di Maria Rita Rossa*
Comprendo la situazione di disagio che i dipendenti hanno dovuto passare in questo ultimo anno, ma mi è doveroso chiarire ulteriormente la materia in discussione.
Cominciando dai termini utilizzati. Non stiamo parlando di personale in esubero, ma di personale soprannumerario, condizione che permette di partecipare al processo di ricollocamento mediante le procedure del Portale della Mobilità poste in essere dal Governo.
Per una corretta e giusta informazione ai giornali e ai dipendenti, mi pare doveroso comunicare che l’Amministrazione provinciale, da me presieduta, insieme con il Vice Presidente Muzio, ha partecipato a tutti i tavoli settimanali dell’Osservatorio Regionale, garantendo un apporto e una collaborazione fattiva con la Regione Piemonte e ha convocato nei passaggi salienti le rsu, nonostante la presenza dei sindacati all’interno di tale tavolo, per garantire una corretta informazione. Infine, per evitare ulteriori deficit comunicativi, ho scritto personalmente ed inviato a tutti i dipendenti tre lettere dove, passo dopo passo, ho informato di quanto stava accadendo e di ciò che sarebbe potuto accadere nel caso in cui non fossero state colte le opportunità per la ricollocazione offerte dalla Regione Piemonte.
Mi riferisco in particolare al bando di mobilità proposto dalla Regione per il trasferimento – basato su adesione volontaria – di 13 dipendenti e andato praticamente deserto.
Dopo la scadenza del bando, insieme con i sindacati e grazie alla collaborazione della Regione Piemonte, è stata ottenuta una riapertura eccezionale dei termini. E in tale circostanza con la mia nota del 18 novembre 2015, ho sottolineato l’urgenza di parteciparvi chiarendo che “se non si saprà approfittare di tale chance per una immediata ricollocazione nel ruolo separato della Regione anche della quota riservata alla nostra Provincia per il personale delle funzioni trasversali, difficilmente l’Amministrazione potrà evitare di avviare le procedure per individuare il personale soprannumerario dell’Ente da destinare ai percorsi di mobilità previsti dalla legge.”
Non da ultimo, alcuni dipendenti hanno addirittura rifiutato il trasferimento al Ministero della Giustizia dopo aver partecipato ed essere risultati vincitori di un bando di mobilità volontaria.
Pertanto, leggere parole forti quali “gioco sporco” o aver evidenziato la mia assenza nell’ultimo incontro con le rappresentanze sindacali, mi obbliga a intervenire per evitare ogni possibile strumentalizzazione di un percorso che è lineare e che è stato, comunque, compartecipato.
I tredici dipendenti dichiarati soprannumerari – tre vigili e 10 pensionandi 2017/2018 – rappresentano quindi la conclusione annunciata di un percorso durante il quale, come detto, non si sono utilizzate tutte le soluzioni proposte.
Con questi presupposti, la Provincia non ha potuto che decidere per l’inserimento sul portale di alcuni dipendenti per i quali, in ogni caso, è garantito per altri due anni il posto di lavoro e la retribuzione, lasso di tempo nel quale essi giungeranno a maturare i requisiti per il pensionamento.
Se quindi non è stato possibile conseguire l’obiettivo del “soprannumero zero”, nonostante lo sforzo continuo e le condizioni messe a disposizione da questa Amministrazione, l’impegno è di continuare a lavorare e ad impegnare l’amministrazione, con un continuo confronto sia con la Regione Piemonte che con i Comuni del nostro territorio, per conseguire il concreto obiettivo di “esuberi zero”.
*Presidente Provincia di Alessandria