Finalmente si entra nello specifico dei lavori “importanti” riguardanti il nodo idraulico di Alessandria. Nel suo intervento l’ing. Condorelli dell’Agenzia Interregionale per il PO ha fatto una chiara disamina di ciò che è stato speso in questi anni nel territorio provinciale di Alessandria per i soli lavori inerenti i fiumi della provincia (specialmente Tanaro e Bormida). Il totale assomma a circa 140 milioni di euro a partire dal 1995. A cui vanno aggiunti centinai di miliardi di lire spesi per altri lavori di risistemazione accessoria post alluvione (tipo rifacimento massicciata della stazione ferroviaria). Ha precisato quali sono i lavori ancora da fare (e attualmente solo in fase di progettazione…). E qui viene il bello… Si scopre che per ricavare ulteriori margini di sicurezza (quindi per avere piene meno disastrose) bisognerà abbassare la soglia del ponte Cittadella di due metri (circa 12 milioni di euro di spesa) e, soprattutto, si dovranno realizzare diverse aree di laminazione controllata (in totale quattro) lungo l’asta del Tanaro. L’ultima, quella più vicina alla città, presso Astuti-San Michele. Se completate secondo le tecnologie “pesanti” italiane ci vorranno settanta milioni di euro, se fossero progettate in Belgio o Olanda costerebbero (a parità di invaso) al massimo sette milioni di euro. Come mai? Dipende dall’uso “pesante” di ferro e cemento che caratterizzano le nostre tecnologie, ampiamente superate all’estero. Ben venga, quindi, l’appello di Pro Natura Alessandria (e anche di altre associazioni ambientaliste) teso a rendere il più possibile trasparenti e partecipate le commissioni consiliari che tratteranno dell’argomento.
Qui di seguito l’appello letto in Commissione lo scorso 18 gennaio e la lettera (rimasta senza risposta) al Sindaco Rossa sulla medesima tematica (a cura della Consulta Comunale per il Volontariato no-profit Ambiente/Protezione Civile).
Pro Natura Alessandria, insieme con le altre associazioni ambientaliste, è da sempre attenta alle tematiche riguardanti la difesa dell’integrità del territorio, della salute e dell’ambiente e proprio con queste finalità si è attivata più volte per evitare nuove emergenze-alluvione alla città di Alessandria.
Dal 1994, anno dell’infausta alluvione, continua a segnalare la necessità di intervenire in modo complessivo sul territorio, evitando che vi sia uno scorrimento troppo veloce e abbondante lungo le valli, ripristinando l’insieme della copertura forestale ed eliminando tutte le strutture in alveo (o nei suoi pressi) che portino ad un restringimento del corso del fiume, ad un suo aumento di velocità con conseguente maggiore violenza di impatto.
Sappiamo che sono stati conclusi studi riguardanti “aree di laminazione” a monte della città di Alessandria ed altri che interessano il richiesto abbassamento di circa due metri della “soglia” sottostante il ponte Cittadella. Vorremmo che fossero fatti conoscere in tutta la loro rilevanza e che fossero velocemente assunti nella loro forma definitiva per arrivare ad una serie di interventi non più procrastinabili.
Finalmente si sta aggiungendo agli interventi “puntuali” sul nodo di Alessandria (che hanno interessato i ponti e le arginature) anche la parte più corposa e di maggiore efficacia, quella riguardante gli interventi coordinati a monte della città per limitare e “regimare” i flussi di piena verso valle.
Ci è inoltre noto che sono in via di conclusione importanti studi che vanno a correggere e migliorare alcune arginature interne ed esterne alla città e che sono già consultabili documenti di analisi riguardanti i rii minori lungo tutte le direttrici fluviali che contornano Alessandria.
Proprio per i motivi suddetti, per la rilevanza che viene ad assumere l’incontro di Commissione Consiliare del 18 gennaio 2016 e, soprattutto, per la mancata risposta avuta alla richiesta di incontro con Sindaco e Giunta (che alleghiamo alla presente), ci sembra venuto il momento di costituire un gruppo di lavoro permanente che sia continuamente informato dello svolgersi degli studi, delle loro applicazioni e dei lavori susseguenti. Dovrebbe trattarsi, secondo la nostra richiesta, più che altro di una Commissione Consiliare aperta ad associazioni ambientaliste, a rappresentanze delle varie realtà alluvionate e anche a semplici cittadini che, nel miglior spirito della partecipazione, hanno tutto il diritto ad essere correttamente informati. Quindi non di una nuova Commissione, ma solo di una “specializzazione” periodica di quella già esistente, eventualmente allargata alla Commissione Urbanistica o a quelle riguardanti i Lavori Pubblici o il Bilancio Comunale.
Ciò che è successo all’indomani dell’alluvione del 1994 non deve più succedere. Alla “Commissione speciale per la ricostruzione” (istituta nel dicembre 1994 ed operante per cinque anni circa) non fu permesso un preciso e continuativo esame dei documenti via via approvati e, sostanzialmente, la maggioranza di allora si assunse la responsabilità di scegliere la via più breve e diretta (quella dell’abbattimento dei ponti) senza neppur prendere in considerazione ciò che la scienza idraulica da sempre insegna: gli interventi devono essere di diverso genere, su tutto il bacino fluviale e con il primo obiettivo di limitare (o comunque “regimare”, quindi rendere controllabile) la massa d’acqua ingenerata in qualcuna delle aree a rischio. Ovviamente non si coinvolse, come si sarebbe dovuto, chi (singolo o associazione) avrebbe potuto portare contributi importanti ai fini delle scelte definitive.
Abbiamo la possibilità di non ripetere gli stessi errori. Cerchiamo di sfruttare questa nuova opportunità.
Pier Luigi Cavalchini Presidente Pro Natura Alessandria .
Giovannino Bergamo segretario “pronaturaal”.
Lettera aperta al Sindaco di Alessandria prof.ssa Rita Rossa.
5 dicembre 2015
Lettera per un nuovo inizio
L’incontro promosso dalla Consulta delle Associazioni di Volontariato “no profit” (settore “Ambiente” “Protezione Civile”) dello scorso 4 dicembre 2015 sul cosiddetto “Nodo idraulico di Alessandria” ha segnato un salto di qualità tanto per il dettaglio e la precisione dei dati forniti quanto per il superamento di precedenti schematizzazioni “ponte sì – ponte no” che non hanno permesso di operare – congiuntamente – per innalzare il più possibile il livello di sicurezza della città in caso di alluvioni pari (o superiori) a quella del novembre 1994. L’ing. Lombardi, assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, ha ricordato che tutte le questioni inerenti la sicurezza idraulica vanno riportate ad una “cifra superiore” cercando di vedere sempre le situazioni nella loro interezza. Di lì la “necessità di bloccare un ulteriore uso indiscriminato del suolo, con nuove cementificazioni e costruzioni spesso inutilizzate che non fanno che aumentare la corrivazione delle acque verso punti di racconta sempre più costipati” . Anche l’intervento del geom. Piero Mandarino (in rappresentanza di Legambiente Vallemme) si è incentrato sulla necessità di “intervenire negli alvei fluviali ed entro le arginature solo in condizioni di acclarata deposizione di materiali litoidi, fatto che si verifica molto raramente in quanto prevale, ormai, una tendenza all’abbassamento del fondo dei fiumi e non un loro aumento causa accumulo” .
Due questioni, quello dell’impermeabilizzazione dei terreni e della “presunta” necessità di scavare i fondi degli alvei, che sono fra le cause dell’alterazione del normale deflusso fluviale, insieme all’evidente cambiamento nelle condizioni climatiche generali con tutto quanto ne consegue. Importanti e ben documentate le relazioni dell’ing. Luigi Vattimo dell’Agenzia Interregionale per il Po e dell’arch. Claudia Chicca che hanno spiegato in dettaglio modalità, tecniche e tempi di realizzazione delle opere più significative secondo le indicazioni del PAI elaborato (e più volte aggiornato) dall’Autorità di Bacino del fiume Po, massimo organismo direzionale appositamente istituito per una migliore armonizzazione di interventi e opere di salvaguardia. Al proposito può essere utile la consultazione del presente documento, attualmente in esame da parte degli uffici competenti del Comune di Alessandria, suggerito dal dott. Francesco Puma (Segretario Generale della stessa Autorità di Bacino) e più volte ripreso dalla relazione dell’ing. Marco Neri, dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici del Comune di Alessandria.
Si tratta della comunicazione di provenienza AIPo riguardante i prossimi interventi previsti per il nodo idraulico alessandrino, fra questi vi sono anche varie simulazioni di ciò che potrebbe succedere mantenendo (oppure togliendo) l’attuale soglia presente sotto il ponte Cittadella (ponte Meier). E’ stata una serata di contenuto e di riflessione che ha trovato un’ottima partecipazione di pubblico, con il salone dell’ex taglieria del Pelo praticamente al completo, e che attende un’ulteriore e più partecipata attenzione da parte dei membri del Consiglio Comunale alessandrino. Erano presenti solo alcuni consiglieri di maggioranza (tra cui il capogruppo di SEL on. Renzo Penna) a cui si è aggiunto il segretario provinciale di SEL Filippo Boatti, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle (con capogruppo e consigliere) e del PSI alessandrino con il Segretario provinciale Giancarlo Bruno.
Proprio per approfondire meglio tutte le questioni inerenti il “Nodo idraulico di Alessandria” Le chiediamo un incontro a cui parteciperà una rappresentanza della nostra Consulta con l’aggiunta – del tutto volontaristica – delle principali realtà direttamente toccate dagli eventi alluvionali. Si tratta di comitati e associazioni alle prese – oggi – con tutta una serie di incongruenze e difficoltà legate alla “idrografia minore”, a ritardi sia tecnici che burocratici, come pure ad una certa indifferenza generale ai problemi idraulici della città che, alla lunga, può rivelarsi un problema. Proprio su questi aspetti procedurali e di “mantenimento dell’attenzione” si è incentrata la comunicazione del presidente alessandrino di Italia Nostra Enzio Notti che ha anche esortato tutti i presenti a fare il massimo per ottenere i finanziamenti dovuti per le aree di laminazione a monte della città (al proposito ha citato anche documenti attestanti impegni considerevoli di denaro – da parte dell’Autorità di Bacino – che non hanno però avuto seguito per ritardi e disguidi di vario genere).
Ci rivolgiamo a Lei, signora Sindaco, in qualità di garante della Salute e delle migliori condizioni di sicurezza dei concittadini per convocare al più presto una Commissione Consiliare in cui si possano riprendere le tematiche in discussione consentendo così a tutte le componenti di esprimersi in modo franco e costruttivo in vista di un più alto livello di sicurezza possibile.
Lettera a cura del Coordinamento della Consulta delle Organizzazioni “no-profit” – gruppo “Ambiente” & “Protezione Civile”