“Al mondo Expo lascia un messaggio forte affidato alla Carta di Milano, che indica un percorso di crescita, di consapevolezza del ruolo che riveste l’agricoltura per nutrire il Pianeta, ma anche per una sua evoluzione attenta all’ambiente e alla sostenibilità”. Così il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello sull’eredità che l’Esposizione Universale trasferisce al Paese ed al mondo.
“Adesso – ha proseguito Brondelli – è il momento di mettere a frutto la rete di conoscenze e relazioni avviate dal sistema Paese, con e grazie all’Expo: un patrimonio cui istituzioni e privati debbono poter attingere, una grande piattaforma che serva ad internazionalizzare, innovare, aggregare in Italia e all’estero”.
“Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare sugli elementi distintivi del nostro Paese – ha aggiunto il direttore provinciale Valter Parodi – mettendo in primo piano, sul palco di Expo, la produzione agroalimentare, frutto del nostro genio e ingegno nazionale, che è l’ineguagliabile patrimonio culturale, insieme ai nostri territori, ricchi della più grande biodiversità d’Europa. È da qui che dobbiamo ripartire per internazionalizzare, innovare, fare rete in Italia e fuori, anche con i Paesi che oggi consideriamo concorrenti sulla produzione mediterranea, trovando nuovi percorsi comuni sui mercati mondiali, promuovendo una nuova integrazione pubblico – privato su scala internazionale. Mettere a frutto l’eredità che ci lascia Expo è nostro obbligo. E Confagricoltura darà il suo contributo attivo”.
Brondelli ha quindi tracciato un bilancio sull’esperienza condotta dalla sua Organizzazione a Expo e fuori Expo: “Confagricoltura, a livello globale, ha promosso cento e più iniziative ed eventi che hanno toccato tutti gli aspetti dell’agricoltura, dei suoi prodotti di eccellenza, delle filiere, del commercio internazionale, della sostenibilità”.
I sei mesi a Milano sono stati davvero intensi per Confagricoltura. L’immagine simbolo è il ‘cubo multimediale’ all’ingresso di Palazzo Italia, che ha ricordato che i prodotti agricoli sono “capolavori”, vere opere d’arte. Le immagini macro proiettate sul ‘cubo’ sono state opere d’arte naturali. “Nature vive”, per ricordare che l’agricoltura è un settore che ha aziende vitali, innovative, creative.
Per quanto riguarda gli eventi ‘fuori Expo’ Confagricoltura ha eletto domicilio nella prestigiosa Casa degli Atellani con la Vigna di Leonardo riportata in vita. Nel giardino, all’interno della dimora storica, tra le ‘geniali’ barbatelle leonardesche, l’Associazione ha raccontato l’agroalimentare e continuerà a farlo nei prossimi mesi.
“Expo cessa ma non deve terminare l’attenzione verso il settore primario – ha concluso il presidente di Confagricoltura – Per questo proseguiremo, fino a primavera 2016, a programmare, presso la Vigna di Leonardo, iniziative, confronti, dibattiti, incontri d’affari con attenzione rinnovata su prodotti, mercati, reti, filiere, territori, cultura, sostenibilità e agricoltura sociale. Vogliamo dare un segnale concreto che Expo non è un punto di arrivo ma di partenza, per il futuro dell’agricoltura e dell’intero sistema Paese”.