Il sindaco Rossa (si veda anche archivio video) e l’intero gruppo Pd in consiglio comunale ad Alessandria hanno bocciato l’ordine del giorno sulle riforme istituzionali presentato dal consigliere Ciro Fiorentino, capogruppo della Federazione della Sinistra (Pdci- Rifondazione Comunista), con voto invece a favore di Sel e Movimento 5 Stelle.
“Sto con Renzi senza se e senza ma”, ha sottolineato Rita Rossa, e qualche voce maligna insinua anche che per lei ci sarebbe pronto uno scranno nel nuovo Senato renziano, sia pur assai ‘depotenziato’.
“A sostegno della campagna per il No alla “deforma” Renzi-Boschi e contro l’Italicum – afferma al riguardo una nota della Federazione della Sinistra – sono scese in campo numerose personalità del mondo della cultura, della scienza, dell’università, del cinema e dello spettacolo. Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo creativo a questo essenziale dovere civico.
Non è una questione tecnica, per specialisti o addetti ai lavori. Le riforme istituzionali – modifiche alla Costituzione e nuova legge elettorale – trasformano radicalmente (anzi stravolgono) «il patto costituzionale che sorregge la vita politica e sociale del nostro paese», incidendo pesantemente sulla possibilità di decidere da parte dei cittadini. Cittadini «cui secondo Costituzione appartiene la sovranità» ma che «non sono mai stati coinvolti nella discussione». A loro deve tornare la parola”.
E’ questo il senso dell’appello che numerose personalità della cultura, dell’università, della scienza, dello spettacolo, del giornalismo hanno sottoscritto per chiedere che «nel deserto della comunicazione pubblica e con la Rai sempre più nelle mani del governo» tutte le persone di cultura e di scienza si esprimano «in un vasto dibattito pubblico, anzitutto per informare e poi per invitare i cittadini a partecipare in tutte le forme possibili per ottenere i referendum». «Sentiamo forte e irrinunciabile – continua l’appello – il compito di costruire e diffondere conoscenza per giungere al voto con una piena consapevolezza popolare, prima nel referendum sulla Costituzione e poi nei referendum abrogativi sulla legge elettorale. Per ottenere questi referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale occorrono almeno 500.000 firme.
Ciro Fiorentino. capogruppo della Federazione della Sinistra (Pdci- Rifondazione Comunista): “Aderendo all’appello del Comitato Nazionale promotore per la difesa della costituzione che vede tra gli aderenti personalità di significato come Zagrebresky, Rodotà, il giudice Paolo Maddalena, Settis e su sollecitazione di tanti soggetti che anche ad Alessandria si stanno muovendo per proteggere la costituzione riscoprirla ed illuminarla, ho presentato un ordine del giorno per la difesa della Costituzione e a favore della sovranità popolare. Il Sindaco Rita Rossa, intervenuta dopo la presentazione, ha detto che non lo riteneva opportuno in quanto in materia si svolgerà un Referendum. Ha inoltre ribadito la sua più totale adesione alle riforme del Governo Renzi (ricordiamole Job Act, Sblocca Italia, e così via), presidente eletto democraticamente dal Partito di maggioranza relativa con le primarie strumento che dà voce ai cittadini. Questa frase si commenta da sola …. Renzi presidente del Consiglio perché vincitore delle primarie del PD!!!! Fra gli altri interventi del PD spicca quello di Fabio Camillo, esponente della Sinistra e attuale capogruppo del PD in consiglio Comunale. Frequentatore assiduo del Comitato per la difesa della Costituzione, Camillo ha votato contro così come altri due consiglieri che avevano criticato le Riforme. Coloris che poco tempo fa raccoglieva le firme a favore delle preferenze ha pure votato contro. A sostegno invece Renzo Penna di SEL ribadendo nei fatti la posizione del suo partito in merito e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. La votazione finale ha visto contrari tutti i consiglieri del PD e i Moderati. Forza Italia si è astenuta. Una brutta pagina per la democrazia ad Alessandria che mette in luce gravi incoerenze. Incoerenze che i cittadini sapranno giudicare. Vorrei concludere con le parole di un grande giurista italiano Paolo Maddalena che si esprime così su queste riforme:
“C’è un’idea di neoliberismo da applicare in relazione alla globalizzazione internazionale. E che si traduce anche nelle restrizioni democratiche”. Bastava ridurre il numero dei senatori e il numero delle materie da sottoporre al Senato. Invece, si realizza una struttura composta da nominati. Ma nominati da chi? I nominati, in realtà, sono nominati da “intrallazzi” con accordi trasversali che incrementano il malcostume. Meglio, allora, lo Statuto Albertino che poneva la nomina in capo al Re. C’era addirittura un rappresentante dei diritti. La riforma, a mio avviso, è sballata”.