Coopsette, 7,5 milioni di euro e il ponte sul fiume Bormida

Coop“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Giulio Andreotti da PensieriParole

 
Da buon nullafacente ho un sacco di tempo da dedicare alla lettura, ogni giorno compresi i festivi, ed è così che domenica sul quotidiano La Stampa nella sezione dedicata ad Alessandria trovo un bell’articolo a pag. 49 sulla vicenda Coopsette, la cooperativa messa in liquidazione e nota per aver creato “Eldorado” meglio conosciuto come “Bellavita”, un insediamento ricreativo inaugurato nel 2008 in Fraschetta. Leggo e cito testuale: “un’idea che apparve subito un po’ eccessiva per il territorio: 141 mila mq. di centro benessere, sale cinema per 1300 posti, hotel 140 camere, 1600 posti auto,il tutto con un investimento di 70 milioni,con costi di gestione consistenti e poco flessibili,800 mila euro l’anno solo di bollette”.

A ben sperare non c’e nulla di male, e poi l’imprenditore il rischio lo porta con sè nelZuccherificio dna, ma a leggere l’articolo c’e’ di che rimanere perplessi riguardo alcuni passaggi, tra una Coopsette che doveva costruire un centro commerciale e un’Esselunga che ne voleva fare uno a sua volta. Fu allora che (cito testuale): “L’amministrazione per non scontentare nessuno propose la soluzione del mega parco commerciale al posto dell’ex zucherificio”.

Mi chiedo: non scontentare chi? Ammesso che la vicenda si sia svolta in questi termini, credo che un’amministrazione abbia il dovere in prima battuta di “non scontentare” i cittadini e in seconda battuta di valutare serenamente, secondo logica, necessità e piani regolatori, altre situazioni come quella in questione, indipendentemente dalle parti in causa. O no?

Che tra Coop e Esselunga non circoli buon sangue è cosa nota, o almeno così parrebbe, ma uno dei miracoli di questa vicenda consiste proprio nel fatto che gli odiati nemici/amici avevano comunque trovato un accordo in coppia per una nuova operazione da effettuare insieme, a braccetto.

A ben pensarci un bel chissenefrega ci starebbe, se non fosse per una noterella a fondo pagina (cito testuale): “qualcuno si chiederà poi che fine ha fatto il secondo ponte sul Bormida. Fra comune e Coopsette si arrivò nel 2007 a un ‘accordo di programmazione negoziata’ sull’urbanizzazione. La cooperativa ci metteva 7,5 milioni, se si fosse arrivati all’apertura del centro commerciale. Quei soldi, ribattezzati a Palazzo Rosso “i milioni di coopsette” furono accertati in entrata e spesi allegramente per varie iniziative”.

Ora passerei serenamente dal chissenefrega al diteci dove, come e quando sono stati spesi quei soldi. Diteci che tipo di accordo era stato siglato: sulla parola? Scritto sulla carta di formaggio? Una stretta di mano? Parlando di 7,5 milioni esisterà uno scritto qualunque, ci saranno state clausole, penali e quant’altro: o siamo a Topolinia?

In questo caso rabbia e sconcerto prendono il sopravvento e se si pensa che la città ha dovuto affrontare un fallimento non solo per questa, ma anche per situazioni di questo tipo Viene veramente da chiedersi se abbia un senso votare e per chi. Queste vicende hanno attraversato 3 giunte quasi 4, anni di richieste, permessi, valutazioni,contratti, accordi e ora corriamo il rischio di trovarci qualche decina di disoccupati in più, una nuova cattedrale nel deserto e uno zuccherificio senza barbabietole….

 

Diogene (il cane)