Sirchia: “Da Saitta e Palazzetti solo parole: a Casale oncologia resta senza letti dedicati”

“Prendiamo atto che l’ASirchia Nicolassessore Regionale Saitta ha  incontrato la sindaca Palazzetti, mentre si era clamorosamente negato solo pochi giorni fa a chi gli portava la voce di oltre 7.500 casalesi, ma a leggere il comunicato delle prima cittadina l’unica cosa chiara che appare è che siamo sempre e solo alle parole, ma di fatti concreti non vi è nulla e la situazione messa nera su bianco è sempre e ancora quella della D.G.R. 1-600″ – così replica all’intervento di Concetta Palazzetti il Coordinatore Cittadino di Forza Italia Nicola Sirchia (uno degli “ambasciatori” che, con l’ex Sindaco Giorgio Demezzi, hanno consegnato martedì scorso le oltre 7.500 firme contro la chiusura delle attività interventistiche della Clinica S.Anna e a sostegno della sanità casalese nelle mani del Presidente del Consiglio Regionale a Torino).

“Non convince, in particolare,Municipio Casale la situazione di Oncologia e le parole della sindaca non fanno che confermare che questo reparto è (e rimane, ad oggi) previsto senza letti dedicati, rimandando all’uso eventuale di 10 letti di Medicina che però risultano già allo stato attuale avere un indice di occupazione elevatissimo!” – aggiunge Sirchia, che specifica “e anche su questo, che doveva essere tema di particolarissima attenzione da parte della stessa sindaca verso la Regione tagliatrice, ad oggi siamo fermi ad una situazione francamente inaccettabile (alla faccia delle solite promesse della nostra prima cittadina!)”.

Intanto anche sul fronte della vicenda “Clinica” le acque si muovono e non sono notizie positive: ” la CGIL (non Forza Italia dunque) comunica le prime ripercussioni occupazionali sui lavoratori in appalto presso la Casa di Cura” – spiega l’esponente azzurro – “e si stanno concretizzando quei timori che da tempo avevamo espresso”.

“La preoccupazione è che la trasformazione della struttura in ospitalità per malati psichiatrici non solo non sia così idonea alla configurazione della (ex?) Clinica, ma anche che possa mettere a rischio anche la permanenza delle attività di diagnostica e di laboratorio esami apprezzate e utili dalla città e dal territorio. Insomma, proprio un bel pasticcio, altro che chiarezza definitiva!”.

“Noi continuiamo a essere alfieri della speranza e del buon senso amministrativo” – conclude Sirchia – “restiamo convinti che possano ancora esservi gli spazi per il mantenimento in città di un sistema sanitario comunque adeguato e basato sui due pilastri (pubblico e privato convenzionato) che, da sempre, ne fanno un polo dalla qualità di servizio alla cittadinanza e al territorio comunque riconosciuta. Spiace aver avuto l’ennesima conferma che dalla sindaca non avremo l’aiuto sperato………ma facciamo comunque appello a tutti i soggetti interessati (Regione, ASL, Comune, Clinica) perché si possa tutti insieme lavorare ad una sanità monferrina di livello. Se la sindaca cambierà idea e lascerà gli ordini di partito per difendere finalmente la sua città, sarà la benvenuta, diversamente Casale ha già dimostrato di sapersi far sentire anche senza di lei!”.