Giovedì 24 e venerdì 25 marzo si terrà presso il Conservatorio Vivaldi di Alessandria l’undicesima edizione del Concorso nazionale di esecuzione per contrabbasso “Werther – Emilio Benzi”.
Ne parliamo con il professor Giuseppe Rutigliano, insegnante di Contrabbasso in Conservatorio da otto anni.
Professor Rutigliano, lei si occupa dell’organizzazione del Concorso “Werther – Emilio Benzi”. Di che cosa si tratta?
Questo concorso è unico nel suo genere, in quanto coinvolge esclusivamente allievi dei conservatori e licei musicali. È diviso in tre categorie a seconda del livello di studio, ed è caratterizzato da un programma di notevole difficoltà. Non a caso nelle precedenti edizioni del concorso diversi sono stati i vincitori che successivamente hanno mostrato il loro talento a livello internazionale, diventando famosi e lavorando come prima parti in orchestre come La Scala di Milano, la Rai, l’Orchestra di Lugano e molte altre. E quest’anno, grazie anche ad alcuni premi messi a disposizione dal lascito “Ivaldi”, abbiamo la possibilità di offrire ai vincitori somme in denaro non indifferenti, oltre naturalmente a oggetti come corde da orchestra e archi messi a disposizione dai nostri sponsor.
Quanti sono gli iscritti di questa edizione?
Essendo un concorso principalmente rivolto a studenti con un livello di preparazione medio alto, la partecipazione al concorso diventa di per sé esclusiva per allievi veramente in grado di poter affrontare le diverse fasi del concorso. Quest’anno gli iscritti saranno 16, e verranno da ogni parte d’Italia. Rispetto agli anni precedenti, questo è il numero di allievi più alto degli ultimi dieci anni.
Sarà possibile assistere al concorso, o si svolgerà “a porte chiuse”?
Il concorso prevede due giornate di prove molto intense. I concorrenti saranno chiamati a suonare davanti a una giuria internazionale formata da cinque commissari, che dovranno selezionare candidati bravissimi. Si partirà dall’eliminatoria del giorno 24 per poi passare alla semifinale nel pomeriggio. Il giorno dopo è prevista l’ultima prova, la più difficile: una finale dalla quale saranno selezionati i vincitori. Il concorso è aperto al pubblico, e potrà essere una buona occasione per quanti volessero ascoltare letteratura musicale per contrabbasso. Sono brani esternamente difficili, quasi violinistici.
Può farci qualche nome di vincitore del concorso che poi ha “fatto strada”?
Certo. In una delle prime edizioni del concorso si affermò Francesco Siracusa, che dopo il concorso Benzi vinse un posto prestigioso nell’Orchestra nazionale di Santa Cecilia a Roma, e oggi è prima parte nell’orchestra del Teatro Alla Scala di Milano. Molto famoso a livello mondiale è anche Enrico Fagone, professore al Conservatorio di Lugano e membro come prima parte nell’orchestra della stessa città. Ambedue hanno carriere internazionali e svolgono masterclass in tutto il mondo. Altri contrabbassisti hanno trovato realizzazione in orchestre estere, come Samuele Sciancalepore, o più vicino a noi alla Rai di Torino.
Da chi sarà composta la commissione giudicatrice?
La commissione del concorso è composta da cinque membri che secondo le indicazioni del Maestro Emilio Benzi doveva essere così composta: un musicista di fama internazionale, un rappresentante delle cariche istituzionali del concorso, un contrabbassista di fama internazionale, il direttore del Conservatorio Vivaldi o un suo delegato, e infine l’insegnante di Contrabbasso del Vivaldi.
Per cui, in accordo con la professoressa Angela Colombo (direttrice del Conservatorio), abbiamo invitato il Maestro Masciadri, docente nell’Università della Georgia (Usa), il professor Antonio Sciancalepore, prima parte dell orchestra Nazionale di Santa Cecilia; Enrico Fagone, vincitore del concorso in una delle precedenti edizioni; Paolo Ferrara, direttore d’orchestra e delegato del direttore. E infine il sottoscritto, come insegnante di Contrabbasso del conservatorio.
Andrea Antonuccio