Vorrei approfittare di questo spazio per ringraziare un ragazzo e una ragazzo (di cui non conosco nulla, nemmeno nome e cognome) che qualche sera fa, proprio sotto casa mia in corso Romita, ramazza secchio e badile in mano hanno impiegato un pezzetto del loro tempo per pulire un passaggio pedonale del viale. Un avvallamento in una pavimentazione (di recente realizzazione e che nessuno si è mai degnato di risistemare) puntualmente si trasforma con le prime piogge in una specie di palude fatta d’acqua stagnate cui si aggiunge terra e il fogliame di un grosso albero lasciato inselvatichire e che in questo periodo bombarda strada e vetture con bacche pesanti come pietre. Un disagio per il passaggio pedonale e pure dei miei cani che, tra i sassi dal cielo e la palude in terra, si rifiutano di attraversare in quel punto.
I due ragazzi hanno pensato di non perdere tempo in lamentele (come è solito fare il sottoscritto) e si sono dati da fare. Un gesto di buona volontà di cui siamo grati, io e i miei pelosi. E spero anche tutti coloro che passano da queste parti.
Un atto di sensibilità e di generosità verso se stessi e il prossimo. Una dimostrazione di civico attaccamento alla propria città. Probabilmente indotti anche dalla stanchezza prodotta da un disagio, cui, chi di dovere, non si è mai degnato, in tutti questi anni, di dare una soluzione. Eppure le tasse si pagano e i responsabili di tanta inerzia percepiscono uno stipendio per le loro mansioni. Ma questa è una polemica antica che si scontra con la sordità e l’irresponsabilità dei nostri amministratori. Una fra le mille testimonianze di vandalismo perpetrato dal mal governo del bene pubblico.
Ma, se per risolvere un disagio di questo tipo è sufficiente (oltre alla buona volontà) andare al Self e acquistare ramazza e secchiello, come ci si deve comportare, da volontario volenteroso, quando il quartiere Pista diventa una pista automobilistica? Quando le macchine sfrecciano incuranti di una qualunque segnaletica? Atteggiamento che non esclude gli autisti dei mezzi pubblici per i quali sembra esistere licenza a non rispettare le strisce pedonali.
Oppure quando le moto si posizionano alle due di notte sull’angolo della via e dopo un rombo che risveglia il mondo intero, spariscono all’orizzonte come puntini luminosi? O se ci si trova coinvolti (episodio di cui nessuno ha parlato né scritto) dalla fuga disordinata quanto cinematografica di un marocchino su una vecchia vettura che ha pesantemente danneggiato una fila di auto posteggiate?
Quando… quando… quando… la lista si allunga all’infinito se si parla anche di abbandono dei rifiuti, di furti e di comportamenti incivili di varia natura.
La Pista sta diventando esempio dello stato di generale abbandono della città a se stessa. Chi ha tempo, soldi e buona volontà per tamponare, tampona. Chi, all’opposto, vuol farsi i fatti suoi, se li fa. Alla faccia del prossimo. E troppo spesso dei più deboli. Così mi sorge il dubbio che, proprio chi approfitta e alimenta questa deriva, rappresenta il bacino elettorale di chi mal gestisce.