Le celebrazioni alessandrine in onore di San Francesco d’Assisi hanno avuto un suggestivo epilogo con la cerimonia che tradizionalmente vede come protagonisti gli studenti della Scuola Carducci della Città.
Lunedì 5 ottobre, presso l’Aula Magna della Scuola, si è svolto un incontro alla presenza dei Padri Cappuccini del Convento di via San Francesco, del Prefetto dr.ssa Romilda Tafuri, del Questore dr. Andrea Valentino, dei rappresentanti del Terz’Ordine Francescano, dell’MCL, dei Vigili del Fuoco in congedo, dei Maestri del lavoro in congedo, dell’associazione Mutilati e Invalidi del lavoro nonché di un nutrito gruppo di studenti della Scuola Carducci accompagnati dalle loro insegnanti.
Il Sindaco di Alessandria, Maria Rita Rossa, nel proprio intervento ha portato il saluto della comunità cittadina e ha sottolineato l’importanza che siano stati proprio i più giovani, gli studenti, ad essere coinvolti attivamente nell’evento, conclusosi all’esterno con l’omaggio floreale alla statua che rappresenta il Patrono d’Italia e che è ubicata nei giardinetti dietro la Scuola Carducci.
«Il messaggio di San Francesco — ha dichiarato il sindaco — continua ad avere oggi la sua piena attualità e ci invita ad uno sguardo di apertura sincera e di accoglienza dell’altro, consapevoli delle ragioni di una convivenza tra culture e perfino tra religioni diverse che proprio nella Scuola trova un proprio ambito privilegiato. Francesco d’Assisi , dalla condizione di agiatezza in cui era, ha avuto il coraggio di andare controcorrente, compiendo tuttavia la propria scelta attraverso la semplicità dei gesti: quella semplicità, naturalezza e spontaneità che appartengono innanzitutto alla dimensione dell’infanzia e che vede i bambini di oggi richiamarci ai valori a cui tutti noi dovremmo guardare per rendere il nostro mondo più lontano da quello delle ingiustizie e delle violenze e più vicino a quello di Francesco.
I bambini e i giovani studenti sanno meravigliarsi, sanno sorridere con spontaneità e, attraverso questo modo di vedere il mondo, ci aiutano a costruire un modello nuovo di stare insieme che, così come si sperimenta quotidianamente nella Scuola Carducci come in tutte le nostre Scuole, noi tutti siamo chiamati a “portare fuori”, consolidandolo ed estendendolo in ogni ambito in cui operiamo, nella nostra città e nel mondo».