1) Agli autisti ATM. Come utente per anni di ATM, oggi alla luce della grave situazione in essere ci tengo a dare loro il giusto merito, considerandoli eroi civili e senza esagerare. Li ho osservati per anni durante i tragitti a lottare su macchine vecchie, obsolete e alluvionate rimesse su strada. Li ho visti faticare con minibus elettrici che perdevano la forza strada facendo lasciandoci tutti a terra in attesa del sostituto: e per i ritardi gli insulti se li beccavano loro. Li ho visti fare miracoli su macchine vecchie riciclate da altre città in fase di rottamazione. Fino a poco tempo fa venivano utilizzate sulla linea A (la linea degli ospedali) poi divenuta A/C, le vecchie navette alluvionate che io avevo battezzato “scatolotti”, rimesse in sesto: ma col tempo i pezzi di ricambio adattabili venivano a mancare, si notavano i cruscotti di guida con buchi vuoti, una di queste aveva un pedalino per salire rotto ricoperto di gomma col rischio che ci si poteva far male seriamente. Questi autisti su mezzi di trasporto da terzo mondo subiscono caldo, freddo, sedili da rompere la schiena su strade da motocross e la maleducazione di alcuni utenti, senza considerare la salita a volte di “tossici” con cani lupo senza museruola, o di gruppetti di zingare, per cui vi è un eventuale rischio anche per i passeggeri. Per anni ho visto di tutto e questi lavoratori hanno sopportato pesanti situazioni, tenuto conto che ognuno di loro aveva la responsabilità del trasporto umano. Gli autisti ATM sono stati e sono tuttora vittime, al pari degli utenti, di una pessima gestione che ha causato un modestissimo funzionamento del suddetto servizio di trasporto pubblico urbano, e la colpa non è di una sola amministrazione, ma di tutte quelle succedutesi nel dopo alluvione e dei vari consiglidi amministrazione messi a capo di ATM.
Voto: 10
2) Alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte. Per questa pagella mi appello all’Art.21 della Costituzione per il rispetto di libertà di opinione, di critica e per il diritto di espressione sulle proprie convinzioni, anche quando si vanno a toccare “santuari” istituzionali. Ponte Meier: in tutta onestà non mi è mai piaciuto, soprattutto come progetto inserito in quel contesto, ma qui l’appello all’art. 21 c’entra nulla: c’entra invece sulla critica che sto per fare in merito all’imposizione di mantenere una o due arcate del vecchio ponte a memoria architettonica storica. Quindi del vecchio manufatto è rimasta la testata della prima arcata a lato di piazza Gobetti, prescrizione assoluta della Soprintendenza che ha reso l’obbligo sulla rimodulazione di tutto il progetto ovviamente non gratis, facendo perdere tempo prezioso per l’utilizzo di quell’attraversamento e a quanto pare creando problemi. Questo l’ho sempre pensato dal momento che il sovrintendente della Regione Piemonte Francesco Pernice impose tale mantenimento; già allora mi chiesi se aveva senso. Oggi a distanza di alcuni anni dall’abbattimento e da quella imposizione i problemi vengono alla luce. In effetti sul bisettimanale locale di martedì 20 ottobre, in prima pagina si legge: “L’ex ponte Cittadella “rallenta” il Meier”. Ovviamente dipende da quel moncone o rudere, ma si legge anche che la Soprintendenza ha già detto che tale moncone di arcata non si tocca. Sempre appellandomi all’art. 21 mi si consenta questa esclamazione: “caspiterina, metterci un po’ di buonsenso no?” Ah già, dimenticavo che siamo in Italia.
Voto: 3
A) A Gianna Calcagno per l’interessamento al decoro del monumento alle vittime dell’alluvione al Parco Carrà in viale Milite Ignoto. In una pagella uscita lunedì 12 ottobre assegnavo un bel 3 alla sindaca di Alessandria (precisando come voto indiretto), essendo il sindaco responsabile in primis del funzionamento della macchina comunale in ogni settore, quindi anche per piccole cose come lo stato di degrado del monumento sopracitato. Due giorni fa, passando davanti al monumento, ho notato la pulizia del prato erboso e al posto del cespuglio strasecco ora c’è una bella composizione di piantine di stagione. Ho subito pensato che fossero gli addetti al verde comunale, ma ho pensato male. Pare, ma non vi è certezza, che gli addetti alla cura del verde cittadino abbiamo ripulito l’area in previsione di un eventuale intervento decorativo per l’anniversario del 6 novembre, quando le autorità con fasce di seta indicanti le varie istituzioni, onoreranno il ricordo. Rimane il fatto che qualcuno ha ingentilito l’aiuola con una composizione floreale, ma chi? La Dott.ssa Gianna Calcagno, che un tempo fu Commissario della Circoscrizione Nord. Oggi cittadina al di fuori dalla politica partitica, ma sempre impegnata sul fronte della difesa idrogeologica di cui è conoscitrice, esperta e soprattutto aggiornata. Brava Gianna, come sempre attenta e generosa.
Voto: 10