Meno ore di cassa integrazione nel 2015 in provincia di Alessandria, ma al contempo una serie di realtà in crisi, che impongono la massima allerta. Sia Cisl che Uil intervengono sul tema occupazione e ammortizzatore sociali.
Secondo Cisl, “Nel 2015 in provincia di Alessandria sono calate del 15% le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni rispetto all’anno precedente, il che si traduce in 1.335.436 ore in meno: 7.538.587 le ore autorizzate lo scorso anno (sommando cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga), contro le 8.874.023 del 2014. Il picco lo si ha registrato nel mese di marzo e novembre ‘15, e da un confronto con i dati raccolti negli ultimi quattro anni, emerge che l’andamento è in continuo calo e che dal 2012 (con un totale di13.412.813 ore) al 2015 le ore di cassa integrazione autorizzate alle aziende del territorio si sono pressoché dimezzate.
Prendendo a riferimento l’intervallo dei sei mesi, il secondo semestre 2015 si è chiuso con un 31,5% di ore autorizzate in meno rispetto al primo semestre dello stesso anno, e con un -21% rispetto al secondo semestre 2014; analizzando invece i trimestri si evidenzia che il quarto trimestre ’15, rispetto al terzo dello stesso anno, si è chiuso con un incremento notevole di ore pari al 115%.
Come sempre a fare la “parte del leone” il settore dell’industria con circa l’80% di ore di cassa integrazione utilizzate lo scorso anno, seguono con un netto distacco i settori dell’edilizia (circa 8% di ore), il commercio (circa 7%), e l’artigianato (circa 4%).
Guardando al quadro regionale, e considerando che tutte le diverse province segnano un calo delle ore di cassa integrazione autorizzate, Alessandria evidenzia un andamento peggiore della media piemontese: questo dato è in gran parte dovuto alla forte entità delle autorizzazioni di cassa straordinaria nell’ultimo trimestre dello scorso anno (in particolare ad ottobre e novembre).
“Anche alla luce di questi dati possiamo dire che qualche timido segnale di ripresa c’è, dovuto anche alle misure e gli incentivi a sostegno dell’occupazione”, fa notare Tonio Anselmo, Segretario Cisl Alessandria-Asti con delega alle Politiche dell’Industria. “Come gli anni passati – aggiunge – parte del sistema economico e produttivo del territorio ha retto grazie all’export, che resta uno dei principali motori della ripresa locale nazionale”.
“Insieme ad un cauto ottimismo restano le preoccupazioni per alcune realtà fortemente a rischio, con situazioni di crisi che si trascinano ormai da tempo”, riflette Sergio Didier, Segretario Generale Cisl Alessandria-Asti. “E poi non dimentichiamoci che la situazione finanziaria che sta vivendo in questi giorni il nostro Paese di certo non ci aiuta, perché potrebbe minare le già fragili condizioni delle aziende sul nostro territorio”.
La Uil muove nella sua analisi dal contesto nazionale e regionale: “In Italia, nel corso del 2015, sono state richieste 677.321.935 ore di cassa integrazione, con un calo del 35,6% rispetto al 2014.
Nella nostra regione, nello stesso arco di tempo, la richiesta è stata di 80.517.900 ore, in diminuzione del 31,8% rispetto all’anno precedente (-20,6% ordinaria, -34,9% straordinaria, -47,4% deroga). Il Piemonte si conferma seconda regione per ore richieste, dopo la Lombardia.
Mediamente, nel corso dei mesi del 2015, i lavoratori salvaguardati sono stati 39.470 con un calo di 18.364 unità rispetto all’anno precedente.
Con 47.040.723 ore complessivamente richieste, Torino si conferma provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Roma (40.096.538), Milano (37.443.103) e Brescia (34.920.290).
Nell’anno 2015, rispetto al 2014, l’andamento delle ore nelle province piemontesi è stato il seguente: Asti +7,8%, Alessandria -15,0%, Verbania -22,4%, Vercelli -26,5%, Novara -26,9%, Torino -35,6%, Cuneo -36,3%, Biella -42,6%.
Per quanto concerne i settori produttivi, si sono registrate le seguenti variazioni: -31,7% industria, -32,3% edilizia, -9,1% artigianato, -38,4% commercio, +17,8% settori vari, per un totale di -31,8%.
“L’anno 2015 ha registrato in Piemonte un calo significativo di ore di cassa integrazione rispetto al 2014 – dichiara Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte – anche se inferiore al dato nazionale. I dati positivi dell’INPS sono, in parte, condizionati dal fermo amministrativo per la cassa ordinaria e da quello normativo e finanziario per la cassa in deroga. Le ore richieste lo scorso anno sono, comunque, il 222% in più di quelle del 2008, anno di inizio crisi. E’ evidente che siamo ancora in presenza di una forte selettività degli effetti sulle imprese e sulle persone, che richiederebbero scelte economiche diverse dalle attuali, sia in termini di investimenti sugli asset industriali strategici per il Paese sia di sostegno ai consumi, con il rinnovo dei contratti di lavoro e con adeguate politiche fiscali rivolte ai lavoratori dipendenti e ai pensionati”.