con interesse ho letto questa mattina il suo articolo sulla controversa questione della sanità piemontese e alessandrina.
Mi preme ricordare a lei e ai suoi attenti lettori, che la mia difesa dell’Assessorato regionale alla Sanità non è stata mai strenua e nemmeno aprioristica; ne è testimone anche il suo giornale online, che ha ben documentato le mie posizioni, attraverso i suoi puntuali resoconti e un lungo articolo a sua firma risalente all’estate scorsa;
Ciononostante, negli anni ho potuto imparare a distinguere le critiche costruttive da quelle fatte soltanto per amor di polemica, costruite mettendo insieme problemi, competenze e soluzioni che non centrano nulla l’uno con l’altro. Questa seconda tipologia di critica non la ritengo interessante e provo – coerentemente – a non produrla mai. Se posso evito anche di rispondere a questo tipo di prese di posizione.
In questi mesi ho lavorato dall’interno del Partito a cui aderisco con la finalità di rendere (l’improrogabile) riorganizzazione della rete ospedaliera più adeguata ai bisogni di salute dei nostri concittadini, abitanti di un pezzo di Regione molto ampia, storicamente poco considerata, ed eterogenea anche dal punto di vista orografico. Questo sforzo è stato prodotto, ci tengo a precisarlo, nonostante sui territori non tutti agiscano in maniera unitaria. Credo che da questo punto di vista, con la collaborazione e la competenza dell’Assessore Saitta e con un tavolo di lavoro ancora aperto riguardo l’acquese, i miglioramenti rispetto alla prima bozza di delibera regionale del 2014 siano già apprezzabili.
Sul punto in questione, ovvero riguardo la problematica del reparto di Reumatologia, il tema mi è stato portato a conoscenza circa due settimane fa; in questo lasso di tempo, attraverso il mio ufficio, ho più volte contattato il Call Center del centro prenotazioni dell’Ospedale di Alessandria al fine di prendere un appuntamento presso il reparto in questione; con gli esiti che ha lei stesso descritto.
Nei giorni scorsi ho approntato e depositato un’interrogazione a risposta immediata su questo tema; essa sarà discussa domani in Aula. Lo considero un atto utile a porre il problema all’attenzione pubblica e allo stesso Assessore; un atto (pubblico) da cittadino prima che da politico, un cittadino che vive molto spesso – per motivi personali – le problematiche legate al nostro SSN e che si adopera, per quanto è nelle sue possibilità, al miglioramento della vita quotidiana dei propri concittadini.