I cavalieri che fecero l’impresa [Il Citazionista]

anziano_allo_stadiodi Andrea Antonuccio.

«Fede è andare allo stadio, quando puoi vedere la partita in televisione»
Dino Risi

Sono anch’io reduce, come altri 19.999 alessandrini, dalla non troppo fortunata “trasferta casalinga” in quel dello Stadio Olimpico di Torino, maestoso scenario della sfida di semifinale che ha visto contrapporsi il Milan, blasonata compagine di Serie A, e l’Alessandria, orgoglio calcistico delle nostre terre nebbiose (sì, lo so, l’ho scritta un po’ alla Nicolò Carosio. Si parva licet, ovviamente.).

Due “spettacoli” mi sono rimasti impressi, nella serata del rigore furbino segnato dal cugino di Mario Balotelli (non era mica lui, vero?).

grey_prideI tifosi Grigi, in primis. Un’emozione indescrivibile, vedere uno stadio così grande stracolmo di supporter alessandrini. Ho incontrato tutti: gli ultras esagitati (all’alessandrina, quindi sostanzialmente buoni), i pantofolai con il paletot, le femmine di ogni tipo e misura, i padri con bambini (serissimi, e con la bandiera in mano), i trenta-quarantenni mantenuti dai genitori, i presidi di scuola superiore (ho visto cose…), i pensionati di “quando giocava Baloncieri“… e l’amico in foto (ma su questo, vedasi il Post scriptum in fondo).

Poi, last but not least (qualunque cosa voglia dire), c’è stato lo spettacolo della squadra: calciatori, allenatore e presidentissimo. Tutta gente che ci ha messo l’anima, e mi (ci) ha fatto fare pace con il calcio.

Sono loro, i Grigi, i veri “cavalieri che fecero l’impresa”, comunque vada a finire nel ritorno di semifinale a San Siro. Il Milan, onestamente, è poca cosa. Andassero a lezione di calcio (e di grinta) da Mister Gregucci. Ne guadagnerebbero, e non poco.

Ps: il primo che indovina chi è l’anziano (comunque giovanile, dai) a sinistra nella foto di apertura, vince un invito a pranzo con l’anziano medesimo… quello a destra, il ragazzo, sono io.