A più di due mesi dalla chiusura, di fatto, del centro Bellavita di Spinetta, non possiamo dire che all’orizzonte si intravedano soluzioni.
Ci siamo adoperati sul fronte della tutela dell’occupazione cercando di soccorrere i lavoratori tramite un ammortizzatore sociale come la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, e a questo scopo abbiamo contattato la Regione Piemonte più volte.
Tale soluzione è percorribile a patto che siano formalmente aperte trattative fra la proprietà ed un probabile acquirente.
La proprietà ad oggi dovrebbe essere rappresentata da un curatore fallimentare, ruolo ancora vacante per cui nessuna risposta da questo fronte.
Per il resto siamo a conoscenza di semplici contatti ma nessuna vera trattativa da poter esibire e che valga il conseguimento del nostro scopo.
Pertanto i lavoratori ad oggi si trovano in un limbo nel quale mancano persino le più semplici direttive formali sull’attività come sul loro stesso stato.
Sospesi senza retribuzione oramai da un sacco di tempo e di fronte ad un’unica ufficiale certezza: la dichiarazione di fallimento dell’azienda.
Nel frattempo assistiamo preoccupatissimi al graduale deteriorarsi della complessiva attività dell’intera struttura dove il centro benessere-palestra era funzionale e sinergico agli affari di albergo, ristorante e bar.
Attendiamo quindi la nuova nomina di un curatore fallimentare per vedere materializzarsi di colpo e d’incanto fior fior di manifestazioni di interesse pronte a salvare la situazione al minor prezzo possibile ed ovviamente con il minor impegno possibile. Vista l’incubo che stiamo vivendo con i lavoratori dovremmo davvero augurarci che ciò accada, poichè l’alternativa è un’immensa struttura abbandonato al degrado nel bel mezzo di nulla. E i lavoratori a spasso!
*Cgil Alessandria