Teatro Comunale: dopo la bonifica si guarda al futuro

Teatro vuoto 1Un futuro è possibile per il Teatro Comunale di Alessandria? Sicuramente sì da quanto si è evinto dal convegno tenutosi a Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, questo giovedì dal titolo “Il teatro in sicurezza. I risultati della bonifica per un futuro possibile”.

Alla presenza del primo cittadino, Rita Rossa, di Pier Angelo Taverna, presidente della Fondazione, e di Vittoria Oneto, Assessore ai Beni e Politiche Culturali del Comune di Alessandria, è stato ripercorso l’iter che ha portato alla bonifica totale dalle polveri di amianto della struttura posta in viale della Repubblica, chiusa ormai da quasi sei anni, era l’ottobre del 2010 quando il Teatro fu chiuso, e con i dipendenti del TRA (Teatro Regionale Alessandrino) che si ritrovarono praticamente senza più un’occupazione.

“Un percorso lungo ma necessario, si sono dovuti ripulire ben 67mila metri cubi di volume” le dichiarazioni iniziali dell’Assessore Oneto “gli operai hanno dovuto pulire le sedie una ad una nella maniera più minuziosa possibile per rimuovere il polverino. Certo molti cittadini si potrebbero chiedere il perché di così tanto tempo per una bonifica ma vi assicuro che il lavoro fatto all’interno è stato davvero imponente. Una tempistica necessaria ma che è servita a ridare alla cittadinanza una struttura importante.”
A seguire Francesco Daquarti, direttore dei lavori di bonifica della 3i Engineering srl, ha illustrato il percorso e le metodologie usate per l’operazione di bonifica.

“Abbiamo scelto di utilizzare il metodo di rimozione fra i tanti che si adoperanoTeatro vuoto 2 inquesti casi. Un metodo che abbiamo ritenuto il più idoneo per garantire la totale assenza di fibre di amianto nell’aria. Come noto, a suo tempo si scoprì che il polverino usciva dalle condutture dell’aria condizionata. E’ stato perciò fondamentale ripulire le varie intercapedini così come anche ogni singola buca in cui erano piantate le sedie dato che, da sotto, proveniva l’aria. Siamo poi passati a pulire ogni singolo pezzo del palcoscenico ed infine lo spazio adibito a postazione dell’orchestra (si sta parlando della Sala Grande ndr).”

Per quanto concerne le altre due sale, Ferrero e Zandrino, come spiegato dal direttore Daquarti, il sistema utilizzato è stato quello dell’isolamento delle sale mediante teloni in plastica e poi,successivamente, la pulizia di ogni singola seggiola.

“Non stiamo stati soddisfatti finché, in base a rilevazioni ed analisi varie, non si è arrivati ad avere un valore di 0,3 fibra/litro. Basti pensare che, nella sala Ferrero, inizialmente le prime analisi avevano riportato valori ben sedici volte superiori a quelli nella norma” ha proseguito ancora Francesco Daquarti.
A seguire si sono tenuti gli interventi di Marina Ruvolo, Responsabile S.Pre.S.A.L., di Marcello Libener, tecnico S.Pre.S.A.L., di Renzo Penna, presidente della Commissione Consiliare e di Massimo Bianchi, liquidatore A.S.P.A.L. srl.

In chiusura, il sindaco Rita Rossa ha sottolineato come, senza il tanto criticato dissesto dichiarato del Comune, non si sarebbe potuto intervenire con i suddetti lavori e la polvere sarebbe rimasta “ancora sotto il tappeto” come detto dal primo cittadino.

Ora, dopo più di cinque anni, il teatro pare avere un suo futuro ben definito.

Sabato 30 gennaio si terrà una prima visita nei luoghi della bonifica con spettacolo improvvisato dalla compagnia teatrale “I Pochi” mentre, a febbraio, previsto un primo concept show.
Il 16 aprile il primo vero e proprio spettacolo. Ad esibirsi, nella sala Ferrero, sarà l’orchestra del Teatro Regio di Torino.

Al termine del convegno, ai giornalisti è stata fatta visitare la Sala Grande, ancora in fase di lavori, mentre prima dell’incontro è stato proiettato un video, realizzato da Davide Bonaldo e con interprete Daniela Tusa, che annuncia la fine della bonifica dalle fibre di amianto, un percorso infinito durato più di cinque anni, e l’imminente riapertura del Comunale.

Roberto Cavallero