“Chiediamo al Ministero di intervenire subito”. Parole decise quelle di Bruno Pesce, Coordinatore Vertenza Amianto di Casale, al termine dell’incontro avvenuto a Roma, mercoledì mattina, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il Capo di Gabinetto Luigi Caso che ha sostituito il ministro Giuliano Poletti, assente per impegni a Palazzo Chigi.
Un incontro giunto al termine di un presidio, davanti al Ministero, organizzativo dall’Afeva (Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto) di Casale Monferrato assieme ad Aiea, Associazione Italiana Esposti Amianto, Cgil, Cisl, Uil e Anmil. Presenti, inoltre, anche associazioni giunte da Emilia Romagna, Campania, Sardegna, Veneto e Lombardia.
Obiettivo manifestare il proprio dissenso sull’indennizzo “una tantum” da 5600 euro di recente emanato, circolare Inail datata 6 novembre, per i malati da esposizione ambientale.
Secondo le varie parti in causa l’indennizzo non riconoscerebbe “dignitose risposte” a tutti coloro che, pur non avendo mai avuto niente a che fare con l’amianto, di mal d’amianto si sono ammalati.
“Una beffa” così l’aveva semplicemente commentata Bruno Pesce, presente mercoledì all’incontro assieme a Nicola Pondrano, Presidente Fondo Nazionale Vittime Amianto “una somma modesta. Chi di mesotelioma si è ammalato all’inizio di quest’anno ne ha diritto ma la somma in questione non garantisce alcun tipo di sostegno al reddito. Inoltre se un malato di mesotelioma fosse deceduto, per esempio, il 2 gennaio ai familiari non spetterebbe nemmeno un euro perché, secondo quanto precisato dall’Inail, deve essere il malato stesso a fare richiesta.”
Il Coordinatore Vertenza Amianto di Casale ha poi aggiunto: “Aver aperto un tavolo di confronto diciamo che è un primo positivo passo per rompere quello ‘steccato’ che separava malati professionali da malati civili ma ci sono ancora diversi punti su cui intervenire. Prima tutto chiediamo che venga modificata la circolare Inail, poi che venga modificato il decreto. L’una ‘tantum’ da 5.600 euro potrebbe essere convertita in una piccola rendita mensile ai malati con diritto di reversibilità per i familiari.”
Si attendono, a questo punto, input politici che potrebbero anche arrivare grazie al sostegno fatto avere da tre parlamentari locali, Daniele Borioli, Cristina Bargero e Fabio Lavagno, presenti mercoledì mattina alla manifestazione.
“Ci hanno assicurato che seguiranno la questione in Senato e alla Camera” ha concluso Bruno Pesce. In vista un futuro tavolo di confronto? Si attendono sviluppi.
Roberto Cavallero