Solvay: “7 milioni di euro per la bonifica da cromo esavalente: stabilimento di Spinetta al centro dei progetti per il futuro”

Bigini Solvay 150 milioni di euro investiti per la messa in sicurezza dello stabilimento di Spinetta Marengo (“20 già spesi, altri 30 ‘spalmati’ sui prossimi 10-15 anni”. spiega il direttore generale Stefano Bigini), di cui 7 milioni di euro per la bonifica da cromo esavalente, giunta ormai nella fase ‘operativa’.
Impossibile, ascoltando le argomentazioni dei diversi manager Solvay, e dei qualificati tecnici interni ed esterni all’azienda (dal professor Domenico Osella, dell’Università del Piemonte Orientale, agli esperti dell’Arpa di Alessandria) non percepire l’entusiasmo per il progetto, che si presenta in effetti come una sfida ‘monstre’, portata avanti da chi afferma (sempre Bigini) “quello di Spinetta è uno degli stabilimenti più innovativi tra i circa 150 che il nostro gruppo ha nel mondo, e la Solvay Specialty Polymers ha intenzione di investire ancora a lungo su questo territorio”.

Avanti tutta dunque: proprio in questi giorni sono iniziati nel polo chimico alla periferia di Alessandria i lavori per la bonifica dei terreni contaminati da cromo esavalente, “residuo di produzioni dismesse fin da inizio anni ’80”, come precisa una nota aziendale.

“Si tratta – spiegano i responsabili della bonifica – di un progettoSolvay bonifica 1 innovativo che prevede l’iniezione nel terreno di una soluzione di Ditionito di sodio. La reazione chimica trasforma il cromo esavalente, solubile (quindi mobile in falda) e pericoloso, in cromo trivalente, insolubile e non più pericoloso. Dopo un’attività sperimentale di laboratorio portata avanti da Solvay insieme all’Università Avogadro di Alessandria e alla società di consulenza ambientale Ramboll/Environ, nel 2012 sono iniziate le prove pilota in campo, a cui ha preso parte anche il CNR. Ulteriori prove sono state condotte sotto il controllo di ARPA”.

Il risultato di tutti questi test, secondo l’azienda ma anche a parere appunto dei tecnici Arpa che seguono passo passo il percorso, “è stato estremamente positivo: il cromo esavalente residuo rispetta gli obiettivi di bonifica, convertendo in media l’80% del cromo esavalente in trivalente. Altri test, volti a dimostrare la stabilità nel tempo della soluzione adottata, ne hanno confermato l’efficacia”.
Solvay bonifica 3“L’utilizzo del Ditionito di sodio – dichiara Aldo Trezzi della società Ramboll/Environ – è una tecnica di bonifica già applicata a livello internazionale, per il trattamento delle acque sotterranee. L’impiego di una soluzione acquosa iniettata nel terreno sopra la falda è invece una novità assoluta. In seguito agli ottimi risultati ottenuti, Solvay ha deciso di presentare la candidatura di questa metodologia al concorso internazionale “Life Programme” indetto dalla Comunità Europea, riservato ai progetti ambientali innovativi”.

“La tecnica è molto semplice – racconta l’ingegner Caterina Di Carlo, Environmental Engineer di Solvay Specialty Polymers – Si inietta una soluzione di

Ditionito di sodio che, permeando nel terreno, genera una riduzione immediata del Cromo esavalente trasformandolo in Cromo trivalente. La tecnica utilizzata,Solvay bonifica 2 chiamata “Direct push”, prevede iniezioni ogni 0,5 metri di profondità fino a raggiungere la frangia capillare a 7/8 metri, utilizzando una punta forata che viene fatta penetrare nel suolo. Viene così trattato il terreno lungo tutta la profondità della perforazione per un raggio di circa un metro e mezzo. Per coprire tutta l’area da trattare è quindi necessario eseguire iniezioni a distanza di circa 2 metri l’una dall’altra.
La soluzione viene preparata mediante una macchina di dosaggio e miscelazione ed è costituita da polvere di Ditionito di sodio in acqua. Dal serbatoio della macchina si alimenta poi direttamente la pompa di iniezione che lavora sul terreno a 15/18 bar.
Si possono eseguire circa quattro perforazioni al giorno, per cui i tempi di trattamento sono piuttosto lunghi. All’interno dello stabilimento sono state identificate 7 aree da bonificare che verranno trattate nel corso dei prossimi anni”.

“Per questa bonifica è previsto un investimento di 7 milioni di euro – afferma l’ingegner Stefano Bigini Direttore dello Stabilimento Solvay di Spinetta Marengo – L’intervento di risanamento riguarderà circa 30.000 metri quadrati di terreni che dopo il trattamento rientreranno ampiamente nei parametri di legge. Si tratta delle aree delle produzioni di cromati e bicromati, produzioni dismesse dalla Montedison all’inizio degli anni ottanta. Questa tecnica è efficace perché elimina l’80% del cromo esavalente che viene trasformato in cromo trivalente. Rispetto ad altre tecniche, anch’esse valutate, quella scelta è la più adatta al sito di Spinetta Marengo. E’ infatti compatibile con l’operatività dello stabilimento, esclude i rischi che sarebbero derivati dal trasporto del terreno e risolve il problema alla fonte, evitando di spostare la contaminazione in altra zona come nel caso di messa in discarica”.

 
Solvay Spinetta stabilimentoChi è oggi Solvay: ecco la carta d’identità di un grande player della chimica mondiale

Il Gruppo Solvay ha raggiunto 153 anni di storia industriale: è stato fondato in Belgio da Ernest Solvay nel 1863. Oggi, con quartier generale a Bruxelles, è attivo a livello internazionale nel settore chimico e delle materie plastiche ed è operativo in 53 Paesi con una forza lavoro di circa 30.000 unità. Nel 2015 ha realizzato un fatturato di 10,6 miliardi di euro, con una crescita su base annua del 4%, mentre il REBITDA è stato di 1.955 milioni di euro, con una crescita su base annua del 10%.
Nel 2011, dopo l’acquisizione di Rhodia, il Gruppo Solvay è diventato un “major leader” chimico mondiale, con il 90% delle vendite nei mercati dove è tra i 3 top global leader.

Nel dicembre 2015, ha realizzato un’altra importante acquisizione: la società Cytec, che opera a livello internazionale ed è specializzata nel settore delle forniture per l’industria aereospaziale. Ciò ha consentito un potenziamento della capacità di offerta negli Advanced Materials e una ulteriore penetrazione nei mercati ad elevate tecnologie. Cytec è un Gruppo americano e ha uno stabilimento anche in Italia, a Mondovì in Piemonte. Viene così incrementata ulteriormente la presenza industriale di Solvay nel nostro Paese.

Solvay in Italia ha celebrato 104 anni di attività: è presente infatti dal 1912 con il primo storico insediamento chimico in Toscana nell’area di Rosignano Solvay (Livorno), dove si realizzano prodotti chimici fondamentali per vari comparti industriali italiani ed esteri: carbonato di sodio, bicarbonato, acqua ossigenata, cloruro di calcio, cloro e derivati, tecnologie ambientali…
Oggi è uno dei più importanti gruppi chimici stranieri in Italia. Opera con 11 stabilimenti e la Direzione Nazionale che è situata a Bollate nei pressi di Milano, dove lavorano 420 dipendenti.

La forza lavoro italiana complessiva è di 2.280 unità. A Spinetta Marengo i dipendenti diretti sono circa 620, con l’indotto si arriva quasi a mille persone.

Le varie aziende in Italia hanno realizzato nel 2015 un fatturato di 1.546 milioni di euro. Solvay in Italia sviluppa le varie produzioni chimiche e plastiche del Gruppo, di cui rappresenta circa il 10% dell’attività internazionale, caratterizzandosi come uno dei paesi più significativi in cui opera.

Gli stabilimenti Solvay italiani sono localizzati a: Bollate – Mi, Ospiate – Mi,Solvay Bollate Tavazzano – Lo, Spinetta Marengo – Al, Mondovì – Cn, Roccabianca – Pr, Porto Marghera – Ve, Livorno, Massa, Rosignano Solvay – Li, Bussi sul Tirino – Pe.
Gli investimenti nei vari siti italiani si quantificano in circa 100 milioni/anno di euro, divisi fra modernizzazione delle tecnologie, interventi per l’impatto ambientale, manutenzioni mirate all’eccellenza produttiva, progetti speciali per la realizzazione di nuovi impianti, produzione e gestione dell’energia.

Solvay Italia nel 2015 ha ricevuto da Sodalitas Assolombarda il premio “Best in class: crescita e sostenibilità” grazie ai propri concreti investimenti nel perseguire progetti di Sustainable Development.
Solvay Specialty Polymers: nel 2011 il Gruppo Solvay ha costituito questa Global Business Unit, nata dalla fusione di 4 società operanti nel mercato internazionale delle materie plastiche, dei polimeri speciali e fluorurati. Nel 2015 ha realizzato un fatturato di 1.900 milioni di euro ed è attiva a livello mondiale con oltre 3.700 collaboratori in 17 siti produttivi e 10 centri ricerca, fra Stati Uniti, Europa ed Asia, appartenenti a 50 diverse nazionalità.
In Italia i dipendenti sono 1.200 nei siti di: Bollate – MI; Spinetta Marengo – AL; Roccabianca – PR; Porto Marghera – VE.

La sede centrale di questa realtà internazionale è collocato proprio in Italia a Bollate, dove è attivo un Centro Ricerca e Innovazione d’eccellenza con 250 ricercatori, impegnati a sviluppare nuovi materiali e prodotti per settori hi-tech: elettronica, energie alternative, aerospaziale, automotive, medicale, clean technologies…
Gli investimenti in ricerca sono importanti: nel 2014 Solvay è stata la società che ha depositato, dall’Italia in Europa, il maggior numero di nuovi brevetti di ricerca, una settantina. Nel 2015 si è attestata sullo stesso livello di 70 registrazioni.

I risultati dell’innovazione si concretizzano grazie anche all’intensa collaborazione con le università e in particolare con il Politecnico di Milano con cui la società sviluppa un Accordo di Programma incentrato su un’attività di ricerca condivisa.
Una testimonianza fondamentale dello spirito di innovazione verso la sostenibilità, che Solvay attua in ogni Paese in cui è presente, è il sostegno concreto del Gruppo al “Progetto Solar Impulse”. Si tratta del primo volo a tappe intorno al mondo di un aereo spinto con la sola energia del sole, senza utilizzare alcun tipo di carburante. “Solar Impulse”, così si chiama appunto il velivolo, è decollato nella primavera del 2105 da Abu Dhabi per atterrare in India e poi in Cina e Giappone. Successivamente ha raggiunto le isole americane delle Hawaii, compiendo il record assoluto mai raggiunto prima, di 5 giorni di permanenza in volo di un aereo. Nella primavera di quest’anno riprenderà l’avventura per completare il giro intorno al mondo con nuove tappe in USA, Europa, Africa e ritornare infine ad Abu Dhabi. Solvay è dal 2004 primo e main sponsor tecnico di questa grande impresa.
Solvay Specialty Polymers partecipa allo sviluppo del progetto Solar Impulse con il Centro Innovazione di Bollate e lo stabilimento di Spinetta Marengo, ad Alessandria, garantendo un supporto concreto in attività di ricerca e fornendo tecnologie e prodotti per l’aereo.
Il polo chimico di Spinetta Marengo genera 600 posti di lavoro diretti e 400 indiretti, con un notevole indotto specifico nell’area piemontese e più in generale per l’industria nazionale.

Solvay Specialty Polymers realizza circa 1500 prodotti specifici, noti sotto 35 marchi di polimeri ad alte prestazioni – fluoropolimeri, fluoroelastomeri, fluidi fluorurati, poliammidi semi-aromatiche, sulfoni, ultra-polimeri aromatici, polimeri ad elevata proprietà barriera e compound reticolati ad alte prestazioni – per impieghi nei settori aerospaziale, automobilistico, elettronica, comunicazione petrolchimico, sanitario, energie alternative, membrane, imballaggi, semiconduttori, cavi e cablaggi, depurazione delle acque ed altri.