Regione Piemonte e Regione Liguria si costituiscano in giudizio nel procedimento intentato da COCIV sul Piano di Utilizzo Terre da scavo (PUT) del terzo valico. Il ricorso è esteso nei confronti di Ministero dei Trasporti, Rfi, Arpa Piemonte, Arpa Liguria e le Regioni Piemonte e Liguria e riguarda alcune prescrizioni del Ministero dell’Ambiente mirate alla tutela della salute pubblica.
Il Consorzio non ritiene validi alcuni impegni contenuti nel PUT solo perché troppo onerosi, in questo modo non intende condividere il metodo di lavoro con le Agenzie regionali per l’ambiente per concordare se i materiali estratti siano compatibili con la destinazione d’uso dei siti di deposito. Non è tollerabile che un general contractor incaricato a realizzare un’opera definita di “interesse pubblico” si permetta di obiettare su prescrizioni del Ministero a tutela della salute pubblica, il tutto a contratti ormai firmati.
Pretendiamo che la gestione delle rocce con amianto debba avvenire con margini di sicurezza idonei e che si faccia piena chiarezza sulla destinazione dei vari tipi di smarino conferiti nei siti di deposito.
Regione Piemonte e Regione Liguria intendono difendere i propri cittadini esercitando le competenze di sorveglianza che gli competono, così come indicato dal provvedimento del Ministero dell’Ambiente che COCIV vorrebbe far annullare? Allora hanno il dovere morale di costituirsi in giudizio, altrimenti, acconsentiranno a che tutte le decisioni “sul campo” vengano prese direttamente da COCIV, che non ha alcun interesse ad alzare la soglia di tutela dei cittadini qualora ciò renda più costose le procedure.
Se a Cociv non stanno bene alcune prescrizioni, allora rinunci a realizzare l’opera.
Paolo Mighetti
Consigliere regionale M5S Piemonte
Alice Salvatore
Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona
Senatore M5S