“E’ dura ammetterlo, ma l’editoria in realtà, nonostante la corsa al web, è uno dei comparti più refrattari all’innovazione. Eppure il futuro della carta, in particolare, è la personalizzazione dell’informazione”. Parola di Alessandro Massano. Di mestiere editore (del bisettimanale Il Piccolo, come già abbiamo raccontato nella precedente intervista), ma anche (‘per passione: nessuno di noi ricava un euro da questa attività”) da qualche anno coordinatore regionale per il Piemonte di ItaliaCamp, ‘network di possibilità’, operativo in Italia dal 2009, e ormai motore di numerose iniziative In Italia e anche all’estero, “con una crescente attenzione ai territori, Alessandria compresa”.
Ma appunto, prima di analizzare le proposte e i progetti di Italia Camp per i prossimi mesi, Massano ci mette in mano una copia ‘personalizzata’ del Piccolo, di quelle che solo gli abbonati del giornale possono godersi, con nome in prima pagina, ma soprattutto con notizie e rubriche ‘on demand’, scelte dal lettore stesso.“ Siamo il primo giornale in Italia a provarci, e credo che questa strada la percorreranno in molti: il futuro dell’editoria cartacea passa di qui. Il web soddisfa le esigenze di informazione rapida, in tempo reale: la carta diventerà il luogo dell’approfondimento, delle inchieste, e dell’informazione personalizzata: in un futuro non lontano il lettore (ovviamente abbonato) potrà decidere interamente che giornale desidera leggere, e farselo cucire su misura, come un abito da sarto di qualità. Noi al Piccolo abbiamo cominciato a mettere un seme, da far germogliare”. Insomma, dalla crisi che l’editoria sta attraversando si esce, secondo Massano, non solo attraverso ‘una necessaria riorganizzazione aziendale’, ma anche e soprattutto guardando avanti, verso progetti di sviluppo.
Ma veniamo a Italia Camp: quali nuovi progetti hanno visto la luce in questi mesi, e cosa bolle nella pentola del network di imprenditori operativo in tutta Italia, e anche all’estero? “Parto da una suggestione – riflette Massano -, da un’idea che potrebbe avere una ‘ricaduta a terra’ molto forte, se ben gestita. Prossimamente andremo negli Emirati Arabi, esportando il modello dei nostri incontri sul territorio. Tra gli altri sarà presentato un progetto, basato un algoritmo davvero innovativo, con cui la mobilità dei dipendenti di un’azienda, in area ad intenso traffico, è stato risolto in maniera molto efficace. Un software simile, ovviamente ‘tarato’ ogni volta sulle esigenze specifiche di una singola città o territorio, potrebbe davvero consentire di affrontare in maniera diversa un problema che tantissimi hanno in Italia, che è quello della mobilità: trasporto pubblico integrato, parcheggi, piano del traffico”. Un tema che ad Alessandria, alle prese con la crisi ‘senza fine’ di Atm (ma anche con l’agonia del trasporto locale su gomma su scala provinciale: e non è che quello sul rotaia sia messo molto meglio, ndr), potrebbe interessare eccome.
“Certamente sì – conferma Alessandro Massano, anche se girando un po’ per altre città del Piemonte mi rendo conto che Alessandria, sul fronte della viabilità, non è messa poi così male: altra questione naturalmente è quella dei conti di gestione delle aziende a partecipazione pubblica”. Ma su questo fronte il coordinatore regionale di Italia Camp va anche oltre: “a livello nazionale ci stiamo muovendo, con gli interlocutori istituzionali, convinti che sia necessario trovare modalità per mettere in rete, immediatamente accessibili, le esperienze più innovative. Può sembrare paradossale ai tempi della rete e dei flussi informativi in tempo reale, ma davvero succede ancora che un comune di una certa regione abbia trovato la soluzione per un determinato problemi, e che altri non lo sappiano, e perdano tempo e risorse per sviluppare progetti analoghi, magari meno efficaci. Insomma, la circolazione della conoscenza, applicata alla pubblica amministrazione, può portare risultati importanti”.
Un concetto che Massano tiene sia ribadito è quello del profit: “vedo spesso sventolare la bandiera del no profit come un valore assoluto, e dico attenzione: nessuno mette in discussione il valore fondamentale del volontariato. Ma se un paese intende davvero darsi un futuro, deve mettere le sue migliori risorse imprenditoriali nelle condizioni di fare profitto. Nel medio lungo periodo, funzionano e creano sviluppo solo i progetti che generano utili veri. Altrimenti si ricade in logiche di assistenzialismo pubblico, che però mi pare abbiano fatto il loro tempo”.
Ma qual è, dall’Osservatorio di Italia Camp, la situazione del Piemonte? E Alessandria è davvero un po’ ormai, per tante ragioni, la ‘cenerentola’ della Regione, o si tratta solo di una nostra tendenza all’autolesionismo, e a vedere l’erba del vicino più verde di quello che è? “In realtà Torino – riflette Alessandro Massano – è una città, e un distretto metropolitano, che ha saputo innovare molto in questi anni. Noi stessi lì siamo presenti con una serie di progetti che vanno dalla collaborazione con Reseau Entreprende Piemonte, ad una quota all’interno della società che si occupa del rilancio dell’area ex Incet, in Barriera di Milano, e naturalmente con i nostri progetti più specificamente dedicati al confronto tra imprenditori, e a far emergere idee innovative, ossia la Città delle soluzioni e il SIC (Social Innovation Citizen).
Il resto del Piemonte, ossia i diversi territori provinciali, è ugualmente ricco di potenzialità, che certamente vanno coltivate e sviluppate. Alessandria da questo punto di vista non vale meno di Novara, o di Cuneo, e ha risorse imprenditoriali di prim’ordine. Forse, questo sì, altrove esistono imprenditori che avvertono in maniera più forte il rapporto con il loro territorio, e anche in qualche modo la responsabilità. Caso ovviamente paradigmatico è quanto la Ferrero ha rappresentato, e ancora rappresenta, per Alba. In termini economici, sociali, culturali. Ecco, forse ad Alessandria è mancato finora un soggetto di questo tipo, e anche la capacità di fare rete fra imprenditori”.
Ma bisogna guardare sempre avanti, e non indietro, e Massano lo sa bene: “la sfida per chiunque faccia impresa oggi è innovazione continua, anche a costo di passare attraverso momenti di cambiamento radicale, magari doloroso. Su Alessandria Italia Camp sta lavorando a proposte molto concrete, che vanno dalla valorizzazione dell’ampio patrimonio edilizio pubblico (con strutture eccellenti, per potenzialità), fino ai concorsi di idee innovative per il commercio: lì un seme con le associazioni locali di categoria, Ascom e Confesercenti, è già stato messo, e speriamo di poterlo far crescere, e proseguire nel percorso di collaborazione”.
E. G.