Danilo Arona, dell’erboristeria La Mandragola di via Trotti (e nostro amico e storico collaboratore) ha optato per una vetrina “ipoparlante”, ossia ha rimosso ogni adesivo, scritta o cartello, “su precisa indicazione della mia associazione di categoria: e di ora in ora mi arrivano notizie di multe salatissime ad esercenti cittadini: più che un colpo di grazia, è un vero e proprio sterminio” .
Il titolare di Happy Dog ha segnalato ai media di aver ricevuto un’ammenda per nulla ‘simbolica’ (780 euro, pur riducibile ad un terzo se pagata entro 60 giorni dalla notifica) per aver esposto cartelli troppo grandi. Altri esercenti si stanno organizzando, per nulla rassegnati a sottostare al nuovo ‘regime’ instaurato da Ica, la società specializzata incaricata dal comune di Alessandria, o meglio vincitrice di regolare gara d’appalto triennale per gli accertamenti e la riscossione delle imposte per ogni forma di pubblicità, e per l’occupazione di suolo pubblico.
Oggi è previsto un incontro tra i vertici della stessa Ica e l’Ascom provinciale, mentre anche Confesercenti appare intenzionata a far sentire la propria voce, chiedendo charimenti.
Insomma, la rivolta dei commercianti alessandrini pare essere solo all’inizio, e ne documenteremo gli sviluppi giorno per giorno.
Certamente a nessuno sfugge la delicatezza della situazione, e forse anche l’inopportunità della tempistica.
Verissimo che non ci si può lamentare con chi semplicemente applica, regole alla mano, le normative di legge. Ma forse a questo punto anche chi ha deciso di appaltare a terzi (pagati a risultato? A percentuale? A cottimo?) il servizio dovrebbe prendere posizione, valutando non solo la legittimità, ma l’opportunità di certi provvedimenti.
E’ questa la strada per incentivare la ripresa del commercio alessandrino, già alle prese con mille difficoltà? O si sta semplicemente cercando di dargli il ‘colpo di grazia’?