di Tony Frisina.
In questa puntata della mia Rubrica non parlerò di una cartolina!
(E cosa farà Tony Frisina – si chiederà il lettore medio – visto che Frisina di solito non sa far altro che questo?).
Questa volta, deviando dall’abituale tracciato, parlerò non di una ma… di settanta tra cartoline e fotografie. Tutte quante contenute nel mio ultimo lavoro editoriale.
Quando chiacchiero con gli amici e sostengo che dopo essere andato in pensione lavoro più di prima, ben pochi di loro credono alle mie parole. Sì, va bene, lo so, ci sono tanti cantieri in giro per Alessandria da controllare e da seguire! Sono molti gli operai che lavorano a cui devono esser dati consigli su come dovrebbero operare al meglio… ma ora, qui, parlerò di altro.
Proprio in quest’occasione sono in grado di offrire una prova in mia difesa, la prova principe che toglie ogni dubbio – a chi ancora ne avesse qualcuno – su una delle mie molte attività (diverse da quella di pensionato–direttore di cantiere).
Dal mese di Febbraio 2015 sono stato impegnato nella ricerca di notizie e di materiale fotografico per la compilazione di un’Opera Editoriale molto importante. È stata un’operazione anche entusiasmante per un paio di motivi che hanno pari rilevanza.
Questo lavoro porta all’attenzione ma soprattutto alla curiosità del Lettore vicende che riguardano la nostra Alessandria di un tempo; inoltre (e da questo sono molto lusingato) è un’opera creata esclusivamente per festeggiare il lavoro operoso e generoso che da Ottant’anni l’antica Pasticceria Gallina di Alessandria sita in Via Andrea Vochieri 46 – svolge in maniera encomiabile.
L’idea di questa Rivista – di cui mi pregio accennare alcune caratteristiche – è nata rapidamente. Un incontro con i signori Gallina – titolari dell’omonima Pasticceria – è stato sufficiente per delineare le principali caratteristiche del lavoro che sta per vedere la luce.
In questi mesi sono stato molto impegnato nella ricerca dei servizi giornalistici d’epoca e nella scelta delle cartoline adatte per questa iniziativa presenti nella mia raccolta.
Per quanto riguarda l’impaginazione e la stampa tipografica di questo lavoro mi sono appoggiato a un’officina grafica che ha saputo dare al mio progetto un tocco che va oltre la semplice editoria; la Edizioni Astigrafica di Asti ha saputo condensare nel prezioso fascicolo a stampa tutte le caratteristiche di un’opera artistica più che artigianale.
Voglio ancora aggiungere che da anni ormai Astigrafica soddisfa tutte le mie esigenze di ricercatore (chi mi conosce sa quanto io sia pignolo) nella maniera più professionale, stampando i miei progetti editoriali con estrema cura.
Quaderno Alessandrino è il terzo lavoro di una certa importanza che ha a che fare con la nostalgia e il sottotitolo Operazione nostalgia n. 3 è una tangibile dichiarazione di intenti.
Nei miei scritti cito spesso il termine nostalgia e qualcuno forse, nel sentir nominare questa parola, resta perplesso. Io sostengo che la città di un tempo sia stata migliore di quella che gli affaristi e gli amministratori alessandrini hanno saputo far arrivare a noi. Quindi è sufficiente confrontare la realtà dell’oggi con gli stessi luoghi rappresentati nelle vecchie cartoline per comprendere in maniera inequivocabile le mie ragioni.
Osservando le antiche cartoline non si può restare indifferenti e non essere nostalgici del passato.
Quaderno Alessandrino ha un nobile predecessore: Alessandria nel mezzo secolo dal 1846 al 1896. Un interessante fascicolo che narra la storia di Alessandria di quei cinquant’anni. Proprio quelli che hanno affiancato parallelamente l’attività dell’antica Pasticceria – Confetteria Boratto, dei fratelli Alfredo e Maurilio Boratto.
Con questa Operazione nostalgia n. 3 ho rintracciato servizi giornalistici d’epoca illustranti fatti e accadimenti avvenuti nella nostra città, da affiancare alle cartoline della mia raccolta.
Dopo una breve presentazione che anticipa il senso di questa pubblicazione il lettore troverà vecchi articoli di cronaca cittadina[1] alternati ad immagini, in un interessante percorso attraverso strade e piazze della nostra vecchia Città.
Ritengo – senza timore di essere smentito – che il lettore, dopo aver letto e gustato le 72 pagine del Quaderno, si sentirà certamente arricchito da nozioni e da fatti sconosciuti riguardanti la città che tanto amiamo.
Per concludere voglio ricordare agli amici lettori di CorriereAl che Quaderno Alessandrino non è in vendita.
Da Martedì 20 Ottobre ci si potrà recare presso la Pasticceria Gallina per augurare Buon ottantesimo Compleanno, per fare scorta di Baci e di Creme spalmabili Cittadella e per avere la propria copia di Quaderno Alessandrino.[2] (fino ad esaurimento copie).
Agli auguri degli estimatori mi unisco personalmente anche io, in qualità di concittadino, di amico e di affezionato cliente dei Gallina fin dagli anni ’50.
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[1] I servizi giornalistici d’epoca sono tratti dai quotidiani La Stampa e Stampa Sera.
[2] Voglio ricordare ai gentili Lettori che la Pasticceria Gallina, per l’occasione degli Ottanta anni di attività, ha compiuto uno sforzo editoriale di grandissima rilevanza e per questo merita la più alta considerazione da parte di tutta la Città. (Vedremo in seguito se il Municipio saprà riconoscere questo traguardo nel modo più degno…)
Ricordo inoltre che Quaderno Alessandrino (stampato in tiratura limitata) è a disposizione dei clienti della Pasticceria Gallina e resterà in distribuzione fino ad esaurimento copie.