Primi effetti della Buona Scuola di Renzi: migliaia di precari senza stipendio. Sul tema interrogazione del senatore Fornaro

Renzi buona scuolaLa Buona Scuola di Renzi un primo cambiamento certo, nell’immobile ‘moloch’ della Pubblica Istruzione, pare averlo generato: migliaia di insegnanti precari infatti, da settembre hanno sì un posto di lavoro, ma senza stipendio, “in attesa di una verifica della capienza fondi” (bell’eufemismo per dire che i soldi per pagarli non ci sono).

Spesso si tratta, peraltro, di persone che, in cambio di retribuzioni non certo ‘da favola’, affrontano trasferte non da poco, giacchè la disponibilità ad essere ‘mobili e flessibili’ è elemento essenziale del nuovo mondo del lavoro.

Sul tema, che interessa anche diversi insegnanti alessandrini, interviene il senatoreFornaro_Federico Federico Fornaro: “Ho sottoscritto una interrogazione urgente, a prima firma della collega cuneese Patrizia Manassero, per richiedere chiarimenti al Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia in merito all’inaccettabile protrarsi dei ritardi nel pagamento dei supplenti che lavorano nelle nostre scuole”.
Ecco il testo completo dell’interrogazione:
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al Ministro dell’economia e delle finanze

Premesso che:
dal mese di settembre migliaia di supplenti, ovvero docenti precari chiamati dalle scuole per sopperire alle assenze degli altri colleghi in ruolo, non ricevono lo stipendio dovuto. Alcuni di loro registrano anche il mancato pagamento della Naspi ed il mancato riconoscimento delle ferie non fruite;

migliaia di famiglie, a seguito di tale malfunzionamento amministrativo, si trovano in estrema difficoltà economica;
da quest’anno, per ovviare a questo annoso problema e velocizzare la procedura dei pagamenti, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha introdotto un nuovo sistema informatico di computo e accredito degli stipendi che avrebbe dovuto rendere il compito delle segreterie molto più semplice, snellendo tutto il processo ed evitando ritardi nei pagamenti per i supplenti di istituto;
il funzionamento dell’applicativo “SIDI” risulterebbe essere farraginoso ed inefficiente, anche con problemi di connessione, comportando difficoltà nel caricamento dei contratti di docenza e conseguenti ritardi nell’approvazione dei pagamenti;
il pagamento, diversamente, avrebbe dovuto velocizzarsi ulteriormente, considerando che ora, così come per il personale a tempo indeterminato, avviene direttamente da parte del Mef, senza che le scuole debbano attendere il finanziamento specifico e sufficiente sui propri Pos (Punti ordinanti di spesa);
tuttavia sembra esserci stata, da parte del MIUR, una sottostima del reale fabbisogno di supplenti della scuola, stanziando cifre significativamente inferiori rispetto alla reale quantità di stipendi da pagare ai supplenti, conseguentemente il Ministero delle Finanze tarda a verificare e sbloccare i fondi necessari;
nella previsione della nuova stabilità 2016, infine, i 60 milioni di euro giacenti dagli anni passati nei bilanci delle scuole per la liquidazione delle supplenze brevi, dovranno essere versati dalle stesse all’erario, invece di essere destinati direttamente a ristorare questo capitolo di spesa che risulta sempre carente.

Si chiede di sapere:
Quali provvedimenti intendano mettere in atto i Ministri di indirizzo al fine di armonizzare e stabilizzare modalità e tempistiche di pagamento degli stipendi per i docenti precari, restituendo la dovuta dignità a insegnanti che, attualmente, stanno svolgendo di fatto gratuitamente un’attività preziosissima per la sopravvivenza della scuola pubblica italiana e la formazione delle nostre nuove generazioni.