Sanità: 10 ai sindaci, 2 a Governo e Regione [Le pagelle di GZL]

Infermieri concorsodi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) Alla generosità in ambito sanità regionale per i nostri Ospedali alessandrini. La news: “Azienda Ospedaliera: in arrivo ad Alessandria ‘un esercito’ di oltre 3 mila aspiranti infermieri per 3 posti!”
Caspiterina!!! sono ben tre (n.3) gli infermieri che la Regione ci concede? Spero che per un intervento all’ernia provocata da tale sforzo i “papaveri” regionali vengano trattati in lunga attesa alla pari di noi comuni mortali, pazienti elettori e contribuenti. Ordunque: per l’ennesima volta ribadisco che il personale nei reparti e peggio ancora nei turni di notte sono pochi se non addirittura uno. Di infermieri ce ne vorrebbe un numero assai maggiore, come occorrono più medici. Ma lassù a Torino, ai piedi delle montagne e lontani dalle pianure alessandrine i nostri baldi governanti spendono le loro fatiche a studiare come portare all’osso la sanità piemontese. Attenzione, se c’è da muovere i “mattoni” per la sanità tutti d’accordo, ma di migliorare cure, servizi e tempi di attesa non se ne parla. A questo punto voglio portare alla conoscenza di chi legge una preoccupante intervista ai responsabili regionali sulla sanità, dello scorso 21 dicembre. Titolo: “Saitta e Moirano: “Sanità in Piemonte, la metamorfosi passa dalla mobilità di medici e infermieri-Forum a Repubblica con l’assessore e il direttore regionale della Sanità: “Il 2016 sarà l’anno del cambiamento, poi i frutti. Il personale verrà spostato dove servirà” . Questa intervista rende l’idea di come siamo messi e in che mani siamo sia noi utenti che il personale sanitario ospedaliero, che sarà fatto girare come trottole.
Voto: 2

 
2) Ai fondi che forse arriveranno in Alessandria, destinateci dal Ministero dei Benicaserma_valfre Culturali per la ex caserma Valfrè. La notizia dei due milioni di euro destinati ad Alessandria è buona, sempre che non sia il solito annuncio per accalappiare gradimento visto che la politica tocca sempre più con mano il distacco tra paese reale e paese legale causato dalla sfiducia nelle istituzioni che ormai sono fuori dalla realtà. Ma andiamo per ordine: al Piemonte sono stati assegnati 11 milioni 445 mila euro in tre anni per 16 interventi complessivi. Fra 16 interventi, Torino come sempre fa man bassa. Per noi sono 2 milioni destinati al recupero funzionale, a beneficio dell’Archivio di Stato e del polo archivi giuridici della provincia di Alessandria, dei locali nell’ ex caserma Valfrè. E’ tempo che il nostro Archivio di Stato oggi sito in una palazzina in largo Bistolfi riceva l’attenzione che merita, e mi chiedo quanti sono gli alessandrini che lo conoscono. Ho avuto alcune occasioni di ricerca, e ho trovato cordialissimi e disponibilissimi impiegati che mi hanno fatto anche dono di preziosi volumetti a titolo: “Memorie storiche di Alessandria”, volumetti che non stanno nella mia libreria a prendere polvere ma puntualmente li utilizzo per togliermi qualche curiosità su personaggi della nostra storia. La giunta comunale esprime soddisfazione sottolineando il grande interesse del governo per Alessandria e per la Valfrè, ma aggiungono che sono 10 i milioni di euro che occorrono per utilizzare al meglio la ex caserma. E allora? Un esempio polivalente e vicino a noi di recupero di una caserma è a Tortona, dove la ex caserma Passalacqua è diventata sede della Guardia di Finanza, Municipio, Distretto sanitario ASL e Sportello Unico, Uffici agricoltura, Uffici INPS, Uffici centro per l’impiego, sala polifunzionale, parcheggio e per finire alloggi ATC ecc. Vabbè non pretendiamo troppo, è già ottima l’intenzione di dare spazio al nostro Archivio di Stato.
Voto: 7

 
Sanità tagli3) A tutti i sindaci del nostro territorio provinciale che lottano per mantenere aperti i reparti nei propri ospedali territoriali. I “tagli” sempre più incombenti da parte della Regione e le “strane” Leggi al risparmio sulla pelle dei cittadini che escono dal Governo in ambito sanità, a cui aggiungo in alcuni casi la malasanità di cui le cronache ci informano ogni giorno, mi portano a fare il tifo per quei sindaci preziosissimi che hanno a cuore i propri cittadini. Un fatto accaduto nel nostro paese va a favore della battaglia intrapresa dal sindaco di Acqui Terme Bertero, che difende cardiologia del suo Ospedale. Riporto il caso e per chi vuol capire capisca, riferito ai pochi politici regionali eletti in questa povera provincia. Dalle cronache del napoletano del 5 gennaio, ma potrebbe accadere ogni dove: “Una corsa disperata al pronto soccorso di Pozzuoli in preda a una emorragia. L’unica tac in dotazione rotta e l’inizio di un’odissea tra gli ospedali di Pozzuoli e Giugliano terminata con la morte la sera del 2 gennaio di Gianluca Forestiere: 41 anni. È il caso di presunta malasanità denunciato dai familiari morto per non aver trovato una completa assistenza nel suo Ospedale e aver dovuto fare km per poter fare gli accertamenti necessari. I fatti: intorno alle 17.50 del 2 gennaio, la moglie chiama l’ambulanza. Intorno alle 18 l’ingresso al pronto soccorso di Pozzuoli: i medici decidono di sottoporlo a una tac allo stomaco, ma il macchinario della Radiologia, l’unico in dotazione nell’ospedale più grande dell’Asl con un milione di abitanti è guasto. Rotto da alcuni giorni per colpa di un pezzo di ricambio. A quel punto il paziente viene trasferito in ambulanza con medico a bordo al San Giuliano di Giugliano per la tac e dall’esame strumentale emerge un quadro che avrebbe convinto i medici a riportarlo a Pozzuoli: a differenza di Giugliano lì c’è il reparto di neurochirurgia. Una corsa contro il tempo in ambulanza tra i due nosocomi che distano 27 chilometri l’uno dall’altro. A Pozzuoli Gianluca Forestiere arriva in fin di vita intorno alle 21.30, quando sopraggiunge l’arresto cardiaco.”  E’ questo che la Regione Piemonte per risparmiare vuole? Non si può e deve morire per trovare assistenza senza dover passare da un ospedale all’altro e mettendo la vita nelle mani delle distanze chilometriche.
Voto: 10