Street Food della discordia: week-end ‘caotico’ in Cittadella

Cittadella interno 2Week end ‘confuso’ in Cittadella, all’insegna dello Street Food.
L’iniziativa prima annunciata e poi smentita, pare che alla fine si sia tenuta ugualmente, sia pur in maniera ridotta, generando domenica mattina l’intervento della polizia municipale all’interno della fortezza, con sopralluogo e allontanamento dei venditori presenti.

Di seguito, il punto di vista dell’amministrazione comunale, e quello degli organizzatori dell’evento.

Afferma una nota domenicale di Palazzo Rosso:
“Nell’ambito della manifestazione “Casa dolce casa” prevista in Cittadella per il 12 eCasa dolce casa 13 dicembre erano presenti 6 espositori che offrivano generi alimentari, nonostante l’Amministrazione Comunale non ne avesse autorizzato la presenza, ribadendo più volte agli organizzatori la propria intenzione, oggetto anche di condivisione da parte della Giunta.
Stamattina la Polizia Municipale, constata la partecipazione dei 6 venditori non autorizzati, ne ha disposto l’allontanamento.
“Comprendiamo – ha commentato l’assessore alle Attivitá Economiche, Marica Barrera – la delusione dei sei operatori allontanati, alcuni giunti anche da grande distanza, tuttavia avevamo ribadito più volte agli organizzatori di “Casa dolce casa”, ai quali l’Amministrazione aveva anche concesso il patrocinio, che non sarebbero stati autorizzati in nessun modo stand di somministrazione di cibo. Ci è molto spiaciuto dover allontanare gli espositori, ma non era proprio possibile permettere che continuassero l’attivitá privi di qualsiasi autorizzazione e controllo. Autorizzazioni e controlli che vengono richiesti a tutela dei visitatori e degli stessi espositori. Magari con un po’ più di attenzione da parte degli organizzatori si sarebbero evitate contromisure che non fanno piacere a nessuno”.

A breve giro di posta, la replica di Claudio Rossi, Presidente dell’Associazione Italy Events, organizzatrice dell’evento in Cittadella:

Street food“Visti i fraintendimenti e i disguidi intorno alla fiera Casa Dolce Casa, l’organizzazione dichiara quanto segue: “L’evento Casa Dolce Casa” è stato pensato ed organizzato non certo in concorrenza con gli eventi natalizi del centro storico, dal momento che la tipologia delle attività – commercianti anche loro, professionisti di lunga data – (arredamento, edilizia, casa e ambiente) non andava a interferire con lo shopping natalizio, ben diverso dalle realtà altamente qualificate proposte in Cittadella. L’intento ben noto a tutti era quello di offrire un valore aggiunto agli eventi stagionali, anche al di fuori del centro, nel tentativo di portare ad Alessandria anche visitatori da fuori città. Il commercio, d’altronde, non è solo in centro, ma è costituito da tante realtà delle periferie e dei sobborghi che in questo modo avrebbero potuto beneficiare di una vetrina a loro dedicata.
Lo Street Food ci è stato revocato all’ultimo momento, quando la pubblicità a vari livelli era già partita da settimane. La presenza di alcuni banchi alimentari, in misura molto ridotta rispetto allo Street Food organizzato, é stato pensato per arricchire la manifestazione e per offrire un servizio ristoro a standisti e visitatori, dal momento che la Cittadella non offre tale possibilità.
Non comprendiamo queste prese di posizioni da parte delle Associazioni commercianti: innanzitutto sono commercianti anche gli espositori alla fiera Casa Dolce Casa, come lo sono quelli dello Street Food, regolarmente iscritti (e paganti) alle associazioni – dalle quali dovrebbero avere dei benefici e dovrebbero essere tutelati -; in secondo luogo i partecipanti sono stati selezionati per creare una fiera di qualità, con professionisti del settore di indubbia credibilità. Rispediamo dunque al mittente le critiche di una fiera di “basso livello”. Casa Dolce Casa É comunque una prima edizione, quindi suscettibile di miglioramenti e perfettibile, realizzata con lo sforzo e il lavoro di tanti professionisti.
Ringraziamo l’Amministrazione Comunale che ci ha permesso di realizzare l’evento, ci scusiamo con tutti gli interessati per gli inconvenienti contingenti, anche se la non riuscita ottimale della fiera non dipende dall’organizzazione, ma da fatti sopraggiunti all’ultimo minuto, che hanno creato malintesi e confusione al pubblico”.