Dopo la presentazione in anteprima a Novi Ligure dei primi due episodi del film “Non è solo una Donna“, continua il progetto cinematografico, nato da un’idea di Caterina Susi ed Emanuele Lince, per raccontare la violenza sulle donne. L’iniziativa ha coinvolto registi, sceneggiatori, attori ed artisti della provincia di Alessandria, uniti per un solo grande scopo: sensibilizzare su questo difficile tema.
Il tutto senza mai indugiare su scene di violenza, a dispetto del voyeurismo che imperversa nella nostra società.
I primi due episodi si intitolano “Non ascoltare il cuore” di Andrea Di Bartolo, realizzato in collaborazione con il gruppo teatrale gli “Stregatti” di Giusy Barone e ispirato a una poesia di Fabio Gagliardi e “Il Lupo” di Emanuele Lince, realizzato in collaborazione con Caterina Susi, Daniele Lince, Annalisa Flori, Conservatorio Vivaldi di Alessandria e il compositore musicale Marco Grasso.
L’idea è frutto di un continuo confronto tra due sessi, opposti ma allo stesso tempo vicini e complici, nella visione unica di una società che troppo spesso tende a generalizzare quando si tratta di sesso femminile e troppo spesso, nelle dinamiche relazionali e affettive distorte, pone un velo di omertà, nella convinzione, ancora difficile da superare, che i panni sporchi si debbano lavare in casa.
Il progetto, una volta completato, sarà costituito da diversi episodi che affrontano ogni forma di violenza sulla donna, da quella domestica ai preconcetti di una società che continua a dettare pericolosi canoni di femminilità. I restanti episodi sono a cura di Alexander Delnevo e Caterina Susi.
“Non è solo una donna”, però, è qualcosa di più di un semplice film ad episodi. Obiettivo dell’iniziativa, infatti, è una raccolta fondi in favore del Centro Antiviolenza me.dea Onlus, l’associazione alessandrina impegnata in prima linea nella difesa della donna.
La raccolta è stata lanciata qualche giorno fa su una piattaforma online di crowdfunding – “Produzioni dal basso“e sul sito di me.dea (medeacontroviolenza.it) e proseguirà fino alle fine di maggio. Tolte le spese di realizzazione del film, l’intero ricavato sarà devoluto al Centro Antiviolenza.
me.dea nei suoi sei anni di attività ha già accolto 800 donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking. Nel 2015 le nuove richieste di aiuto sono state 141, uno dei dati più alti registrati in Piemonte. A queste donne me.dea offre gratuitamente ascolto e accoglienza. Chi lo desidera può iniziare un percorso di sostegno emotivo per elaborare la propria situazione. Inoltre viene offerto un supporto legale e alla genitorialità.
Questi i link per aderire alla campagna di raccolta fondi: