Le ‘ragazze’ del Pio Istituto Brizio incontrano le medie di Sale: “Come vi davate appuntamento senza whatsapp?”

Ragazzi-Sale

Quattro appuntamenti per conoscersi.  Le classi terze della Scuola secondaria di primo grado “Riccardo Sineo” di Sale (AL) per quattro martedì incontrano gli anziani della casa di riposo Il Gabbiano Pio Istituto Brizio.

Per i nostri ragazzi non è facile capire come vivessero i loro coetanei di sessanta-settant’anni fa, senza telefono e televisione, con restrizioni alle possibilità di studio e quasi inesistente pratica dello sport. Nasce così il progetto organizzato dagli operatori de Il Gabbiano che gestisce la struttura per anziani  per un confronto diretto tra diverse generazioni, per conoscere la realtà del proprio paese prima e dopo la seconda guerra mondiale quando gli “abitanti” del Pio istituto Brizio erano ragazzini.

Nel primo incontro Luigi e Francesca hanno raccontato aneddoti sulla scuola, sui giochi di allora e sul valore dell’amicizia. Nel secondo incontro avvenuto poche ore prima del Giorno della Memoria, Maria e Carla hanno parlato della loro esperienza durante la Guerra, vissuta a San Giuliano Nuovo e a Piovera. Parlare della tessera per ricevere il pane, del coprifuoco al calar del sole e della paura che di notte non faceva dormire ha riportato alla memoria tanti episodi di cui i ragazzi hanno voluto conoscere i particolari.

E così nel racconto si mette in evidenza che i tedeschi di stanza nella pianura tra Alessandria e Tortona erano “meno cattivi” dei fascisti o dei repubblichini: “Erano ragazzi comandati a combattere. Loro volevano solo tornare a casa dalle loro famiglie. Questa guerra non la volevano combattere proprio come i nostri ragazzi” dice Maria, 92 anni, che racconta di quella volta che con tanta paura e coraggio riuscì a non tradirsi e tener nascosto il padre tra i covoni di paglia.

E Carla che festeggerà 83 anni tra pochi giorni, parla di un ragazzino come loro, Giampiero, che a 14 anni si volle arruolare e poi morì. Le due nonne augurano ai giovani in visita di non dover mai provare la guerra che significa paura, fame, privazioni. Per chiudere l’incontro si passa anche ad argomenti più leggeri e allora qualcuno chiede come ci si dava appuntamento a quei tempi, senza whatsapp e  un altro chiede fino a che età hanno seguito un percorso di studi.

Carla e Maria dicono che allora “non era di moda” il telefono, incontrarsi maschi e femmine insieme e che spesso i genitori obbligavano i figli ad abbandonare la scuola per lavorare nei campi. Per fare cosa? Nella zona per coltivare tabacco, mais e i bachi da seta. Qualcuno evidenzia che i gelsi sono ormai sporadici, ma belli da vedere come i racconti sono belli da ascoltare. Un nuovo gruppo di studenti tornerà il 9 febbraio.