente che la politica del ‘volemose bene’ e del ‘siamo solidali sempre e comunque’ mostra clamorosamente la corda, e a pagarne gli effetti fallimentari sempre più sono le persone comuni, lasciate completamente in balìa degli eventi: finché chi è in grado non passerà all’autodifesa.
Urge al riguardo, anche a livello alessandrino, riflessione seria, senza perbenismi e ipocrisia.