Di cibo, ormai, se ne parla sempre di più. Dalle rubriche culinarie, alle diete miracolose, il biologico, il cibo a chilometro zero, talent che scovano cuochi, e programmi di cucina.
Insomma, il cibo fa notizia (e ascolti). Questa volta, però, in maniera del tutto diversa.
Per la prima volta Torino, dal 25 al 27 febbraio ospiterà la prima edizione del Festival internazionale del giornalismo alimentare, manifestazione dedicata interamente alle tematiche di maggiore attualità che riguardano, appunto, il cibo.
Durante i tre giorni tanti i momenti di approfondimento tra incontri, workshop e un calendario di eventi off, showcooking e degustazioni guidate.
Al Festival parteciperanno esperti nazionali ed internazionali, esponenti di aziende aziende, istituzioni, blogger e giornalisti di settore.
L’evento si svolgerà in quattro macro settori: sicurezza alimentare, biodiversità, stili di vita ed enogastronomia. Coinvolti nel programma degli eventi off i luoghi storici di Torino.
Alcune manifestazioni si svolgeranno all’aria aperta, proprio sotto le luci della Mole Antonelliana, oltre al complesso della Cavallerizza, sede della nuova Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino.
Nell’ultima giornata, poi, i confini del Festival si allargheranno, e lasceranno Torino con una serie di press trip – riservati a giornalisti e blogger – alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche ed alimentari di tutto il Piemonte.
Il Festival internazionale del giornalismo alimentare inaugura un nuovo modo di parlare di cibo e, soprattutto, pone nuova luce su un settore, quello del giornalismo enogastronomico, un po’ inflazionato e troppo spesso considerato o di nicchia, o alla portata di tutti a causa, forse, anche dei tanti programmi televisivi che hanno un po’ ‘sdoganato’ il mestiere.
L’evento nasce, quindi, grazie al lavoro di un gruppo di giornalisti, “esperti di comunicazione e professionisti appassionati del tema del cibo inteso non solo come enogastronomia, ma anche come produzione agricola e industriale, come elemento essenziale per la salute il benessere dell’essere umano e come campo di ricerca e di studio per garantire la massima sicurezza in campo alimentare”.
La mancanza di un’informazione corretta, approfondita e, a volte, davvero competente in questo settore ha, perciò, spinto i giornalisti a progettare un’iniziativa come il Festival.
“L’evento, fin dalla sua prima edizione, avrà come obiettivo fondamentale, quello di avviare un confronto sulla qualità della comunicazione nell’ambito food” spiegano gli ideatori sul sito ufficiale dell’evento.
Il Festival raggrupperà veri e propri dibattiti su, ad esempio, proposte e idee come quella della città di Torino di dare vita a specifiche “agende metropolitane del cibo”, cioè piani regolatori per garantire ai cittadini il diritto all’alimentazione di qualità.
Altro fulcro importante, la qualità dell’acqua, elemento che incide sull’identità di un territorio e che qualifica l’impegno di una città verso le politiche di sicurezza alimentare. Nelle pagine economiche dei giornali le materie prime, quotate in Borsa, sono troppo spesso affrontate sotto l’unico aspetto finanziario e della remunerabilità dell’investimento. Tuttavia ogni oscillazione di prezzo corrisponde a un preciso effetto sull’economia reale. Come far entrare il diritto al cibo e le diverse sensibilità etiche e culturali nella comunicazione finanziaria?
E, poi, il vero cancro che affligge oggi il giornalismo: le bufale. In questo caso, quando una notizia falsa sul cibo passa dai social alle redazioni.
I social, infatti, sono il luogo dove maggiormente si diffondono gli allarmi alimentari che trovano sfogo sul web. Spesso sono appunto bufale e, purtroppo, “un giornalismo, pressato dalla fretta di ‘andare online’ e bruciare la concorrenza, finisce per cadere nella trappola”.
Altri argomenti di discussione saranno le nuove guide gastronomiche, dai blog, ai food blogger, ai social, la ricerca universitaria, la normativa in campo alimentare, cibo e bambini, il linguaggio alimentare tra apericena e concept food e, infine, partendo dalle ricerche dell’Università di Torino verranno spiegate le tecniche per affrontare correttamente la comunicazione di crisi quando scoppia un allarme alimentare. Una lezione rivolta ai giornalisti delle redazioni, ma anche a quelli che lavorano negli uffici stampa.