Viaggio dentro la questione migranti

Per intercessione della mia compagna, ho avuto possibilità di fare una bella esperienza dentro un bel viaggio in Sicilia. Vi spiego. L’associazione delle chiese Luterane in Italia, con l’aiuto del consolato tedesco mi ha permesso di aggregarmi ad un loro viaggio di conoscenza e apprendimento a fondo del tema migranti. Sulla loro apertura e democrazia, essendo io ateo, si capisce da sé sono diversi dalla chiesa cattolica. Ma non tergiversiamo: si trattava in alcuni giorni di prendere conoscenza e documentarsi direttamente su vari aspetti della situazione migranti, appunto.

Primo giorno: riunione ad alto livello con funzionario del Frontex
(il sistema Europeo ideato per affrontare il problema migranti). Persona interessante e volutamente diplomatica di origine portoghese da 5 anni coordinatore in Italia di sei punti di accoglienza e sbarco in Italia ( dalla Puglia alla Sicilia )con solo 20 collaboratori circa. Prima incongruenza è la sede di Frontex Centrale stabilita da Bruxelles in Polonia! Lontano migliaia di km da dove serve!

Oltre a spiegarci i compiti tecnici ed operativi che sono in pratica di coordinare e organizzare la coesione fra quanti sono impegnati nel Mediterraneo su tale fronte, cioè fra vari paesi con posizioni governative e politiche diverse, dovrebbero operare con le varie autorità che in Italia infine si intrecciano.

Dalle varie polizie civili e militari, ai vari ministeri interessati, ai carabinieri, alle prefetture ai contingenti Nato, al’Eurogenform e via dicendo. Ognuno può capire che vita sia anche nell’emergenza, accordare e coordinare ad es polizia e carabinieri che di norma non si parlano, figuriamoci tutti quanti.

Secondo punto importante i mezzi concessi! Perché si possono fare opere sulla carta meritorie, ma poi se non metti soldi e mezzi siamo alla comica . L’ultima trovata del Frotex , poiché hanno a loro disposizione solo tre aerei, sei barche ed un elicottero per il Mediterraneo, è stata (causa manutenzioni e rotture varie ) di sperimentare una specie di air charing per noleggiare un aereo in più . I fatti dichiarati da questo funzionario valgono più di un commento dietro alle balle dell’Europa che si fa in quattro per i migranti in arrivo. L’unica vera carta a favore dei poveracci in arrivo è la creatività di queste persone che pur in numero esiguo gestiscono un opera sempre più colossale (gente ben pagata, ma con un cv di rispetto minimo una laurea e ¾ lingue parlate correntemente) Nonostante le molte domande e relative cortesi risposte in italiano ed in inglese non c’è da aggiungere molto.

Questa la realtà del progetto Europeo di contrasto all’immigrazione clandestina.

Alla sera cena offerta in locali dell’associazione culturale delle chiese Luterane con una quindicina di giovani maschi soli, arrivati in Italia e con permesso di soggiorno.
Fra questi tale associazione ne sceglierà 8 e spendendo 50.000 euro
(solo per l’adeguamento alloggio) più il resto, metterà loro a disposizione locali in affitto e ristrutturati da architetto (che ha illustrato il progetto) per dare loro una istruzione a livello universitario in continuità, cioè fino alla fine degli studi. Da dire che questi ragazzi provenienti dal Gambia, dalla Costa d’Avorio, Senegal e altri paesi sono culturalmente ingenui ed impreparati, a vista parevano più giovani di quanto non fossero davvero, ma tutti con storie di guerre, prigionie e rischi di morte su barconi in preda agli scafisti. Hanno passato l’inferno ma non ne portavano apparentemente i segni, molto allegri.

Secondo giorno e clou del giro, visita in pulman da Catania verso il CARA di Mineo attraverso estensioni enormi di aranceti, limoni e ulivi con tutti i frutti ancora attaccati alle piante,perché con i prezzi alle bancarelle di 40 centesimi/kg per aranci , 20 centesimi al pezzo per carciofi, ai contadini conviene prendere contributi dall’Europa e lasciarli marcire, il loro lavoro non è pagato!

Eccoci arrivati a Mineo, il responsabile della nostra spedizione forte di documenti firmati e timbrati dalla prefettura Italiana di competenza e inviati dal loro console tedesco (una donnina di 85 anni, ma tosta) fatti da giorni, si aspettava di accedere e visitare il luogo dalle 10 alle 12,30, dopo dovevano seguire altri eventi.

Le comiche e la farsa della burocrazia Italiana ve li tralascio con i crucchi arrabbiati, ma molto contenuti, in attesa per 2,30 ore sotto il sole all’ingresso di questa che è stata una grossa base americana ora ritornata in possesso all’Italia. Vale la pena citare l’arrivo di due cavalli neri bellissimi, su cui sono saliti due poliziotti con tenuta antisommossa che hanno proceduto alle operazioni di guardia e controllo sul perimetro esterno di questa base recintata con filo spinato e nei dintorni di essa destando curiosità.
Il responsabile del campo non era in sede e quindi nessuno prendeva decisioni (è stato detto che anche alcuni parlamentari non sono potuti entrare in altre occasioni) fra telefonate varie si poteva solo aspettare. La nota interessante del momento, è il colloquio con uno dei poliziotti addetti, persona molto cordiale e sveglia, che ci spiegava come li è tutto un gioco in cui un apparato così complesso di aiuto si automantiene, senza ovviamente risolvere la situazione di quelli per cui è stato costruito: i migranti. Lo stesso poliziotto confessava che con i turni al Cara, essendo in trasferta da un paese a poche decine di km, aveva lo stipendio più alto che in condizioni normali (quindi un piccolo privilegio). Inoltre mi faceva notare la mitraglietta in dotazione costruita nel ’78 con cui sperava di non dover mai fare scontri a fuoco e la divisa non sostituita da due anni senza una cerniera da una parte e con dei fori di usura evidente.

Al Cara i migranti sono liberi di entrare ed uscire dalle 8 del mattino alle 20, ma alcuni di notte tentano la fuga e molti ce la fanno, perché sono in contatto con altri già passati da li e che hanno comprato macchine sgangherate con cui, in cambio di pochi soldi vengono a prendere evasi e li portano lontano. Poi c’è anche una folle situazione di alcuni, invece che agendo al contrario, dopo aver avuto permessi e biglietto di via non avendo amici o parenti e non sapendo dove andare, scavalcano le reti per ritornare dentro e vivere almeno al coperto in una sorta di doppia clandestinità . Da notare che dentro al campo , la situazione è nota e la prima cosa che fanno quando arrivano è di dare loro una tessera tipo badge , che devono usare per qualunque servizio vogliano usare , per mangiare , per essere curati, per avere permessi, ecc. Ovvio che basta passare la tessera ad un altro per dimostrare l’identità e far finta di esserci lo stesso.All’interno del campo sono stati permessi piccoli commerci ed alcuni hanno attrezzato tende dove vendono collanine e prodotti vari fatti da loro o acquistati . Alcuni migranti , ma pochi, riescono a trovare lavoro nei campi, negli aranceti, per i pomodori , ma la maggioranza dei siciliani che abitano intorno, li odiano perché tutti , ma proprio tutti entro 5 km sono stati già rapinati e saccheggiati nelle case e nelle piantagioni . Arriva il responsabile ed alle 12,20 iniziamo visita scortati . Ci ricevono alcuni dei responsabili , in particolare ci segue Denise(vicedirettore) una bella nigeriana che parla 5 lingue ed è decisa e ben preparata . Il Cara di Mineo è stato concesso ad un consorzio di 7 cooperative che gestiscono ogni aspetto sotto l’egida del ministero dell’interno, attualmente sono in totale 1.800 ospiti di cui solo 30 minori e poche donne , ma sono arrivati ad essere sino a 3.500 ( sulla carta la capienza è di 4.000) . C’è un servizio mensa in cui lavorano diversi, anche migranti, poco pagati(meglio di niente! ) e in cui la difficoltà è cucinare cibi che li aiutino ad integrarsi ed ogni mese con i rappresentanti delle varie etnie si stabilisce cosa cucinare un po’ italiano , un po’ … ,un ottima nursery per bambini piccoli con dotazioni essenziali , ma pulita e ben gestita , un servizio di difesa ed informazione legale fatto da giovani avvocati, punti per aggregazione e tempo libero, un servizio di primo intervento sanitario e uno di psicologi. Poi c’è uno stuolo di operatori di servizi vari , tutti giovani e naturalmente un grossa squadra di poliziotti e carabinieri in assetto con credo le uniche jeep antisommossa ben messe di tutta l’isola ,tutti radunati soprattutto intorno alla zona centrale degli uffici di gestione . Una strana cosa è la presenza di decine di cani bastardi lasciati liberi arrivati li, di taglia media abbastanza pacifici e grassi.
Quindi dopo un giro vorticoso senza neppure un caffè , riceviamo la visita finalmente del direttore del campo quando già siamo sul’autobus che, oltre ai soliti riti ci dice che era in riunione con funzionari della sicurezza e del ministero perché sono stati decisi nuovi importanti modifiche strutturali del campo , quindi con nuovi soldi in arrivo investiti da Roma ( che non capisco visto che da mesi sono sotto dimensionati numericamente e oggi non c’è emergenza). Il campo quindi, per mia impressione, nonostante l’attenzione alla carta , alle dichiarazioni , lo spiegamento di forze, non è un ghetto di forzati, ma non so fare una disamina costi spesi e emolumenti ricevuti dalle cooperative associate in quell’opera (38 euro circa per ogni migrante al giorno x 1800 persone ). I tempi di identificazione oggi sono abbastanza veloci e nel giro di sei mesi si riceve un foglio che certifica che sono in possesso del certificato provvisorio di residenza in Italia , cosa possano fare dopo…. è il mistero da chiarire .
Partiamo per Sicli dove raggiungiamo alle 16 circa il Mediterranean Hope , un centro in questa piccola cittadina sede di circoli culturali e dei Valdesi che invece ci spiegano il loro contatto più difficile con migranti appena arrivati, molti uomini soli, poche donne e bambini, cui loro danno asilo e hanno alcuni appartamenti in dotazione per l’uso . La responsabile aveva da poco adottato una bimba magnifica di 12 mesi arrivata “ da sola “. Qui sentiamo storie personali difficili oltre a vicissitudini con i cittadini “bene”e commercianti del paese essendo nel centro città che un po’ ne è penalizzata .
Partiamo alle 18 per Siracusa in ovvio ritardo, per incontro con il Prefetto di Siracusa, il quale ben disposto da diplomatico navigato ci ha illustrato la sua azione , interessante . Nel porto di Augusta dato che è a circa 6 km dalla città hanno stabilito e ormai lasciato fisse le strutture mobili per il primo centro di ricevimento ed identificazione dei migranti con containers e tende . Lo scorso agosto con mare calmo ne sono arrivati 45.000 in un mese ! Ci ha spiegato che le identificazioni sono più veloci e le discriminazioni fra persone arrivate le fanno già lì, per stabilire chi è solo o in compagnia , chi si riesce ad identificare o chi ha documenti falsi o è senza ,ecc . Ci sono mille casi , i più diversi . In base a queste valutazioni in tempo a poche ore smaltiscono le persone in centri attrezzati all’accoglienza permanente con le opportune diversità.
Al prefetto non sfugge una questione sostanziale e lo dice chiaro : quel servizio è utile ed efficiente ma è solo perché gestito da diverse associazioni di volontariato che lo fanno a loro spese , gratis !
Parlo di Emergency( con camper attrezzatissimo x cure sanitarie ), Medicine sans Frontier , Protezione Civile, Save the Children, di Terre des Homme , Carithas, Evangelici,e altri minori . Diceva il prefetto che dato che in alcuni periodi arrivano in massa e gli operatori sono sempre gli stessi, il loro stress è molto forte perché non c’è ricambio e solo chi è ben organizzato perfettamente in tutto, fa un buon lavoro . In pratica lo stato attraverso il prefetto mette solo polizia e militari di vari livelli e un po di attrezzatura tecnica.
Dato che il resto della descrizione non ha aspetti utili, spero in questi pochi dettagli aver dato una idea reale della situazione in un momento in cui la migrazione di massa si sviluppa più a est ed i barconi in arrivo sono ad oggi diminuiti in Sicilia. La mia personale valutazione è che tutte le persone siano essi volontari o dipendenti provvisori e sottopagati ( al di la dei pochi manager ) hanno costruito sui migranti un mondo a sè ed in una Sicilia con agricoltura, industria , pesca e turismo in ginocchio, non so davvero cosa potrebbero inventarsi per sopravvivere se essi scomparissero per incanto. Naturalmente senza dimenticare le varie mafie politiche e delle cooperative i cui vertici lucrano su questa situazione mungendo soldi ad un governo sotto ricatto Europeo e non solo . L’ipocrisia Europea che fa chiasso mediatico a fianco del Governo, ma di fatto non dà mezzi e persone sufficienti,mentre sempre per ragioni politiche tratta la concessione di tre miliardi di euro al criminale Erdogan, e Renzi dalla zona della Libia parla di nuove guerre per difendere il possesso del gas, oltre a continuare ad alimentare le ragioni effettive di guerre e rapine agli stati africani e dell’Asia minore continuando nelle politiche energetiche a favore delle energie fossili, alla vendita e commercio armi, alla devastazione di territori per il solo scopo di mantenere popolazioni in depressione .
Questa sta diventando la più grande opera di volontariato ed aiuto attivo reciproco della storia e troverà soluzione solo in un mondo ripensato dai fondamentali : diritto al reddito, diritto alla casa , diritto alle cure e ad una sanità senza scopo di lucro per tutti . I migranti sono la cartina di tornasole di un mondo dominato dalla finanza e finalizzato alla ricchezza di pochi senza futuro . Salvare i migranti nel loro ambiente e dando possibilità concrete di vita a loro, significa smettere di rapinare beni primari come l’energia e l’acqua e salvaguardare i loro ambienti, quindi cambiare il nostro presente per avere futuro sostenibile. Questo possiamo farlo noi qui adesso prima di essere travolti dal nuovo business delle persone migranti come merce inconsapevole.

Gianni Gatti – Alessandria