Il Sindaco di Alessandria, Maria Rita Rossa, commenta la scomparsa di Pier Giuseppe Alvigini e ne sottolinea la grande eredità civica, morale e spirituale che lascia all’intera comunità alessandrina. Questa la sua dichiarazione.
«Gli alessandrini oggi sono un po’ orfani perchè ci ha lasciato Pier Giuseppe Alvigini. Un uomo che si è dedicato con grande generosità e passione a far crescere la nostra comunità locale e che, operando in molteplici ambiti sociali, ci lascia un’eredità che non va persa.
Desidero innanzitutto ricordare di Alvigini la sua coerenza e la sua lungimiranza.
Coerenza nei confronti dei valori di cui ha cercato di essere sempre testimone nella sua lunga vita e che si basavano su un’idea di persona alla continua ricerca del dialogo e della comprensione dell’altro: ricerca condotta da interprete sincero e appassionato del principio della responsabilità di tutti per il bene comune, cardine della Dottrina sociale cristiana.
Lungimiranza come ulteriore cifra distintiva di Pier Giuseppe Alvigini. Una lungimiranza soprattutto nei confronti del valore della “partecipazione” e del fattivo coinvolgimento dei cittadini nella cosa pubblica.
Da qui è nata l’intuizione, di grande portata, che ha condotto all’introduzione dei “Consigli di Quartiere” quale particolare forma di coinvolgimento civico riconosciuta formalmente dagli anni Settanta dalla nostra Amministrazione Comunale.
Quell’intuizione e quella determinazione affinché anche ad Alessandria nascessero le più ampie e diversificate forme di compartecipazione dei cittadini all’ambito pubblico e amministrativo resta una grande eredità che ancora oggi — pur nella modificazione delle forme — perdura nella nostra Città.
Come non ricordare, infine, l’impegno generoso di Alvigini nell’ambito della cultura, della divulgazione scientifica, così come in quello del volontariato — con la creazione della rete “Regala un Sorriso” — e del mondo scout alessandrino…
Tutti ambiti nei quali questo grande concittadino ha brillato mantenendo sempre quella semplicità di approccio, quella profonda serenità e quel sorriso che, facilitando la relazione interpersonale, ha aiutato tanti — giovani di allora e di oggi — ad accogliere l’invito ad “esserci” e a dire “io ci sto e mi impegno!” per il quale ora, a nome di tutta la comunità alessandrina, lo saluto con riconoscenza e lo ringrazio».
Questo invece il ricordo di Renato Balduzzi:
“Dovunque operasse, Pier Giuseppe Alvigini (Piero, per tanti amici) ha portato pace e stimolo a migliorarsi: nell’associazionismo di Azione cattolica, nello scoutismo, nella fraternità domenicana, nel sindacato, nelle tante occasioni di partecipazione civile cui partecipò o che egli stesso inventò. Incontrarlo significava apprendere sempre qualche cosa che ti faceva pensare. Spirito libero, traeva dalla fede cristiana non un arido elenco di precetti, ma la radice della libertà stessa. Chiamarlo apostolo della partecipazione non è enfatico: per lui partecipare, nella chiesa come nei quartieri, nel volontariato come nella ricerca filosofica, era al tempo stesso segno della comune umanità ed esperienza di dignità personale. Ecco, dignità è forse il suo legato più vero, ciò che ci fa pensare e dire che siamo, tutti noi alessandrini, un po’ più poveri e tristi, ma grati per il dono di averti avuto in mezzo a noi, caro Piero.”