Vinchio e Vaglio, riconoscimenti a grappoli [Il gusto del territorio]

Vinchi sededi Eleonora Scafaro

 

La Viticoltori Associati Vinchio e Vaglio Serra anche quest’anno può andare fiera del lavoro fatto. Recentemente, infatti, ha ottenuto due riconoscimenti – uno sul mercato tedesco e uno su quello nazionale – per l’attività svolta e per la produzione vitivinicola.

A ottobre la rivista Weinwirtshaft ha inserito Vinchio e Vaglio tra le prime dieci cantine cooperative italiane. Il riconoscimento è stato ottenuto grazie a una graduatoria stilata in base ai punteggi assegnati ai vini rossi: la Barbera d’Asti Superiore Docg ‘Vigne Vecchie’, il Barolo della Cantina Clavesana ha ottenuto ottantanove punti su cento, mentre alla Barbera d’Asti Superiore ‘I Tre Vescovi’ dog 2012 e alla ‘Vigne Vecchie 50 anni’ Barbera d’Asti dog 2013 sono stati accreditati ottantasette punti.

Sempre Barbera d’Asti dog ‘I tre Vescovi’ 2013 ha vinto l’oscar Nazionale qualità/prezzo della guida Berebene 2016 del Gambero Rosso per il Nord Italia.

“Questi riconoscimenti sottolineano il premio al lavoro della cantina rispetto al rapporto qualità/prezzo – affermano Lorenzo Giordano ed Ernestino Laiolo, presidente e direttore della Cantina. Il primo tedesco è frutto di una valutazione ottenuta sui vini prelevati dallo scaffale di vendita e non sono campioni scelti apposta”.

Inoltre il bilancio di Vinchio e Vaglio quest’anno è più che positivo e si articola non solo sulla produzione, vendita e remunerazione delle uve ma anche su numerose iniziative e innovazioni messe a punto quest’anno.
Prime fra tutte, il rinnovamento del punto vendita e dei locali della barricaia, che sono diventati spazi per la degustazione dei vini e per l’accoglienza dei visitatori
Un progetto, quindi, turistico, per fare conoscere meglio la realtà delle colline e del vino della Cantina.

“In queste settimane è in corso di attuazione il progetto regionale ‘Dopo l’Unesco, ioVinchi vigna agisco’ – ricorda Lorenzo Giordano, presidente della Viticoltori. Noi abbiamo già agito in questa direzione, accogliendo centinaia di visitatori e guidandoli alla conoscenza delle colline che, da un anno, sono patrimonio mondiale dell’umanità.

Nel 2015 la Cantina è riuscita ad inserirsi in un ruolo di ‘promozione turistica’, affiancandolo alla produzione vitivinicola e anche gastronomica.
Anche la vendemmia si sta confermando all’origine di uno straordinario
‘millesimo’ per tutti i vitigni coltivati nell’Alto Monferrato, è in programma un calendario di visite didattiche ai clienti degli associati della Cantina affinché si possa raccontare ogni fase della coltivazione della vigna, fino alla produzione del vino. Insomma, dalla potatura alla bottiglia.

Complessivamente, quindi, il bilancio si conferma più che positivo. Tante sono le idee e tanti sono anche i numeri. I soci della Cantina sono 181, 160 i conferitori, per un totale di ettari (circa 440), più della metà coltivati a Barbera.

Il vino prodotto nel 2015 sfiora i 29.000,00 ettolitri e, al 31 luglio di quest’anno, il numero di bottiglie vendute era di 1.237.827 per un fatturato di più di 8.407.079,93 euro.

Quindi, fra le bottiglie prodotte e bag in box (pari a 17.095 ettolitri) la produzione si attesta su circa tre milioni e mezzo di bottiglie, contro le 200.000 del 2002.

Sul mercati estero, i paesi con le maggiori vendite sono la Svizzera, Paesi Bassi, Austria e Germania, Albania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia, Francia, Canada, Brasile, Cina, SPagna, Portogallo, Paesi Baltici, Regno Unito, Irlanda, Slovacchia, Polonia, Grecia, Stati Uniti, Honduras, Corea del sud, Giappone e Australia.

Complessivamente i 440 ettari in produzione consentono “una selezione e una scelta vendemmiale fatta all’inizio della stagione e non alla fine e questo consente, nel momento del conferimento, di avere uve con una maggiore omogeneità in relazione alla tipologia”.

Il lavoro in vigna, l’enologo e la tecnologia fanno la differenza in modo crescente. L’annata 2014, considerata certo una ‘non particolare’, ha visto comunque ottenere vini “straordinari, eleganti e fini, benché non di grande struttura.
Il 2015 sarà una grande annata con vini “ricchi, corposi, pieni, importanti e di grande struttura”.