Sul tema sono già intervenuti sia Lega Nord che Movimento 5 Stelle, e lo stesso sindaco Rossa ha chiesto ieri al Prefetto la convocazione di un tavolo urgente su ordine e sicurezza, immediatamente convocato per martedì 3 novembre alle ore 10.30.
Il grave episodio di criminalità avvenuto nella notte fra domenica e lunedì, nei quartieri Cristo e Norberto Rosa (dove pare che qualcuno forse a bordo di un’ auto di colore scuro abbia sparato contro le case, le finestre, le auto in sosta) tiene banco in questi giorni ad Alessandria, e condiziona l’agenda politica, oltre che le discussioni tra cittadini.
Un raid vero e proprio, con sventagliate di mitra contro le facciate dei palazzi, dove abitano persone che solo per puro caso non sono state colpite, è del resto un fatto di violenza inaudita e inusuale per Alessandria (una città già però prima di questo evento ai primi posti nella classifica nazionale dei capoluoghi di provincia per rapine e furti negli appartamenti), e mette in seria discussione il concetto di sicurezza/insicurezza percepita.
Abbiamo sentito sul tema alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione: Renzo Penna di Sel, Domenico Di Filippo del M5S e Piercarlo Fabbio del Pdl (oggi Forza Italia), per conoscere la loro opinione in merito a questo fatto di cronaca e sulla sicurezza complessiva della città.
Queste le loro risposte:
Renzo Penna, Sel: “Naturalmente impressiona quel che è capitato, perchè sembra rappresentare un aspetto nuovo per la nostra città: fatti del genere non sono ascrivibili alla microcriminalità, ma sono invece riconducibili a situazioni non conosciute normalmente ad Alessandria.
Purtroppo sembra che facciano più riferimento a cronache che siamo abituati a leggere in altri territori: Napoli, Roma, ecc.
Mi preoccupa che il fatto sia avvenuto in una zona di tradizionali e antiche case popolari
(quello che è stato il villaggio degli istriani), aree sostanzialmente tranquille, che però negli ultimi anni hanno visto un aumento dell’isolamento, ma anche forme di degrado che possono favorire il crimine.
E’ un territorio molto delicato, dove convivono i tradizionali abitanti del Cristo insieme ad abitanti nuovi che provengono da diverse realtà non solo italiane, e negli ultimi tempi la zona era stata segnalata sia per occupazioni abusive, sia per spaccio di stupefacenti”.
Domenico Di Filippo, M5S: “La cronica mancanza di lavoro da parte della Commissione Sicurezza e Ambiente si ripercuote su tutta la città, ormai è un dato di fatto assodato. Questo episodio barbaro e tristissimo che è successo al rione Cristo lo conferma.
Se il lavoro fatto avesse portato all’adozione da parte della Giunta di provvedimenti quali le telecamere e il controllo del territorio da parte della Polizia Municipale, e anche un maggiore coordinamento da parte della Prefettura di tutte le forze dell’ordine, come è sempre stato auspicato ma mai avvenuto, probabilmente tutto questo non sarebbe successo, o almeno sarebbe stato ridimensionato. Stiamo andando incontro ad una recrudescenza di questi episodi che la città sbigottita sta subendo.
Non penso che sia un’azione a sfondo razzista, anche se la dinamica non è ancora chiara. Hanno sparato su diversi bersagli che non hanno una relazione fra loro: forse è una dimostrazione di forza, quasi un avvertimento mafioso. Non lo legherei ad una questione di etnia, ma è comunque un episodio di violenza inaudita. Indipendentemente da quale ne sia la matrice, ribadisco che questa situazione è la conseguenza di un non lavoro. Il M5S interrogherà la Giunta su questo episodio gravissimo, chiedendo spiegazioni in merito e sopratutto che cosa si intende fare per garantire la sicurezza dei cittadini”.
Piercarlo Fabbio, Pdl: “Tanto tuonò che piovve, nel senso che sin dall’inizio questa amministrazione si è sostanzialmente dichiarata indisponibile a perseguire con attenzione la sicurezza urbana. Pensava che dovesse essere lo Stato soprattutto a doversene occupare. Occorreva invece che tutte le forze in campo contribuissero a raggiungere un migliore livello di sicurezza urbana. Ora, dopo quasi 4 anni, ci si rende conto che questa linea politica non ha pagato e si cerca di correre ai ripari, ma intanto le telecamere sono quasi tutte rotte, erano una sessantina ma solo 8 funzionano, ed è ridicola la giustificazione che non fossero telecamere di buon livello perchè durante la mia amministrazione hanno sempre funzionato.
Solo per effetto della mancanza di manutenzione in queste tre anni si sono progressivamente spente. la Control room è stata spostata dal cortile del Comune al piantone del corpo di Polizia Municipale, il quale ha anche altri impegni e probabilmente non funzionano nemmeno più i server per registrare le immagini. Il progetto iniziale che prevedeva 100 telecamere, non solo non è stato perseguito, ma per mancanza di manutenzione si sono deteriorate quasi tutte le 60 funzionanti, con i risultati di una microcriminalità in aumento e una capacità dell’amministrazione di rispondere sempre minore.
La questione sicurezza non è stata certamente fra le priorità della Sinistra, se adesso lo è diventata siamo in ritardo, perchè recuperare oltre tre anni di assoluta inattività sarà difficile, e comunque richiederà un esborso economico tale che l’amministrazione oggi non è in grado sopportare. Sono le conseguenze di una mancata gestione della tecnologia esistente che avrebbe dovuto supportare gli operativi della Polizia Municipale che sono sempre di meno. Presenteremo un’interpellanza per capire cosa è successo, e qual è la posizione in merito dell’amministrazione, cioè che cosa intende fare”.
Gli alessandrini e tutte le persone per bene indipendentemente dalla provenienza residenti in città, guardano con sgomento e preoccupazione quanto è successo che al momento è ancora inspiegabile. Gli stessi si domandano se rimarrà un fatto isolato o se rappresenta l’inizio di una recrudescenza del crimine al quale non siamo abituati, come da tempo avviene nelle grandi metropoli.
Vale la pena di ricordare che in passato a seguito di episodi di minore violenza era stata ventilata la proposta di coinvolgere gli agenti delle Agenzie di vigilanza notturna, in collaborazione con le forze dell’ordine e la Polizia Municipale, con il coordinamento del Prefetto, salvo poi non fare nulla.
Anche se è indubbio che il compito maggiore di garantire la sicurezza deve essere svolto dalle forze dell’ordine, che devono essere supportate da investimenti adeguati in termini di uomini e mezzi da parte dello Stato.