Maria Robba e Bruno Severino sono una coppia nella vita ma condividono anche, e pienamente, il ‘fare’ e il ‘giocare’ con l’arte, opera a fianco di opera. La passione per i fiori e la natura non si evidenzia soltanto attraverso l’intelligente e appassionata ‘conduzione’ di un giardino, voluto e inventato come meglio non si potrebbe, ma si manifesta con i rispettivi modi di amare la natura, espressi con ricerche parallele e, per alcuni aspetti, divergenti.
Ambedue, in occasioni più o meno lontane, sono stati protagonisti di mostre personali al Triangolo Nero e dunque, proseguendo una tradizione tipica della nostra associazione, ci permettiamo di accostare le loro produzioni artistiche e le relative poetiche, in un ‘confronto’ stimolante di tecniche e procedimenti creativi.
Gli oli su carta (con qualche rara tela) di Maria Robba, nati come studi preparatori di lavori di più vasta dimensione, ma in tutto e per tutto opere autonome e di assoluta bellezza, ritraggono ‘situazioni’ floreali che ci osservano con un algido distacco, quasi scultoreo, e con una forza cromatica incisiva e silenziosamente metafisica.
L’uso del colore, da parte di Maria, è splendidamente iperrealista ma rifugge con decisione dalle consuete esibizioni ‘fotografeggianti’ per giungere a vette di pacata e delicata poesia che è anche indice di provenienza da raffinate conoscenze tecniche della pittura.
Bruno Severino ha una storia più multiforme e complessa, sedimentata attraverso anni di sempre felice e irriverente creatività. Sono stati davvero tanti i sentieri (peraltro conosciuti da pochi) seguiti e indagati dalla sua abilità manipolatoria e dalla sua ironia giocosa, qualità queste assecondate da una facilità coloristica non comune.
La natura e i fenomeni che la circondano sono il respiro vitale del suo operare.
Indimenticabili sono state le sue ceramiche degli anni ’80 – ’90 ma superlative sono le attuali ‘scatole’, composte da elementi e ritagli di cartone ondulato da imballo, che incorniciano e racchiudono storie di disarmante e leggera poesia. Sono, i suoi, teatrini per una ‘mise en scène’ ricca di una naiveté colta e necessaria per raggiungere, attraverso una titolazione inventiva e divertente (‘Grande come l’India sottile come un fil di fumo’ già ci dice tutto!) risultati di raro e inarrivabile acume creativo.
La mostra si inaugurerà sabato 21 novembre alle ore 18.00 e rimarrà aperta sino al 31 dicembre 2016, solo il giovedì dalle 17.30 alle 19.30. Altri giorni per appuntamento (tel. 3495879417).