Le storie delle vittime dell’amianto a Casale Monferrato, la sofferenza ma al contempo anche la fede, la speranza e la voglia di reagire alle ingiustizie. “AeternitAS-La forza di chi combatte” è tutto questo.
Ideato da Marco Balestra, studioso ed appassionato di storia delle religioni, e dal giornalista Roberto Cavallero, con la preziosa collaborazione del giornalista Errico D’Andrea in fase di montaggio e di Fabrizio Barbierato e Gianmaria Zanier per le musiche, il docufilm ha come protagonista lo stesso Balestra che, scoprendosi malato del “mal d’amianto” (solo nella fiction!), inizia a ricostruire la storia dell’azienda Eternit, sorta nel quartiere Ronzone di Casale agli inizi del novecento e divenuta tristemente famosa per aver causato, negli anni, a causa delle fibre d’amianto e del cosiddetto “polverino”, il mesotelioma pleurico, malattia che purtroppo non da scampo e che, nella sola Casale, ha causato nel corso degli anni ben 1.800 morti.
Ecco che iniziano, quindi, una serie di interviste a persone simbolo della lotta all’amianto come Romana Blasotti Pavesi, presidente dell’Afeva (Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto) per ben 27 anni e che a causa del mesotelioma ha perso tanti cari, Giuliana Busto, che ha perso un fratello, Giuseppe Manfredi, Giovanni Renda, Bruno Pesce e Nicola Pondrano, il primo coordinatore dell’Afeva, il secondo ex operario Eternit ed ora presidente del Fondo Vittime dell’Amianto.
Ma al contempo Marco vuole sapere anche perché l’azienda dei magnati Schmidheiny e De Cartier, che ha ormai chiuso i battenti da almeno trent’anni e che è stata totalmente rasa al suolo, continua a mietere vittime rimanendone lui stesso coinvolto.
Si affronta, dunque, un percorso scientifico con le interviste alle dottoresse Daniela Degiovanni e Federica Grosso e alla docente universitaria Caterina Rinaudo, esperta in mineralogia dell’Università del Piemonte Orientale “Avogadro” di Alessandria. Un percorso più tecnico, con un’intervista a Claudio Trova dell’Arpa Piemonte sui metodi di bonifica ed un percorso spirituale, perché Marco si sente abbattuto, perché lui con l’Eternit non ha mai avuto niente a che fare eppure ne è rimasto “intaccato”.
In questo senso le risposte le cercherà in tre esponenti delle principali religioni monoteistiche, ebraismo, cattolicesimo e islamismo, i quali, ognuno a loro modo, proveranno a spiegargli perché si soffre e perché bisogna continuare ad avere fede, sempre e comunque.
L’ultimo “step” del percorso di Marco arriverà dalla consapevolezza di voler reagire, dal voler gridare “l’amianto uccide ma adesso la gente, ed io stesso, siamo pronti a combattere”.
Ecco dunque che si riaccende in lui la speranza e la voglia di denunciare le ingiustizie tanto che in un monologo finale, rivolto verso l’obiettivo che lo riprende, Marco concluderà dicendo “produrre amianto significa uccidere, importare amianto significa tradire”.
La parte finale sta in un messaggio di speranza pronunciato dall’attuale primo cittadino di Casale, Titti Palazzetti, e dalla sua vice, Cristina Fava: Casale è una città tra le più bonificate dall’amianto e dovrà continuare ad esserlo sempre più nel corso del tempo perché le nuove generazioni non abbiano più nulla a che fare con malattie correlate all’asbesto. Una città che ha saputo rialzarsi e continuare a lottare proprio come il suo protagonista.
Dopo un’ anteprima avvenuta a Casale il 23 settembre nella sede dell’Afeva ed una proiezione ad Alessandria alla Circoscrizione Europista, ex Taglieria del Pelo, il 6 novembre, “AeternitAS-La forza di chi combatte” sarà proiettato nuovamente a Casale Monferrato venerdì 27 novembre alle 20,30 al Salone Tartara, all’interno del Mercato Pavia, in piazza Castello. L’ingresso sarà ad offerta ed i proventi saranno devoluti all’Afeva, in favore della ricerca sul mesotelioma.
Per maggiori informazioni e per restare aggiornati sulle prossime proiezioni, si può visitare la pagina Facebook “Aeternitas-La forza di chi combatte”. E’ stato, inoltre, attivato, da parte dei due autori Balestra e Cavallero, un progetto di finanziamento collettivo (anche noto come crowdfunding) per tutti coloro che volessero supportare il docufilm nella divulgazione. La tipologia di donazione scelta e “donazione semplice”, con metodo di pagamento paypal.
Nome e ragione sociale del donante saranno evidenziati nei social network e nelle sale di proiezione in cui sarà presentato il docufilm.
Per chi volesse donare il link è https://www.produzionidalbasso.com/project/aeternitas-la-forza-di-chi-combatte/