“Giuseppe Panza. Ricordi di un collezionista. Il grande racconto di una raccolta d’arte dal Monferrato a New York attraverso la testimonianza della figlia Giuseppina” è il tema dell’incontro che avrà luogo martedì 6 ottobre alle ore 18.00 nel Salone Conferenze di Palazzo Monferrato ad Alessandria.
La serata avrà come protagonista Giuseppina Panza, figlia del grande collezionista.
A presentare l’evento i curatori del catalogo della mostra Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, ai quali si affiancherà Roberto Livraghi, segretario generale della Camera di Commercio di Alessandria.
L’evento costituirà un’occasione per ringraziare tutti gli sponsor che hanno consentito la realizzazione di questa mostra, in primis la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, i Comuni di Alessandria, Asti e Casale Monferrato, la Provincia di Alessandria, la Diocesi di Asti e altri Enti pubblici, oltre a numerosi e importanti sponsor privati.
Giuseppe Panza di Biumo è stato uno dei più grandi collezionisti d’arte contemporanea del ‘900, le migliaia di opere da lui raccolte sono oggi esposte nei maggiori musei del mondo.
I Panza erano originari di San Salvatore Monferrato, dove avevano sede la casa e l’attività di famiglia ovvero il commercio di vini del territorio. Proprio in quella casa Giuseppe Panza volle presentare al pubblico la sua straordinaria autobiografia, tanto ricca di storie e avvincente, quanto lineare e semplice nello stile, pubblicata in prima edizione da Jaca Book nel 2006: “Giuseppe Panza. Ricordi di un collezionista”.
A raccontare la storia della famiglia che si snoda tra imprenditoria e collezionismo la Camera di Commercio di Alessandria, nell’ambito della mostra “Monferrato oltre il confine”, ha invitato Giuseppina Panza, figlia del collezionista scomparso nel 2010.
Gli eredi hanno infatti continuato a mantenere viva l’idea di collezionismo a cui si ispirava il fondatore, mettendo a disposizione del pubblico il loro vasto patrimonio culturale. In particolare attraverso la parte della collezione rimasta in Italia a Villa Menafoglio Litta Panza di Varese da lui donata al FAI nel 1996, che è la sintesi dell’idea stessa delle arti e del loro convivere nel tempo e nello spazio.
Non solo: in una sorta di percorso circolare che si delinea come una via di ritorno alla terra, il nipote di Giuseppe Panza, Pietro Caccia Dominioni, ha intrapreso un’attività imprenditoriale nel settore vitivinicolo nell’Ovadese, dove produce da qualche tempo un eccellente dolcetto.
Accanto a questo richiamo delle origini, la componente legata all’arte insita nel DNA di famiglia emerge nella scelta di utilizzare per i magnum di dolcetto etichette realizzate su disegno di artisti del territorio. Le prime due annate del dolcetto portano infatti la firma di Giancarlo Soldi e Mario Fallini.